Politica
20 Dicembre 2014
Il sindaco chiude l'anno con esplicite critiche al governo, tra incertezza normativa e tagli imposti agli enti locali

Tagliani fa ‘opposizione’ a Renzi: “Sacrifici scaricati sui Comuni”

di Ruggero Veronese | 4 min

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unnamed (23)“Mi sembra che oggi, in maniera ancora più pesante che in passato, il governo si sia impegnato per scaricare i sacrifici sugli enti locali”. Detta da un sindaco dem, e riferita a quello che dovrebbe essere ‘il governo dei sindaci’, la frase fa un certo effetto. È una conferenza stampa a due facce quella con cui la giunta comunale di Ferrara chiude l’anno 2014, nella quale l’ottimismo sbandierato riguardo all’amministrazione della città – con annunci relativi a bilancio e opere pubbliche (a breve l’articolo online) – viene drasticamente ridimensionato dalle considerazioni di Tiziano Tagliani sulla politica nazionale e sull’incertezza che permea il processo di riforme del governo. Dalle parole del sindaco non è difficile capire la sua delusione riguardo all’operato della squadra di Renzi. Trasformazione delle province, accorpamento degli enti pubblici, tagli ai trasferimenti statali: una lista di politiche sbagliate in partenza o che, come nel caso della riforma Delrio, sembrano aver smarrito lungo la strada i propositi di partenza.

Il discorso ha la sua base nell’approvazione del bilancio preventivo 2015, che Tagliani rivendica allo stesso tempo con orgoglio e prudenza: “Non sono molti i Comuni che hanno già approvato il bilancio – afferma il sindaco -, io non ne conosco altri. Tuttavia non vi nascondo alcune preoccupazioni particolari, visto che quest’anno si sommavano problemi di forma e sostanza”. E se la forma riguarda le nuove regole per la contabilità introdotte dal governo, un discorso a parte merita il secondo fattore. “Il problema di sostanza – afferma Tagliani – rimane sul tavolo: i sindaci sono preoccupati dal fatto che, ancora una volta, le manovre del governo sono finanziate con i tagli ai Comuni“.

Manovre ancora in parte avvolte nell’ombra, così come lo è l’ammontare dei tagli, visto che solo dopo l’approvazione della Legge di Stabilità saranno note le cifre definitive dei trasferimenti statali. Questo mette gli enti pubblici nelle condizioni di dover approvare i bilanci senza poter disporre di un quadro completo della situazione, per poi operare le opportune correzioni durante il 2015. Per quanto riguarda l’ammontare dei tagli, la cifra complessiva a livello locale dovrebbe variare da 3,5 a 4 milioni di euro.

Ancora più spinosa la situazione delle Province, di cui Tagliani (nuovo presidente dell’ente) traccia un ritratto spietato sia dal punto di vista economico sia, in particolare, riguardo alla sua efficienza: “A cosa è servita la riforma? Per il momento solo a risparmiare i gettoni di presenza dei consiglieri. La Legge Delrio diceva qualcosa di più significativo, ma la Legge di Stabilità ha imposto tempistiche non percorribili. L’anno prossimo disporremo del 50% delle risorse e dobbiamo fare delle scelte che dipendono dalle Regioni e dallo Stato senza alcuna garanzia”. L’esempio principe riguarda l’ancora nebuloso concetto di Area Vasta: “Quali sono le sue competenze, gli strumenti, le risorse? – chiede Tagliani -. I dipendenti in potenziale esubero dalla Provincia chiedono quale futuro li attende, ma posso solo rispondere che dipende da quali competenze avremo. È un’operazione che toglie spirito e senso dalla Legge Delrio”.

unnamed (24)Il tutto mentre in maniera quasi gattopardesca, sul fronte della politica nazionale, sembra che tutto cambi per non cambiare nulla. E il giudizio di Tagliani non fa sconti al governo: “Sarei in grado di applicarmi con più convinzione in questi sacrifici, se vedessi fare lo stesso anche da parte degli organi statali. Ma qua sta diventando uno sport facile e allegro imporre sempre gli sforzi a chi ha un livello di rappresentatività sufficiente per reggerne il peso. I cittadini vedono in noi il primo interlocutore, ma se si continua a demolire la credibilità delle amministrazioni comunali si avvierà un percorso non reversibile: un conto è avere un corteo davanti a Montecitorio ma un altro, peggiore, è avere manifestazioni nelle piazze di tutti i Comuni d’Italia”.

Che lo si veda come un attacco o come una critica, come un allarme o come un appello, un fatto è certo: Tagliani ha giocato a carte scoperte durante la conferenza stampa conclusiva del 2014, e il risultato farà fischiare le orecchie a un Governo che – come fa intendere il sindaco – non può più permettersi di vivere di spot. “La dico come battuta, ma è inutile che il governo dia i bonus bebè alle famiglie, se poi i Comuni sono costretti a chiudere le scuole“, sintetizza Tagliani, che poco prima aveva parlato anche di un altro problema causato dalla confusione tra competenze e strutture degli enti locali. “Firmo centinaia di documenti tutti i giorni – afferma il sindaco e presidente della Provincia -, e questo è innanzitutto un rischio: non si può scaricare sugli amministratori locali una tale complessità di funzioni”.

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