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Piano taglia-tasse, Renzi: lo finanziamo grazie ai 17 mld di flessibilità ottenuti da Bruxelles

Il piano taglia tasse del premier (- 5 miliardi di euro nel 2016, - 15 nel 2017, altri 15 nel 2018) si farà grazie alla flessibilità del Patto di stabilità ottenuta in ambito Ue. Lo spiega il premier Matteo Renzi in una intervista al Corriere della Sera. «Per la prima volta, grazie al lavoro di tutti a partire da Padoan - dice il presidente del Consiglio - abbiamo ottenuto la possibilità di uno spazio di patto di circa l'1%, 17 miliardi di euro. Cercheremo di usare parte di quello».

Taglio tasse già avviato con 80 euro e sgravi neoassunti
«Io le tasse le ho abbassate sul serio», rivendica Renzi replicando agli scettici tra cui si è iscritto l'ex premier Romano Prodi, che aveva detto che le tasse non si abbassano su Twitter: «Mi riferisco innanzitutto agli 80 euro. Prodi forse non lo ricorda perché non rientra nella categoria, ma chi guadagna meno di 1.500 euro al mese se n'è accordo eccome». Ma all’abbassamento delle tasse hanno contribuito anche le misure per il lavoro, prosegue Renzi, dall'Irap agli sgravi contributivi per i neoassunti. Adesso la casa con l'azzeramento di Tasi e Imu, quindi l'Ires per le aziende nel 2017 e l'Irpef nel 2018». Il premier assicura inoltre che «non ci sarà nessun taglio alla sanità» e che non sono previsti interventi sulle pensioni più alte. «Magari nella sanità ci sarà qualche poltrona Asl in meno e qualche costo standard in più - afferma - Ma sono tagli agli sprechi, non alla sanità».

Abolizione Tasi prima casa? In Italia è un fatto di equità
La prima tappa del piano di choc fiscale su cui sta lavorando il governo prevede, almeno nelle intenzioni, l’eliminazione della Tasi sulla prima casa e l’eliminazione dell’Imu sui terreni agricoli e sugli impianti industriali (la cosiddetta Imu sugli imbullonati), il tutto nel 2016, con un taglio complessivo alle imposizioni per 5 miliardi di euro. Un piano ambizioso, che ha fatto storcere la bocca a molti anche nelle fila del Pd, con la minoranza che lo accusa di portare avanti una politica berlusconiana. Ma Renzi respinge l’accusa, perchè «abolire la tassa sulla prima casa significa mettere fine a un tormentone decennale». E in un Paese con l'81% di proprietari di prima casa «è anche un fatto di equità, non è certo un favore ai super ricchi». «Se poi ora ripartirà l'edilizia - anche solo per un fatto psicologico - per noi sarà tutto di guadagnato. Lo aveva proposto Berlusconi? Certo. Che male c'è? Questo approccio per cui se una cosa l'ha proposta Berlusconi allora è sbagliata è figlio di una visione ideologica», rimarca il premier.

Crescita Italia uguale a Francia e Germania: «Poco ma come loro»
Il premier si toglie i sassolini dalle scarpe anche su un’altro tema controverso, ovvero l’intensità della crescita italiana dopo gli anni della grande crisi. «Cresciamo all'incirca come Francia e Germania: poco, ma finalmente come loro», sottolinea. E precisa: «Non mi accontento dello zero virgola, ma vorrei ricordare che i precedenti governi avevano un netto segno `meno´». Poi, con una frecciatina alla Lega Nord, ricorda a Salvini, «che organizza manifestazioni per «bloccare l'Italia», ricorda che «siamo bloccati bloccati da vent’anni, ed ora è il momento di correre. Voglio proprio vedere quanti imprenditori del Nord-Est fermeranno le aziende per la serrata della Lega».

Immigrazione, contro emergenza sì a diritto di asilo europeo
Renzi parla anche dell’emergenza immigrazione. Per risolverla, non basta «tamponarla», ma anche «avere un ruolo maggiore in Africa e in Medio Oriente. Investire di più sulla cooperazione internazionale. Agevolare i rimpatri. E bloccare i trafficanti di uomini, per sempre». La soluzione, dal punto di vista delle norme, e quella « di superare Dublino e di avere una politica di immigrazione europea, con un diritto d'asilo europeo. Questa sarà la battaglia dei prossimi mesi».

Toti, Salvini e Sel al contrattacco
Le reazioni all’intervista del premier non si fanno attendere, e passano soprattutto dai social. «Leggi intervista a Renzi. Poi esci di casa e ti accorgi che pensieri e realtà non coincidono», scrive ad esempio in un tweet il governatore della Liguria e consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti, che lancia l'hashtag #Svegliate il premier. In un lungo post su Facebook, il segretario della Lega Matteo Salvini sottolinea soprattutto i temi non toccati dal premier: legge Fornero, esodati e pensioni, partite Iva e agricoltura e pesca in crisi e giustizia «sempre più lenta e ingiusta», e così via. Per Salvini «idee ma ben confuse», quindi «prima se ne va a casa, meglio è». «Renzi annuncia nuovi dati positivi per l'economia. Giusto il tempo di sbianchettare quelli negativi come con JobsAct. La svolta non c'è», si schiera su twitter il capogruppo dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà, Arturo Scotto.

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