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Caso Pistorius, parlano i genitori di Reeva: “Giustizia non è fatta”

Il padre e la madre della modella uccisa da Oscar Pistorius, pur ribadendo che non desiderano alcuna vendetta, hanno spiegato: “Siamo costretti ad accettare la sentenza ma non ci soddisfa affatto e crediamo che i giudici siano stati estremamente clementi”.
A cura di D. F.
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"Non riteniamo che giustizia sia stata fatta". All'indomani della condanna di Oscar Pistorius a 5 anni di carcere i genitori della sua fidanzata Reeva Steenkamp. uccisa dall'atleta il giorno di San Valentino dello scorso anno, si sono detti molto delusi dalla pena inflitta all'omicida: opinione che in Australia ha trovato non poche persone d'accordo. "Siamo costretti ad accettare la sentenza – hanno detto June e Barry, intervistati da una trasmissione televisiva – ma non ci soddisfa affatto e crediamo che i giudici siano stati estremamente clementi. Noi non cercavamo vendetta, ma una pena proporzionata". I due hanno aggiunto che intorno alla morte di Reeva non è ancora stata fatta chiarezza: "Solo Oscar sa la verità su come siano andate le cose".

"Dobbiamo accettare la sentenza – hanno affermato i due anziani genitori della modella – e valuteremo se ricorrere in appello. Non possiamo fare molto, anche per noi sarà difficile andare avanti". Il padre e la madre della vittima in un passaggio hanno dichiarato di non desiderare comunque che Pistorius trascorra troppo tempo dietro le sbarre: "Vista la sua condizione – hanno spiegato – non ci sembra il caso. Non vorremmo che altri detenuti abusino di lui. Ci basta che Oscar si renda conto dell'errore che ha commesso".

Che la sentenza non avrebbe soddisfatto i familiari di Reeva Steenkamp era perfettamente prevedibile. Oscar Pistorius, condannato per omicidio colposo a 5 anni di carcere, trascorrerà in cella non più di 10 mesi. Ne è convinto il suo legale Barry Roux, secondo cui l'atleta trascorrerà dietro le sbarre solo 10 dei 60 mesi cui è stato condannato perché il resto della pena lo passerà agli arresti domiciliari, come è accaduto durante il processo

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