Celebrazioni in tutta Italia per il settantesimo anniversario della Liberazione. Con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ad esaltarla come «la festa della libertà di tutti». E, come sempre, non sono mancate le polemiche. Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini si è rammaricato per le «tante bandiere rosse che occuperanno le strade». Durante il corteo di Milano contestazioni al passaggio della Brigata ebraica: la polizia ha impedito il contatto con i gruppi filo-Palestina. Per Renzo Gattegna, presidente dell’Ucei (l’Unione delle Comunità ebraiche italiane), «contestare la presenza degli ebrei o della Brigata Ebraica è davvero senza senso, è una mancanza di cultura storica».

MATTARELLA: TENERE LA SCHIENA DRITTA

Ad aprire la giornata, il tradizionale omaggio delle massime istituzioni all’Altare della Patria. Mattarella ha deposto la corona d’alloro. Con lui, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Il presidente della Repubblica si è quindi spostato a Milano, per parlare al Piccolo Teatro. Fuori programma la platea ha intonato `Bella Ciao´ quando sul palco è salito il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia e Mattarella ha tenuto il ritmo della canzone con l’applauso. «La festa della Liberazione - ha detto il capo dello Stato - è un incitamento a tenere la schiena dritta, ad essere fedeli a noi stessi». Ma, ha ammonito, «la democrazia, al pari della libertà, non è mai conquistata una volta per tutte».

RENZI TRA TWITTER E VITTORIANO

«Abbiamo previsto diversi eventi per il 70esimo anno della Liberazione. Buon 25 aprile a tutti #ilcoraggiodi» ha scritto Renzi su Twitter di prima mattina. Poi anche lui si è recato al Vittoriano:

TENSIONI ANTAGONISTI-BRIGATA EBRAICA

A Roma, piazze divise dopo le tensioni al corteo dell’anno scorso a Roma tra Brigata ebraica e i movimenti pro-Palestina. Gli ebrei e gli ex deportati hanno deciso di disertare i tradizionali festeggiamenti di Porta San Paolo, mentre hanno partecipato a quelli svoltisi al Campidoglio. La Brigata ebraica ha invece sfilato al corteo di Milano arrivato a piazza del Duomo. Ma al suo passaggio sono partiti insulti, grida (`Fuori i sionisti dal corteo´) e qualche spintone da parte dei gruppi filo-Palestina. La polizia ha contenuto i manifestanti impedendo il contatto.

BOSCHI A SANT’ANNA DI STAZZEMA

In uno dei luoghi simbolo della Resistenza, Sant’Anna di Stazzema (Lucca), è intervenuta il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi che ha ricordato il nonno soldato, che dopo l’8 settembre, all’età di 22 anni, «disse no ai nazisti e venne deportato in Germania». Per Boschi è «doveroso avere un sentimento di pietas verso i martiri di quella che fu anche una guerra civile. Ma questo non può portare a confondere la verità. Non è arbitrario dire che da una parte c’era il bene e dall’altra il male».

BOLDRINI: MIGRANTI COME PARTIGIANI

A Casa Cervi, a Gattatico (Reggio Emilia), la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha paragonato i migranti ai protagonisti della Resistenza. «Molti giovani in Paesi dove non c’è la democrazia - ha osservato - a volte osano sperare di vivere in pace e in sicurezza e prendono ogni mezzo per arrivare in un posto sicuro, avrebbero preferito stare a casa loro, ma non hanno questo privilegio: molti di loro oggi sono partigiani nel loro Paese». Sempre a Casa Cervi è intervenuto anche il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, per invitare a «mantenere la memoria dello squallore che la Germania nazista ha portato all’Italia e all’Europa, la memoria dei crimini malvagi commessi ad Auschwitz e anche altrove».

CALDEROLI: NIENTE DA FESTEGGIARE. M5S: VUOTA RETORICA

Al Museo della Liberazione di Roma, il presidente del Senato Piero Grasso ha sottolineato che «la memoria indelebile di quanto si trova in questo museo, scolpito negli occhi dei visitatori, li aiuterà nella loro vita a poter costruire insieme un futuro di libertà e democrazia». Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in un tweet ha esortato al «coraggio di trasmettere la memoria, di studiare per crescere, di criticare rispettando l’altro. Grazie partigiani». Sul fronte politico, si registrano anche le posizioni polemiche di esponenti leghisti e a Cinque Stelle. «Oggi - rileva Roberto Calderoli (Lega) - è la Festa della Liberazione dal nazi-fascismo, ma visto che ancor oggi viviamo sotto un regime perché dovrei festeggiarlo? Quando non c’è più la democrazia non ci può essere nulla da festeggiare». «Mi chiedo, oggi - osserva il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo (M5S) - a settant’anni di distanza, questa ricorrenza ha ancora un significato che va oltre la vuota retorica e l’ostentazione di vessilli e bandiere?».

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