Milano, 27 novembre 2014 - 20:00

Renzi ai sindacati: «Sciopero contro di noi, si sono dimenticati di Monti»

Per il premier il Jobs Act «è una grande occasione - dice il capo del Governo - per dare diritti a chi non li ha mai avuti». Salvini? «Non ho paura finché ci sono gli italiani»

di Redazione Online

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Lavoro, diritti, riforme: il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una intervista a Matrix, in onda su Canale 5, si rivolge direttamente ai sindacati. «Vedo due sindacati, Cgl e Uil, che faranno uno sciopero generale contro il nostro Governo che - ricorda Renzi - ha dato gli 80 euro a chi guadagna meno, che dà la maternità a chi non l’aveva, che protegge i co.co.co. e i co.co.pro. Gli stessi sindacati si sono dimenticati di fare lo sciopero contro la Fornero e Monti. Contro di noi sì, e io lo rispetto, è la bellezza della democrazia, la bellezza del vivere in Italia».

Sullo sciopero del 12 dicembre

E, sempre a proposito dello sciopero contro il Jobs Act indetto da Cgil e Uil il 12 dicembre, il presidente del Consiglio aggiunge: «Il diritto allo sciopero è un diritto sacrosanto, costituzionale, lo difendo con le unghie e con i denti. Auguro di cuore una bella manifestazione». Non arretra, però, di un passo Renzi sulle decisioni prese: «La verità vera - prosegue Renzi - è che la riforma del lavoro sta dando più diritti a quelli a cui il sindacato, in questi anni, non ha parlato, a quelli di cui non si è occupato nessuno, e io sono felice ed orgoglioso del fatto che si pensi un po’ anche ai precari della mia generazione e anche ai 50enni che vengono abbandonati e di cui nessuno parla più».

«Jobs Act è una grande occasione»

In primo piano il Jobs Act che, mercoledì, ha incassato il via libera della Camera: «Il Jobs Act - ha sottolineato ancora il capo del Governo - è la grande occasione per dare diritti a chi non li ha mai avuti. Non faccio il portavoce del sindacato anche perché sono il meno indicato a farlo, ma di quelli senza diritti, che in questi anni, si sono occupati in pochi. Forse neanche i sindacati si sono occupati troppo di quelli che non hanno diritti». Matteo Renzi aggiunge di «rispettare il sindacato: «Tutte le sere vedo il sindacato in televisione a esprimere la propria valutazione su tutto e ne sono felice; evidentemente, abbiamo restituito ragione di combattività al sindacato».

«Mai nessun governo così presente sul territorio»

In un altro passaggio dell’intervista a Matrix, il premier difende l’azione del suo esecutivo: «Voglio essere molto franco, altrimenti ci prendiamo in giro: non ricordo un Governo che sia stato così presente sul territorio come il nostro. Potrei dirle che sono stato il primo Presidente del Consiglio che è andato a Gela, a Termini Imerese, a Taranto, dopo anni, nei luoghi delle crisi industriali». Sabato, invece, «sarà la terza volta che vado a Reggio Calabria e sappiamo che noi o ci riprendiamo la Calabria oppure non c’è alternativa. Io conto molto sul nuovo sindaco di Reggio, Falcomatà, sul presidente della Regione, Oliverio, per riuscire finalmente a ripartire e a ripartire dal Sud». Quanto ai luoghi colpiti dall’alluvione, «non siamo andati a Genova per scelta: ci siamo andati in altri momenti, ma non ci siamo andati dopo l’alluvione perché credo che tu debba mettere piede in quella città soltanto dopo che hai affrontato, anzi risolto, i problemi che hanno causato ciò che è accaduto - continua il presidente del Consiglio - Io non trovo inaccettabile che ci sia stata l’alluvione, le alluvioni ci sono in tutta Europa. Quello che non è accettabile è che si vada sott'acqua nello stesso punto dove si è andati sotto tre anni fa». Secondo Renzi, si va nelle periferie «per cambiare le cose, non per accaparrarsi voti».

Salvini? «Non ho paura»

Gli avversari politici non spavento il premier. Anzi. Nemmeno Salvini? «Matteo Salvini è senza dubbio un avversario politico ed è altrettanto vero che vada rispettato, guai a sottovalutare gli avversari, guai a parlarne male - risponde Renzi - Io ho grande rispetto per chi non la pensa come me, però non ho paura, la parola “temibile” è una parola che va messa da parte. Io non ho paura perché l’unica cosa che mi fa davvero paura è se gli italiani decidono di non crederci più. Ma finché ci sono gli italiani io non ho paura. Gli “italiani” vuol dire la voglia, il desiderio, il coraggio di provarci». Per il presidente del Consiglio, «ciò che è fondamentale in questo momento è riuscire a coinvolgere i cittadini in un processo di cambiamento. Ci sono i problemi, però quante occasioni belle. Chi ha scritto che a Gela abbiamo risolto il problema della crisi occupazionale? Nessuno», ha concluso Renzi.

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