Politica

Berlusconi dà l'ok a Renzi: "Legge tedesca per unioni gay". Su Italicum sì a confronto

Il leader di Forza Italia incontra i deputati azzurri a Montecitorio e sulla legge elettorale apre a modifiche: patto del Nazareno va rispettato fino in fondo, bipolarismo va bene ma no frazionare voto

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ROMA - Il placet è su tutta la linea. Il patto regge. E i colloqui - sulla legge elettorale 2.0 - ripartiranno a breve. "L'istituzione del dipartimento sulle libertà civili rappresenta una naturale continuità di quanto abbiamo fatto finora e si occuperà anche dei diritti delle coppie dello stesso sesso: siamo arrivati alla conclusione che la legge tedesca sulle unioni civili rappresenti un giusto compromesso tra il rispetto profondo dei valori cristiani, a cui teniamo molto, e della famiglia tradizionale. Ma chi ha responsabilità pubbliche non può non intervenire quando le esigenze della società cambiano". L'apertura arriva da Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa in cui viene affrontata una questione che in  questi giorni ha scatenato aspre polemiche con i sindaci dopo che il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha diramato una circolare a tutte le prefetture affinché in Italia non vengano registrate le nozze omosessuali celebrate all'estero.

Una posizione, quella di Forza Italia, che dà manforte al piano che il presidente del Consiglio sta mettendo a punto - nonostante, ribadisce Berlusconi, si tratti del terzo governo non eletto dai cittadini - ma che si scontra con le recenti dichiarazioni dello stesso Alfano (video), numero uno di quel Nuovo centrodestra nato neanche un anno fa dalla scissione interna al Pdl. D'altronde, sui rapporti con l'ex delfino la dice lunga una proiezione rivelata ai suoi: i focus che ho fatto fare - avrebbe detto Silvio - hanno dimostrato che i nostri elettori non vogliono un'alleanza con Ncd.
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Infatti, non ci sono soltanto le unioni civili nelle parole che Berlusconi spende per rimarcare il proprio appoggio al premier: un sostegno esplicitato prende forma nel momento in cui ad alcuni parlamentari di Fi riferisce che se Matteo Renzi ha bisogno di una maggioranza più ampia (e non solo dei voti del suo partito) ci si può benissimo confrontare, ovviamente se sono tematiche che a Fi vanno bene.

IL PIANO Il ddl di Renzi 'copiato' dal modello in vigore in Germania

E ancora: un sì convinto il Cav lo pronuncia anche a favore dello ius soli. "Era una nostra proposta - non manca di sottolineare - avevamo anche scritto un intervento. Siamo d'accordo e riteniamo che dare la cittadinanza a un figlio di stranieri sia doveroso quando questa persona ha fatto un ciclo scolastico e conosce la nostra storia". A insorgere è subito la Lega, un tempo alleata di Fi. Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, interviene su Facebook: "Io sono assolutamente contrario! L'emergenza del momento non è regalare cittadinanze o diritto di voto. L'emergenza è rilanciare il lavoro in Italia: siamo noi gli 'immigrati' in casa nostra!".
 
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Va detto che prima di parlare in  pubblico, Berlusconi ha incontrato i deputati di Forza Italia alla Camera (ad attenderlo davanti a Montecitorio i 'falchetti' azzurri al grido di "Forza Silvio") e con loro ha tracciato alcuni ragionamenti sulle riforme e sui rapporti col governo. Il leader di Fi ritiene che non si andrà a votare prima del 2018 (quando "ci presenteremo per vincere", torna a dire), e se Renzi accelera e vuole subito la nuova legge elettorale è perché intende usarla come arma per tenere a bada i suoi.
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Berlusconi, inoltre, avrebbe anche ribadito che Forza Italia farà opposizione al governo Renzi sulla politica economica e su quella estera, sottolineando però che sulle riforme gli azzurri sono aperti al dialogo, perché è già stato iniziato un percorso insieme. Ribadito, dunque, l'asse con i renziani sulle riforme: un asse che regge perché il patto del Nazareno va rispettato fino in fondo. Il rifondatore di Fi avrebbe rassicurato i presenti sul fatto che la legge elettorale non sarà modificata unilateralmente, ma si farà insieme, attraverso un confronto approfondito con Renzi.

Un'ulteriore risposta, dunque, all'ultimatum lanciato ieri dal premier, che dopo la frenata di Berlusconi dinanzi all'ipotesi di passare dal premio di coalizione al premio di lista (e cioè al singolo partito) aveva deciso di riattivare col M5s quel canale di comunicazione interrotto lo scorso giugno, dopo la riunione in streaming (video) tra Renzi e Luigi Di Maio.

Durante la conferenza stampa, tuttavia, Berlusconi riaffronta l'argomento, dimostrando, di fatto, un'apertura alle modifiche: "Stiamo lavorando con Renzi per trovare una legge che possa andare nella direzione del bipolarismo e possa far fare passi avanti per la governabilità dell'Italia. L'importante è che ci sia una legge che non favorisca il frazionamento del voto e dei partiti, cosa che ha fatto invece la legge sulla par condicio voluta dalla sinistra contro di me. Siamo assolutamente attenti ad arrivare alla possibilità di avere il bipolarismo e con la legge sul Senato abbiamo avviato il percorso per il monocameralismo". 

Un passaggio, poi, è dedicato alla Consulta. Dopo tre mesi di stallo e venti sedute andate a vuoto, sull'elezione dei due giudici costituzionali Berlusconi anticipa la 'scelta' di Fi: "Ho messo al lavoro i presidenti di tutti i comitati regionali - dichiara - e li ho invitati a raccogliere i dati di persone di genere femminile. Ci sono arrivati dodici curricula molto, molto interessanti. Tra questi ne abbiamo scelti tre che consegneremo questa sera ai capigruppo" che poi ne sceglieranno uno.

 
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