Tre medici dell’ospedale San Carlo di Potenza sono stati arrestati dalla Polizia e ora si trovano ai domiciliari, con l’accusa di omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo di una donna morta durante un intervento di cardiochirurgia. Una notizia che preoccupa il governatore della Basilicata Marcello Pittella «per i possibili, ingiusti contraccolpi che l’intera struttura ospedaliera potrebbe subire da questa vicenda giudiziaria».

Tra i tre arrestati c’è anche il primario del reparto di Cardiochirurgia Nicola Marraudino, di 54 anni, che è anche accusato di aver falsificato il registro operatorio. Gli altri due medici arrestati dalla Squadra mobile di Potenza - in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip del capoluogo lucano su richiesta della Procura della Repubblica - sono Michele Cavone, di 61 anni, e Matteo Galati, di 46.

La donna, Elisa Presta, di 71 anni, morì il 28 maggio 2013 in seguito alle complicanze sorte durante l’intervento di Cardiochirurgia. Stando a quanto si apprende, l’arresto sarebbe stato motivato, tra le altre cose, dal fatto che i tre medici continuarono ad operare la donna anche dopo averne constatato il decesso, forse per «coprire» eventuali errori molto gravi, come emergerebbe anche da alcune registrazioni pubblicate sul sito `Basilicata 24´ e poi analizzate anche dalla Squadra mobile.

Secondo quanto si è appreso, le indagini della Polizia sono cominciate nel novembre 2013 in seguito a un esposto anonimo. Nelle settimane successive, la Squadra mobile del capoluogo lucano ha interrogato medici e infermieri, che hanno partecipato all’intervento, e i familiari della donna. Lo scorso 14 luglio, inoltre, è stata depositata la perizia medico-legale.

Il 29 agosto scorso, invece, sul sito Basilicata 24 è stata pubblicata un’intercettazione in cui Cavone ammetteva gravi comportamenti suoi e di altri medici (tra cui il primario) durante l’intervento di cardiochirurgia. In seguito, il direttore del sito ha consegnato agli investigatori altre due intercettazioni, che, insieme alla prima, «sono entrate a far parte - spiegano dalla Procura della Repubblica di Potenza - del quadro complessivo di elementi a carico degli indagati, a conferma di quanto già accertato».

Il commissario dell’Ospedale San Carlo di Potenza, Rocco Maglietta - nominato dopo le dimissioni del dg Giampiero Maruggi - ha già disposto l’immediata interruzione delle attività ordinarie del reparto di Cardiochirurgia. Il personale in servizio, è scritto in una nota pubblicata sul sito web del San Carlo, sarà organizzato per garantire le emergenze: «Avevo chiesto - ha spiegato il commissario - un gesto di responsabilità da parte del primario, gesto che non ha avuto la sensibilità di fare. Nel prendere atto dei provvedimenti giudiziari non posso quindi che assumere decisioni adeguate alla drammaticità del caso e attivarmi per prendere in tempi rapidi le misure utili a una soluzione che garantisca ai cittadini lucani un servizio essenziale efficiente e sicuro».

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