Il Tirreno

Livorno

città e decoro

A Barriera Margherita è arrivato il capolinea del degrado

di Giorgio Carlini
A Barriera Margherita è arrivato il capolinea del degrado

L’antico varco daziario, dove in passato si fermava il “trammino” che univa Livorno e Pisa, lasciato tra incuria e sporcizia

25 ottobre 2014
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. In origine era una imponente cinta daziaria. Poi, terminata la sua “funzione economica”, diventò l’elegante capolinea del “trammino”. Da anni, invece, si è trasformata in un ricettacolo di cattivi odori e sporcizia. La terza vita di Barriera Margherita è caduta nel dimenticatoio. A nulla valgono proposte e lamentele dei livornesi, che vorrebbero veder tirato a lucido un prezioso elemento del repertorio storico cittadino: il degrado sembra non avere fine, anche a causa di una complessa situazione che ne interessa la proprietà.

[[atex:gelocal:il-tirreno:livorno:1.10176113:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.iltirreno.it/image/contentid/policy:1.10176113:1652141343/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Il dazio e il trenino. La Barriera Margherita fu eretta nel 1890 su progetto di Adriano Unis (collaboratore dell’ingegnere Angiolo Badaloni). La costruzione, insieme a quella di Barriera Roma, si rese necessaria perché dopo l’Unità d’Italia e l’abolizione del Porto franco, a Livorno era rimasto il dazio. Fu deciso così di allargare la cinta daziaria, vista l’espansione verso sud della città.

L’imponente monumento è formato da due corpi di fabbrica simmetrici, rivestiti di pietra di Monsummano e dotati di ampie arcate. La funzione di barriera era svolta da una solida cancellata tra i due varchi, poi rimossa. Decaduta la funzione di varco daziario, la parte retrostante dell’edificio lato mare è stata assorbita dall’Accademia Navale, mentre nel 1932 il corpo lato terra divenne il capolinea del trenino (chiamato “trammino” dai pisani) che univa Livorno, Tirrenia e Pisa, attivo fino al 1960.

L’abbandono. Negli ultimi decenni la Barriera Margherita è stata in pratica abbandonata al suo destino, salvo pochissimi interventi sporadici. Le pareti esterne sono sporche e annerite dallo smog: così i due varchi hanno assunto da tempo un aspetto grigio e trasandato. L’intonaco dei soffitti e dei rivestimenti interni è invece scolorito e profondamente sgretolato in più punti.

[[atex:gelocal:il-tirreno:livorno:1.10176114:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.iltirreno.it/image/contentid/policy:1.10176114:1652141343/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Le finestre ricavate nei grandi portoni in legno e nelle arcate superiori hanno inferriate arrugginite e vetri spaccati: erano state murate e protette da reti, per evitare che vi trovassero riparo i piccioni. Nel corso del tempo però i volatili hanno trovato altri varchi all’interno dei locali dei due edifici, che sono diventati così ricettacoli di escrementi e cattivi odori. Senza dimenticare qualche sbandato che, probabilmente approfittando del buio, ogni tanto scambia la Barriera Margherita per un bagno pubblico.

Oltre ai problemi di sporcizia e scarsa igiene, molti lettori sottolineano alcune perplessità in merito alla tenuta strutturale delle due costruzioni: in alcuni punti, infatti, i rivestimenti sono del tutto scomparsi, così all’interno si intravedono gli elementi portanti, come i ferri arrugginiti e le pietre che si stanno sgretolando.

Il risiko della proprietà. Le difficoltà per un eventuale intervento di restauro, ma anche solo di semplice conservazione di quel che resta della Barriera Margherita, non si trovano solo nelle scarse risorse a disposizione del Comune, ma pure nell’ingarbugliata vicenda che riguarda la proprietà delle strutture. Come spiegato da Palazzo civico, l’edificio lato terra, dove era situato il capolinea della ferrovia, è passato al Comune di Livorno da pochi anni. Più complessa la situazione del varco lato mare: la parte che dà sulla strada è di proprietà comunale (acquisita negli anni ’70 con la soppressione delle barriere daziarie), mentre la parte retrostante è di proprietà del Demanio, ramo Marina Militare.

Incontro risolutivo? Dal Comune fanno sapere che a breve è prevista una riunione tra i tecnici di Palazzo civico e i rappresentanti dell’Accademia, per una prima ricognizione in merito alle manutenzioni da fare. La speranza è che le due parti riescano a trovare non solo un accordo, ma anche un finanziamento per garantire almeno la sistemazione delle parti più danneggiate, per consegnare ai livornesi una Barriera Margherita se non tirata a lucido, almeno sicura e pulita.

Primo piano
La tragedia

Haris Shala, lo schianto mortale e le ultime parole: il 25enne pisano lascia una bimba di 15 mesi, il ricordo del suocero: «Ragazzo meraviglioso»

di Sabrina Chiellini