Milano, 2 ottobre 2014 - 13:05

Ucciso e sepolto nel cortile
«Un regolamento di conti»

La vittima è un uomo legato all’ambiente del crimine, di cui non si avevano più notizie da giugno. La polizia ha effettuato tre arresti legati alla stessa inchiesta

di Anna Campaniello

Le ricerche del corpo (foto Mattia Vacca) Le ricerche del corpo (foto Mattia Vacca)
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Polizia scientifica e vigili del fuoco sono andati a colpo sicuro. C’era un cadavere seppellito nel giardino di quella casa in ristrutturazione, che circa due anni fa ha cambiato proprietario e da allora è disabitata.I pompieri sono intervenuti con una ruspa, con la quale stanno lentamente rimuovendo la terra. Al momento non è stato possibile accertare la causa della morte, ma gli inquirenti sembrano certi che si tratti di un omicidio, maturato sembra nell’ambito della criminalità organizzata e collegato a una sparatoria di una settimana fa ad Appiano Gentile.

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Cadavere sepolto in giardino

La telefonata

Gli agenti della squadra Mobile della Questura di Como sono arrivati a Guanzate, in via Patrioti, dopo una precisa segnalazione. Il cadavere potrebbe essere quello di uomo scomparso dal giugno scorso, le cui generalità non sono ancora state rese note ma che sarebbe legato all’ambiente della criminalità organizzata. Il suo omicidio è stato probabilmente un «regolamento di conti». La zona è stata isolata e l’area è sotto sequestro. Da mercoledì sera sono al lavoro gli agenti della Mobile e della Scientifica di Como e Milano, che hanno chiesto la collaborazione dei vigili del fuoco. Le indagini sulla vicenda sarebbero in corso da tempo, e in queste ore sarebbero stati fatti anche tre arresti legati alla stessa inchiesta, anche se non direttamente all’omicidio.

Sepolto nel cantiere

Gli inquirenti sono convinti che la vittima sia stata uccisa, probabilmente altrove e poi seppellita nel giardino. Il continuo via vai di mezzi di lavoro e operai per il cantiere in corso nella villetta avrebbe ritardato la scoperta del corpo. I residenti nelle abitazioni confinanti sono stati convocati in Questura per raccontare eventuali segnali o movimenti sospetti che potrebbero aver notato nei mesi scorsi. Ormai da luglio, in base a quanto riferito dagli stessi vicini, i lavori nella casa erano bloccati.

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