Milano, 4 marzo 2015 - 17:36

Prescrizione, maggioranza spaccata
No dei centristi, Boschi media

Ok allungamento termini per prescrizione. Strappo di Area popolare: «Non voteremo la riforma». Ma il ministro Boschi spiega che «la maggioranza ha ipotesi di accordo»

di Redazione Online

Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi (Ansa) Il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi (Ansa)
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La maggioranza si spacca in commissione Giustizia della Camera. È stata approvata la riformulazione dell’articolo 1 del testo di riforma della prescrizione che prevede l’allungamento, della metà, dei termini per i reati di corruzione. Voto contrario di Area Popolare (Ap), Forza Italia, M5S. Ap - il gruppo parlamentare che fa parte della maggioranza e in cui sono confluiti gli esponenti del Nuovo Centrodestra, dell’Unione di Centro e alcuni indipendenti - si è schierata contro il nuovo testo riformulato che allunga di molto, di fatto raddoppiandoli, i termini per la prescrizione. Il testo del governo modifica una prima proposta di testo base a firma dei due relatori di maggioranza del provvedimento, Sofia Amoddio (Pd) e Stefano Dambruoso (Sc). Conferma Alessandro Pagano, capogruppo di Ap in commissione Giustizia alla Camera. «Nel corso di una riunione del gruppo - spiega Pagano - abbiamo deciso che non voteremo la riforma così come ci è stata proposta dal governo. È assurdo che si arrivi a una prescrizione di quasi 30 anni». Il provvedimento è atteso in aula alla Camera il prossimo 16 marzo.

Boschi: «La maggioranza ha ipotesi di accordo»

Interpellata sull’impasse, il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, aveva espresso fiducia su un possibile accordo: «Stiamo lavorando, con il ministro Orlando, che ho sentito, con la presidente Ferranti e i membri della commissione. La maggioranza ha già individuato un’ipotesi di accordo - conclude il ministro Boschi - Sono molto fiduciosa che si troverà un accordo». E, a margine della registrazione di Porta a Porta, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, spiega che con Ncd «discuteremo, l’esame del provvedimento è solo all’inizio - dice il Guardasigilli - ma va salvaguardata una specificità dei termini di prescrizione per i reati di corruzione».

La proposta

In commissione Giustizia della Camera, i relatori Dambruoso e Amoddio, con parere favorevole del governo, hanno dunque proposto un aumento dei tempi di prescrizione per i reati di corruzione più gravi: con l’emendamento i tempi per la prescrizione sono pari agli anni della pena massima aumentati della metà (e non più di un quarto). Favorevoli Pd e Sel, si oppongono Ncd e Forza Italia. E proprio Sofia Amoddio definisce «incomprensibile» la posizione di Ap: «Nel metodo abbiamo chiesto a tutti i gruppi di contribuire con le loro proposte, nel merito abbiamo tenuto conto delle necessità di incidere sul reato di corruzione, e di corruzione in atti giudiziari, aumentando della metà il termine della prescrizione. Ricordo che la corruzione tra tutti i reati contro la pubblica amministrazione è quello più difficile da scoprire perché si fonda su un patto tra corrotto e corruttore. Di qui la necessità di un tempo lungo per la prescrizione del reato. Mi pare in definitiva che la posizione di Area popolare sia completamente incomprensibile».

Il falso in bilancio

La giustizia rimane ancora un terreno scivoloso per l’esecutivo di Matteo Renzi. La stretta sul reato di falso in bilancio, annunciata mercoledì dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, non si è ancora tradotta in emendamento al disegno di legge sulla corruzione, che è all’esame di una commissione del Senato, e l’intero provvedimento arriverà in aula per il voto non prima del 17 marzo, con due settimane di ritardo sul programma originale. Tanto che alla Camera la proposta del Pd di allungare i tempi di prescrizione per i reati di corruzione in un disegno di legge parallelo ha appunto trovato il parere contrario di Area popolare, la costola centrista della maggioranza.

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