Milano, 24 ottobre 2014 - 08:22

Legionella a Bresso, il sindaco:
«Bonifica degli impianti idrici»

Sei contagiati, un caso mortale. L’Asl: «Campionamenti a tappeto nelle case». Sotto osservazione la fontana del Parco di Villa Patellani-Rivolta e l’acquedotto comunale

di Simona Ravizza

Fontane e fontanelle chiuse come misure per prevenire il diffondersi della legionella (Fotogramma) Fontane e fontanelle chiuse come misure per prevenire il diffondersi della legionella (Fotogramma)
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La fontana del parco di villa Patellani-Rivolta. E - soprattutto - l’acquedotto (dove sono stati svolti lavori nei mesi scorsi). A Bresso, dopo sei casi di legionella in pochi giorni, tutti concentrati nella stessa zona, finiscono e sotto esame l’acqua pubblica e il sistema di condutture che la portano nelle case. E giovedì, a scopo di prevenzione, è stata avviata la sanificazione di pozzi, filtri e tubazioni.
Al Pirellone è scattata la massima allerta: «Stiamo seguendo con scrupolosa attenzione l’evolversi della vicenda, assieme all’Asl di Milano - fanno sapere con una nota dall’assessorato alla Sanità, guidato da Mario Mantovani -. Saranno adottati tutti gli interventi necessari a tutela della salute dei cittadini di Bresso e dell’intero territorio coinvolto». Il batterio killer ha già causato un morto e altri cinque ricoveri in ospedale (Niguarda, Sacco, Multimedica e Cinisello Balsamo). È un germe che ama il caldo e l’umidità: colonizza le condutture idriche e i condizionatori, dove si riproduce più rapidamente. Così - come ricordato ieri dall’assessorato alla Sanità - la miglior prevenzione del contagio consiste nella corretta manutenzione di impianti idrici per l’acqua calda e dei climatizzatori.

Il sindaco di Bresso, Ugo Vecchiarelli, sempre ieri, ha firmato un’ordinanza per intimare agli amministratori dei condomini dove ci sono stati i contagi di bonificare entro tre giorni gli impianti idrosanitari. Bisogna trovare nel più breve tempo possibile qual è l’origine del contagio. Giorgio Ciconali, alla guida dell’Ufficio di Prevenzione dell’Asl di Milano, spiega: «Sono cominciati campionamenti a tappeto. Non solo nelle abitazioni dei pazienti, ma anche nei caseggiati e nella distribuzione pubblica dell’acqua, dall’acquedotto ai luoghi serviti dall’acquedotto. È molto difficile statisticamente che sia tutto un caso». I cittadini sono in ansia. Per evitare il panico sono stati attivati due numeri telefonici ai quali rivolgersi per aver più informazioni: 02/85.78.3844 oppure 02/85.78.68.65 (dalle 9 alle 15). Messo a disposizione anche un indirizzo email: malattieinfettived1@asl.milano.it. Ed è stata organizzata un’assemblea con la cittadinanza. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Lombardia, Stefano Buffagni, abitante di Bresso, è preoccupato: «Aspettiamo l’esito delle analisi per capire se la colpa è dei lavori recenti svolti sull’acquedotto. La situazione è sotto controllo, ma in futuro ci auguriamo comunicazioni tempestive dal Comune». In una nota diffusa dall’amministrazione comunale i cittadini vengono invitati ad adottare misure anti legionella: «Evitare l’utilizzo della doccia, usare precauzioni nell’uso dell’acqua calda dei rubinetti di casa; e non irrigare i giardini con diffusori a spruzzo». La legionella non viene trasmessa da persona a persona: la malattia si prende respirando goccioline di acqua contaminata.

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