Milano, 27 agosto 2016 - 08:10

Terremoto, vescovo ai funerali: «Non perdete coraggio». I morti sono 291
Mattarella: «Non vi lasceremo soli»

Alle esequie anche il premier Renzi: «Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma» ha detto agli abitanti. Cresce il numero delle vittime, nove corpi ritrovati sabato mattina ad Amatrice. Raccolta solidale supera 6 milioni di euro: domenica l’incasso dei musei statali destinati ai terremotati

Il funerali ad Ascoli Piceno (Afp) Il funerali ad Ascoli Piceno (Afp)
shadow

Trentacinque bare allineate di fronte all’altare nella palestra comunale di Monticelli ad Ascoli. Accanto a loro la tristezza e la disperazione dei parenti. Nella palestra di Ascoli Piceno si sono tenuti i funerali solenni delle vittime marchigiane, tra loro anche due bambini, del sisma del 24 agosto. Alle esequie, celebrate dal vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole, erano presenti tra gli altri il capo dello Stato, Sergio Mattarella, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e i presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini.

«Ci uniamo ai nostri fratelli di Accumoli e Amatrice, perché siamo una sola famiglia» ha detto monsignor D’Ercole aprendo la messa. «A nome mio - ha aggiunto - nel nome di questa nostra gente tradita dal ballo distruttore della terra: “E adesso che si fa?” mi sono rivolto a Dio Padre, suscitato dall’angoscia, dall’avvilimento di esseri umani derubati dell’ultima loro speranza».

shadow carousel
Terremoto il giorno dei funerali solenni ad Ascoli Piceno

Cresce il bilancio delle vittime

È il giorno del lutto nazionale mentre la terra continua a tremare nel Centro Italia. I familiari hanno raggiunto Ascoli dalle tendopoli a bordo di tre autobus. Intanto il bilancio delle vittime cresce: sono stati, infatti, recuperati i corpi di nove persone dalle macerie di Amatrice. È poi deceduto nell’ospedale di Perugia dov’era stato ricoverato Marino Filotei, 77 anni, originario di Roma. Le vittime sono quindi 291 (50 ad Arquata del Tronto, 230 ad Amatrice e 11 ad Accumoli). Tutto questo mentre continuano le ricerche per estrarre dalle macerie altri possibili dispersi. Il bilancio, infatti, non è ancora definitivo. «Sotto le macerie, c’è qualcosa che ci dice che le nostre campane torneranno a suonare, ritroveranno il suono del mattino di Pasqua», ha detto nell’omelia il vescovo Giovanni D’Ercole. «Un terremoto è la fine: un boia notturno venuto a strapparci di dosso la vita. La nostra terra, però, è popolata di gente che non si scoraggia». «Non abbiate paura di gridare la vostra sofferenza, ma non perdete coraggio - ha sottolineato il vescovo - abbiamo pianto e sofferto insieme ma ora è il momento della speranza».

Renzi agli abitanti: «Diteci cos’è meglio per voi»

«Ditemi cosa è meglio per voi: non possiamo decidere tutto noi da Roma» ha detto il premier Matteo Renzi parlando con alcuni terremotati al termine dei funerali. «Dovete essere voi a dirci se volete rimanere nei vostri territori, cosa è importante per voi». A Pescara del Tronto, ha aggiunto, «penso sarà impossibile ricostruire, ci sono stato, è tutto distrutto». Ma su Arquata invece «possiamo lavorare». Rivolgendosi invece ad alcuni sindaci delle aree colpite dal terremoto Renzi ha sottolineato: «Ci siamo e ci saremo sempre».

Mattarella: «Dobbiamo provare a ricostruire»

«Non sarà facile, ma insieme allo Stato, dopo questo sforzo generoso» dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile, delle forze dell’ordine e dei volontari «dobbiamo provare a ricostruire». Ha confortato così il presidente Sergio Mattarella una vittima del terremoto di Amatrice che gli ha manifestato il timore sul futuro della città distrutta da sisma. Arrivato in elicottero, prima di recarsi ad Ascoli Piceno, il capo dello Stato ha sostato all’ingresso di Amatrice, ridotta in macerie, e ha voluto vedere la scuola elementare crollata. Ha poi portato il suo saluto privato ai familiari delle vittime nelle tendopoli allestite nel palazzetto dello sport e nel campo di calcio, sotto l’obitorio da campo, da dove sono state portate via le salme riconosciute; ma ci sono ancora persone in attesa dei resti dei propri cari, dispersi o in via di riconoscimento. Mamme, fratelli, amici ormai sfiancati dal dolore. Una signora ha avuto un malore proprio durante il giro del presidente ed è stata portata via in ambulanza.

Terremoto in Centro Italia: i volti, i nomi e le storie delle vittime identificate L’elenco dei nomi pubblicato dalle Prefetture
Rita Cherubini, il marito Agostino Ciancaglioni e la figlia Morena

L’incontro con le famiglie delle vittime

Una visita breve ma intensa quella al centro storico, accompagnato dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, dal capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, dal vescovo di Rieti, Domenico Pompili, e dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Molte strette di mano agli esponenti delle numerosissime onlus a lavoro sul teatro della tragedia. È un incoraggiamento a continuare con il proprio impegno.

Mattarella in vista dai feriti

Ad Ascoli Mattarella ha visitato anche i feriti in ospedale e per l’occasione il capo dello Stato ha regalato una bambola alla piccola Giorgia che sabato ha compito 4 anni: è la bimba salvata a Pescara del Tronto dopo 17 ore dal terremoto mentre la sorellina Giulia è morta sepolta dalle macerie. «Quando una persona è provata può reagire anche in modo un po’ forte. Noi non vogliamo diventare terremotati. Ma il presidente ci ha rassicurato», ha detto il sindaco Pirozzi, riguardo alle rimostranze di una signora di Amatrice. «Il presidente è rimasto molto colpito dalla visita alla città. Un conto è vederla dalle immagini in tv, un conto è guardarla dal vivo. A lui ho detto che ha una grande fortuna, può legare il suo nome a una ricostruzione bella, con i più moderni criteri di sicurezza e che rispetta la volontà di chi ci abita; da record». E lui? «Mi ha rassicurato». Dopo Amatrice il presidente della Repubblica si è spostato ad Accumoli, un altro centro colpito pesantemente dal sisma. «Non vi lasceremo soli. Non vi preoccupate, faremo tutto il possibile per starvi vicino», ha detto Mattarella parlando con gli sfollati del sisma.

shadow carousel
La scuola di Amatrice, sbriciolata dal terremoto

Il «dolore misto rabbia» di Grasso

«Ci sono criminali che diventino imprenditori e imprenditori che diventano criminali, quando dopo la tragedia dei terremoti si spengono i riflettori e comincia la ricostruzione». È un «dolore misto a rabbia», quello che il presidente del Senato, Piero Grasso, ha espresso alla vista delle macerie di Amatrice. Nel viale retrostante alla scuola Capranica, crollata malgrado la ristrutturazione appena eseguita, entrando nel CoPc, il centro di coordinamento della protezione civile, il presidente del Senato ha aggiunto: «Quando crolla una scuola appena ristrutturata o un Ospedale, sono sempre più convinto che l’unica Grande Opera strategica del nostro Paese è la messa in sicurezza del nostro Paese». Nel borgo totalmente sfigurato dalla scossa di mercoledì 24 agosto, Grasso ha offerto al sindaco, Sergio Pirozzi, la sua piena collaborazione per far approvare subito un provvedimento utile ai fini della ricostruzione: «Ne ho già parlato con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, questa mattina dopo i funerali. Ho già dato la disponibilità mia e del Senato ad approvare d’urgenza n provvedimento post-sisma».

Terremoto in centro Italia, tutti i videoScossa 6.0: morti, feriti e distruzione
Il terremoto alle ore 3.36, le prime ricerche fra le macerie con le torce

Nuova notte di scosse

Quella appena trascorsa è stata un’altra notte di scosse, oltre 90 da mezzanotte alle prime ore del mattino (1.332 scosse dall’inizio dell’evento sismico). L’intensità va sempre più diminuendo rispetto ai giorni scorsi anche se la scossa più forte, quella delle 4.50 in provincia di Ascoli Piceno, ha registrato una magnitudo di 4.0. Un’altra notte di angoscia pertanto per gli sfollati del terremoto che vivono nelle tendopoli allestite tra Marche e Lazio. In molti sono continuati ad affluire nel nuovo campo allestito ai piedi del centro di Arquata del Tronto. Anche nelle altre strutture di emergenza, da Accumoli ad Amatrice, si completano gli ultimi servizi e le aree di accoglienza stanno funzionando a pieno ritmo. E cresce la solidarietà: è schizzata a 6 milioni 120mila 296 euro la raccolta solidale attraverso il numero 45500 attivato dal Dipartimento della Protezione civile. Ieri era di 2 milioni e mezzo.

Aperta una seconda indagine

Dopo la Procura di Rieti anche quella di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo di indagine sul terremoto che ha provocato vittime e crolli nel territorio, in particolare ad Arquata e Pescara del Tronto. Si tratta di un fascicolo a modello 45 (atti non costituenti reato), volto a consentire accertamenti legali, che il Pm Umberto Monti ha affidato ai carabinieri del Comando provinciale di Ascoli. Il primo incarico è stata l’identificazione dei cadaveri e la geolocalizzazione del ritrovamento dei corpi, in base alla quale ricostruire eventuali responsabilità relativa alla costruzione, ricostruzione o consolidamento sismico delle abitazioni. In base ai risultati di questa fase preliminare, la procura deciderà gli altri passi dell’inchiesta.

shadow carousel
Terremoto, crollato l?hotel Roma di Amatrice. Com?era e com?è ora lo storico albergo

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT