Milano, 14 febbraio 2016 - 08:46

La telefonata dell’anestesista: «Mio fratello è morto perché l’ho sedato»

È accusata dell’omicidio per l’eredità. La fidanzata dell’avvocato, una 22enne studentessa originaria delle Seychelles: voleva lasciare tutto a me

di Alessio Ribaudo

Marco Valerio Corini (Ansa) Marco Valerio Corini (Ansa)
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LA SPEZIA «È morto perché l’ho sedato». Marzia Corini, medico anestesista, pronuncia questa frase a fine gennaio scorso mentre si sfoga al telefono con una sua amica. Non sa di essere intercettata dai carabinieri e dalla procura di La Spezia. Racconta le ultime tragiche ore del fratello Marco Valerio, famoso avvocato penalista spezzino, morto il 25 settembre del 2015, a 52 anni, a causa di un tumore allo stomaco.

Malato da anni

Era malato da anni ma la situazione è precipitata solo la scorsa estate. Una settimana prima della sua fine, secondo Marzia, i due fratelli si sarebbero parlati schiettamente. «Devi dirmi tu quando non è più tollerabile la tua vita», chiede lei, ma il fratello le risponde che ha «ancora il piacere di vedervi». Il medico però dice all’amica: «In realtà ho deciso io per lui quando non era più tollerabile». E aggiunge: «Non sarebbe mai morto quel giorno... Non ce la facevo più a vederlo stare male... Non aveva senso e lui era troppo attaccato alla vita per dirmi di farlo». Del resto Marco Valerio Corini era un uomo forte che ha vissuto sempre da protagonista. Principe del foro ma con mille interessi come la presidenza dello Spezia calcio, negli anni Ottanta.

Isabel, la giovane fidanzata delle Seychelles di Marco Corini
Isabel, la giovane fidanzata delle Seychelles di Marco Corini

Fidanzata delle Seychelles

Non si era sposato, non aveva figli e, da pochi anni, era fidanzato con Isabel, 22 anni, una studentessa universitaria originaria delle Seychelles. Proprio intorno a lei e all’entità del suo lascito ruota gran parte della vicenda che, venerdì, ha portato ai domiciliari Marzia Corini con l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Gli inquirenti ritengono che avrebbe iniettato sostanze con una flebo al fratello che seguiva una terapia antidolorifica per attenuare i dolori della malattia. L’anestesista, sempre intercettata con l’amica, spiega di temere che Isabel si possa essere accorta di qualcosa di strano avvenuto quel 25 settembre. «Me la sentivo scivolare che mi avrebbe denunciato per omicidio». Non è così ma va vicino all’epilogo.

Il testamento

A ottobre scorso, la sorella di Corini fa pubblicare da un notaio un testamento (stimato in 5 milioni di euro), scritto a mano e firmato da Marco Valerio, in cui lei risulta destinataria di un milione di euro, e 400 mila euro all’avvocato Giuliana Feliciani, che con Corini aveva diviso lo studio per anni. Somme che, secondo le accuse, sarebbero poi state incassate quasi per intero e per questo è stato disposto il sequestro di beni. Altri soldi e beni sono andati alla fidanzata e ad altre persone.

Le voci

Però, La Spezia è una città piccola e l’avvocato Corini avrebbe raccontato ad amici che avrebbe voluto lasciare alla compagna quasi tutta l’eredità. Somme molto diverse da quelle indicate nel testamento poi pubblicato. Per favorirla, avrebbe pensato anche a sposarla. I mugugni sono tanti e le voci si rincorrono, sino a quando alcuni amici dell’avvocato informano la procura che qualcosa non torna in tutta la vicenda. La fidanzata sostiene che ci fosse anche un altro testamento e accusa: «Era stato redatto da Marco a luglio 2015, non l’ho mai letto ma sono stata messa a conoscenza da Marco che aveva escluso Marzia».

Giallo nel giallo

Per i pm, dopo che il primo testamento era sparito, Marzia, con l’aiuto dell’avvocato Feliciani, indagata per falso e circonvenzione d’incapace, ne avrebbe scritto un secondo. Accuse respinte da entrambe. «Marzia ha accudito fino all’ultimo il fratello, lo amava, non avrebbe mai potuto ucciderlo», dice il suo legale Alessandro Rappelli. Giallo nel giallo, Marco Valerio il 23 settembre avrebbe preso un appuntamento con un notaio per scrivere un testamento nei giorni successivi. Però, a quell’appuntamento non c’è mai arrivato.

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