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Enrico Mentana: "Matteo Renzi da Barbara D'Urso? Se ci fosse stato Silvio Berlusconi..."

Andrea Tempestini
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"Se fosse rimasto altre due ore in studio, avrebbe presentato anche le previsioni meteo", spiega Enrico Mentana al Fatto Quotidiano, parlando della comparsata televisiva di Matteo Renzi da Barbara D'Urso, dove ha arricchito il suo carnet di promesse con quella di estendere gli 8 euro alle neo-mamme e con quella relativa allo ius-soli. Mentana, però, non si concentra tanto sulla politica del premier, quanto sulla sua figura, alla quale riconosce una grande "capacità di comunicare e di includere", capacità che in tale misura non aveva "neanche Berlusconi dopo le Europee del '94". La strategia di Matteo - Ma quello del direttore del TgLa7 è un pensiero tutt'altro che benevolo nei confronti del premier. Inizia con un'analisi pacata, spiegando di non essersi sorpreso ad averlo visto negli studi Mediaset ("è già andato da Del Debbio e da Porro") e sottolineando come "evidentemente la sua è una strategia per parlare al corpo profondo del Paese, alla pancia, di provvedimenti che potrebbero provocare malessere nei cittadini, quindi negli elettori. Ne ha bisogno". E ancora: "Lui riesce a parlare e muoversi come una persona senza steccati, è uno spregiudicato, con la capacità di proporre la sua narrazione". La domanda alla D'Urso - La critica si fa poi più pungente: "L'atteggiamento piacione è la sua cifra, e riesce a cercare e ottenere il consenso. Ma c'è un punto che mi ha particolarmente colpito...". Ed è il fatto che "dà del 'tu' a molti giornalisti, ma è la prima volta che vedo un premier intervistato pubblicamente con il 'tu', anche se il contesto è una trasmissione non giornalistica", quella della D'Urso, appunto. Così, secondo Mitraglietta, Renzi "accorcia le distanza con lo spettatore-cittadino". Secondo Mentana, "in questo contesto, la differenza tra Berlusconi e Renzi è una: il primo è divisivo, il secondo no. Non solo, il premier porta gli altri a essere inclusivi con lui". Se fosse stato Silvio... - Secondo Mentana, Renzi è sempre in tv poiché "la questione è reciproca: lui deve presentare i provvedimenti, le trasmissioni invece lo chiamano perché alza gli ascolti, fa la differenza". Si tratta di una questione editoriale, e "infatti - riprende, duro, Mitraglietta - viene trattato con tutti gli onori, mai in maniera scomoda, da nessuno. E solo lui fa politica, vista l'auto-esclusione dei 5Stelle dai format. Pubblicamente sono solo Civati, i gufi e Landini, un po' poco rispetto a quello che Renzi rappresenta". Infine la battuta che è un po' la summa del Mentana-pensiero: se al suo posto ci fosse stato Berlusconi? "Ripeto: questo livello non è mai stato raggiunto, Berlusconi è stato attaccato per meno, adesso invece nessuno trova strano ciò che accade", ovvero che un premier venga trattato "con tutti gli onori" ovunque, da tutti, e su tutte le tv, senza che nessuno lo metta mai all'angolo.

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