Mezzogiorno, 25 ottobre 2014 - 12:04

Terra dei Fuochi, il corteo: «Assassini»
Lorenzin: «I roghi non mi competono»

Il ministro della Salute a Napoli: «Per l’emergenza campana i primi 25 milioni, ma i roghi tossici sono questione di polizia» Fischi sotto la Questura: «Andate a spegnere i roghi»

di Redazione online

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NAPOLI - Ha marciato nel centro di Napoli verso la prefettura il corteo delle province organizzato dall’associazione Terra dei Fuochi, alcune migliaia di persone - 2500 secondo la Questura - sono partite da piazza Dante per raggiungere il palazzo di governo in piazza del Plebiscito per protestare, ancora una volta, contro i roghi dei rifiuti tossico-industriali che avvelenano l’aria soprattutto nel Napoletano e nel Casertano, scarti speciali dati alle fiamme incessantemente malgrado il decreto ad hoc approvato dal governo per Terra dei Fuochi e l’apporto, insufficiente, dell’Esercito nelle province interessate da sversamenti illegali e dai roghi che, ha detto oggi il ministro Lorenzin a Napoli dai giovani di Confindustria, «non sono di competenza del ministero della Salute», ma questione di polizia.

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«QUALE CREDIBILITA’?» - E così ha replicato il leader della protesta Angelo Ferrillo, autore del portale “Terra dei Fuochi” che raccoglie le fotodenunce quotidiane dei cittadini “appestati” in tempo reale sul web: «L’obiettivo della manifestazione è appunto quello di riportare fortemente il tema dei roghi tossici al centro del dibattito politico. Dopo le promesse di risanamento l’avvelenamento continua prima. Se non sono capaci di fermare i roghi di rifiuti tossici quale credibilità possono avere nel parlare di bonifiche?». Le fotografie portate in piazza mostrano che i roghi tossici proseguono ancora, da Teverola a Casapesenna, da Scampia a Giugliano. E il fumo nero ricopre le case di migliaia di persone. Che sono scese in strada indossando mascherine, persino mamme con bambini in carrozzina. Sulle magliette stampate per l’occasione si chiede di porre fine allo scempio del territorio. Tra gli organizzatori malumore per il mancato incontro con il prefetto per l’istituzione di un tavolo di consultazione permanente. E allora Ferrillo chiede le dimissioni del commissario antiroghi Donato Cafagna: «Nessuno nega il suo impegno ma in due anni non si sono visti risultati» mentre «i ministri che sono andati nella parrocchia di Caivano (di don Patriciello, ndr) poi non hanno fatto niente», e nel mirino finisce anche Renzi: «Qui è venuto a fare la campagna elettorale. Ribadiamo che l’evento è stato organizzato senza l’apporto di nessun partito politico, essendo una manifestazione della società’ civile non sono gradite bandiere».

LORENZIN: 25 MILIONI - Per le emergenze ambientali «ho stanziato la prima tranche dei fondi previsti dal ministero e cioè i primi 25 milioni di euro poche settimane fa, dei quali una parte ingente per la Campania e un’altra minima per Taranto», ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a Napoli a margine del convegno dei giovani di Confindustria. «Noi stiamo facendo, da un punto di vista sanitario, un lavoro enorme, a questo punto è la Regione che deve accelerare le procedure per attuare ciò che è di sua competenza».

«ROGHI NON MI COMPETONO» - «Per quanto riguarda l’annosa questione dei roghi tossici, siamo in una sfera che non è di mia competenza ma credo che dobbiamo fare tutti un salto di qualità in più», ha aggiunto il ministro Lorenzin, precisando poi che «non ci sono polemiche con la Regione Campania. Stiamo lavorando insieme da oltre un anno per risolvere i problemi di uno dei più grandi disastri che abbiamo ereditato. La Regione Campania ha fatto un Registro tumori e sta operando screening extra budget, l’Istituto superiore di sanità ha consegnato l’istruttoria per nuovi screening. Siamo di fronte ad un’operazione di screening di massa senza precedenti. C’è costruttiva collaborazione».

«ASSASSINI, ASSASSINI» - «Assassini, assassini». È uno degli slogan urlati durante la manifestazione per denunciare che i roghi tossici continuano nella Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta. In corteo a Napoli molte persone con le mascherine, mamme con bambini in carrozzina. Anche un uomo che ha urlato di aver perso per tumore, in due anni, moglie figlia e sorella.

FISCHI DAVANTI QUESTURA - Fischi davanti alla sede della Questura di Napoli dai partecipanti al corteo contro i roghi tossici. «Che ci fanno tutti questi poliziotti - ha detto al megafono Angelo Ferrillo, promotore della manifestazione - non siamo criminali. Piuttosto vadano nelle campagne di Giugliano dove ogni sera i camorristi bruciano monnezza e ci uccidono». In piazza anche l’avvocato Angelo Pisani in rappresentanza di un comitato delle vittime dei morti per tumore: «L’interesse politico è quello di non risolvere un’emergenza che è peggio dell’Ebola, ogni giorno nei miei uffici arrivano segnalazioni di mamme che non portano a termine la gravidanza e di nascite di bimbi con gravi problemi di salute». Le proposte del movimento: l’istituzione di un numero verde unico anti roghi «che questa funzioni davvero» e la creazione di “sentinelle dell’ambiente” per «consentire finalmente un rapido intervento su roghi e sversamenti». La manifestazione si è conclusa col buio, quando già negli stessi territori di provenienza dei manifestanti si levavano i primi fumi pestilenziali: i roghi di rifiuti tossico-industriali per strada e a ridosso delle campagne non si sono fermati.

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