Nuove nozze gay a Cordenons
Marito e marito chiedono la trascrizione al Comune retto dal sindaco leghista Ongaro. Sono Luigi De Piccoli e Alessandro Tavano, sposati a New York nel 2012
CORDENONS. Nozze omosex, il presidente di Arcigay Friuli “Nuovi Passi” Giacomo Deperu annuncia un nuovo caso in Regione, questa volta a Cordenons dove toccherà al sindaco leghista Ongaro dare una risposta a Luigi De Piccoli e Alessandro Tavano, marito e marito sposati a New York nel 2012 e oggi decisi a trascrivere il proprio matrimonio nei registri dell’anagrafe. Luigi è cordenonese, Alessandro è originario di Udine: entrambi risiedono da anni a Cordenons.
«Vogliamo semplicemente vedere riconosciuto il nostro legame, per sentirci tutelati nei nostri affetti e diritti» dichiara Luigi. E al suo fianco il compagno di una vita, Alessandro che ricorda «abbiamo scelto New York perché ci piaceva e ci sentiamo cittadini del mondo e oggi vogliamo vedere riconosciuto il nostro gesto in Italia anche per portare nel nostro Paese un po’ di quella civiltà che abbiamo respirato altrove e che può incoraggiare tante altre coppie gay a compiere questo importante passo».
Luigi De Piccoli e Alessandro Tavano la settimana prossima depositeranno la richiesta di trascrizione all’anagrafe di Cordenons, e si affiancano così ad Adele e Ingrid, spose trascritte a Udine dal sindaco Honsell, e a Francesco e Derek, marito e marito trascritti pochi giorni fa a Pordenone dal Sindaco Pedrotti. «La Lega Nord, in ambito cittadino ha recentemente dimostrato attenzione alla questione dei dritti delle persone omosessuali – afferma Deperu in una nota di Arcigay Friuli – mentre in ambito regionale lancia strali contro i gay attraverso le pesanti dichiarazioni della consigliera regionale del Carroccio, Barbara Zilli che parla come il santone di una setta. Esca dal medioevo: scoprirà che “famiglia” è dove c’è amore. Sui temi dei diritti civili c'eravamo abituati al linguaggio più civile e riflessivo del segretario cittadino cordenonese Alessio Scian, che ci pareva meno arroccato su posizione ideologiche di quanto non appaia oggi Zilli».
«Siamo certi – aggiunge Deperu - che i Prefetti di Udine e Pordenone conoscano bene le loro responsabilità e si trovino ad agire in una situazione di assoluta novità. Ma a loro diciamo: non potete annullare le trascrizioni perciò basta toni intimidatori verso i sindaci e verso una comunità omosessuale che si sente intimorita da questo atteggiamento. E non solo: nemmeno i sindaci Honsell e Pedrotti, una volta trascritto, possono più annullare l’atto. Leggere continuamente sui giornali di continui “inviti a ravvedersi” che suonano come inutili ultimatum, crea solo tensione e grande apprensione fra le coppie gay che vogliono chiarezza mentre valutano le loro legittime azioni di rivendicazione. Siamo certi che i Prefetti non vorranno agire d’imperio all’illegittimo annullamento anche perché sarebbe addirittura configurabile il reato d'abuso d'ufficio».
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