Lavoratori, studenti, pensionati, sindacalisti, ma anche un parte del Pd. Hanno sfilato nelle strade della Capitale per partecipare alla manifestazione indetta dalla Cgil contro le politiche del governo Renzi. In mano striscioni che raccontano storie di mobilità, cassa integrazione, precariato. Tanti gli slogan contro il premier: “Renzi pifferaio”, “Pd partito di destra” si legge su alcuni cartelli. Ad accompagnare il corteo l’immancabile “Bella Ciao”. Secondo gli organizzatori in piazza c’erano un milione di persone. «La giornata di oggi non è solo una fermata. La Cgil è pronta a continuare la sua protesta per cambiare il Jobs act e la politica di questo governo anche con lo sciopero generale», dice Susanna Camusso sul palco.

«Nessuno può dire in buona fede che licenziando le persone si crea occupazione. Evidentemente per Renzi l’articolo 18 è un’ossessione» ha incalzato dal palco la leader sindacale secondo cui quella di Renzi è «un’idea regressiva. Non si esce dalla crisi punendo il lavoro. Ci hanno provato altri, ma hanno fallito».

LA FIOM: “IL PAESE NON STA COL GOVERNO”

«Continueremo la nostra iniziativa con tutte le forme necessarie» ha detto il leader della Fiom, Maurizio Landini: «È una manifestazione, bella, enorme che dimostra che sulle questioni economiche e del lavoro il governo non ha il consenso del Paese e delle persone che per vivere devono lavorare».

UNA PARTE DEL PD IN PIAZZA

Alla manifestazione anche una parte di Pd tra cui Gianni Cuperlo, Stefano Fassina e Pippo Civati. Secondo Fassina questa «non è una manifestazione contro il governo ma è per lo sviluppo e per il lavoro. Spero che ci sia l’attenzione del governo ad ascoltare e a correggere quei due provvedimenti che non aiutano l’economia, il lavoro, e nemmeno il governo». Pippo Civati conferma il no al Jobs act. «In direzione ho votato contro, ho solidarizzato con chi al Senato ha votato un sì che in realtà era un no, ora vediamo come andrà a finire», ha spiegato il deputato del Pd a margine del corteo della Cgil. «Ero molto isolato - ha aggiunto - forse lo sono di meno da qualche giorno. Spero si possa spiegare al governo e al resto del parlamento che c’è ancora una forza di sinistra che vuole governare il paese ma non facendo le cose che Berlusconi voleva fare dieci anni fa». E aggiunge: «Crisi e rigore continueranno a tenere il Paese nella stagnazione e la legge di stabilità non cambia verso».

ANCHE SEL ALLA MANIFESTAZIONE

In piazza per la dignità del lavoro ma anche per irrobustire l’opposizione al governo Renzi. Obiettivi che il presidente di Sel, Nichi Vendola, spiega al Gr Uno Rai. «Io sono un oppositore di Renzi -ha detto Vendola, commentando l’offerta del premier agli esponenti di Sc e Led ad entrare nel Pd - capisco che questa è un’epoca di cortigianeria. Ma io posso lo rivendicare di non aver mai portato la mia storia sul carro dei vincitore». Oggi Sel parteciperà alla manifestazione della Cgil per per ricostruire un’alleanza di sinistra «con il mondo del lavoro che oggi è umiliato e privato di diritti fondamentali. Gli esponenti Pd sono tutti chiamati a un atto di coerenza. Bisogna stare in piazza con la Cgil ma essere conseguenti in parlamento. È difficile essere solidali con la battaglia importantissima della Cgil e poi votare lo Sblocca Italia, il jobs act, la manovra finanziaria».

I commenti dei lettori