L’ultima domenica di marzo porta il ritorno dell’ora legale. In Italia, come nel resto dell’Unione Europea, è consuetudine da alcuni anni che accada in questa giornata. Negli Stati Uniti è già arrivata da 15 giorni, ma mezzo mondo non la usa nemmeno. Nella notte fra il 25 e il 26 si spostano in avanti le lancette dell’orologio e fra un’ora diventa adesso.
QUANDO
Alle 2 della mattina di domenica 26 marzo le lancette dell’orologio vanno portate avanti di un’ora.
Si passa alle 3 in meno di un secondo. Un’ora di sonno in meno nella notte del passaggio, un’ora di luce in più, la sera, nelle giornate a seguire perché si posticipano di un’ora alba e tramonto. Conviene regolare l’ora prima di andare a dormire, anche se la maggior dei dispositivi elettronici lo fa automaticamente.
CONVENZIONE
L’ora legale è una convenzione stabilita oltre un secolo fa per risparmiare prima di tutto energia: la luce solare più a lungo fra pomeriggio e sera permette di utilizzare meno quella elettrica. Lo stabilisce una legge in Italia, ma tutti i paesi dell’Unione Europea adottano l’ora legale che scatta l’ultima domenica del mese di marzo alla stessa ora: all’una, alle due o alle tre della notte in base al fuso orario. Lo fa dal 1996 nello stesso giorno. In Italia era arrivata nel 1920, è stata riproposta nel 1940 e definitivamente nel 1966. L’ora solare torna domenica 29 ottobre 2016.
IDEA
Il primo a pensarci è stato Benjamin Franklin. L’inventore del parafulmine pensò al cambio dell’ora per risparmiare energia nel 1784, ma soltanto nel Novecento ci fu un’applicazione pratica. La ripropose William Willet nel 1907 e per la prima volta nel 1916 si istituì il British Summer Time, ora è Daylight Saving Time.
DI NOTTE
Il motivo principale del cambio d’ora in orario notturno è che questo è l’orario con minore circolazione di bus, treni e mezzi di trasporto in generale. Il disagio è minore e minore il numero dei cambi da fare.
EFFETTO JET LAG
Affaticamento, sonno, confusione. Questo si può avvertire negli giorni successivi al cambio dell’ora come quando si fa un viaggio attraversando più fusi orari. È la sveglia anticipata a portare questi effetti ne soffrono meno quanti sono abituati a svegliarsi più tardi. Il consiglio è di andare a letto in anticipo nei giorni precedenti e fare attività fisica.
RISPARMIO ENERGETICO
Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica di circa 580 milioni di kilowattora. Dal punto di vista economico il minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2016 è pari a 94,5 milioni di euro. Quasi un miliardo di euro, quando una regione come le Marche ne consuma più di sette in un anno. Ci sono studi riportati da Forbes e Washington Post che dicono che il risparmio energetico non esiste, piuttosto il contrario, ma che il cambio dell’ora è un rituale sociale e solo per questo va mantenuto, non perché porti effettivamente risparmio.
MONDO
Negli Stati Uniti, esclusi Arizona, Hawaii, Porto Rico e Isole Vergini, il cambio dell’ora c’è già stato nella notte fra 11 e 12 marzo. Lo stesso in Canada e Messico. In Africa non è adottata quasi da nessun paese e in particolare i paesi sulla fascia dell’equatore non hanno vantaggio nel cambio perché la variazione di ore di luce durante i mesi dell’anno non è significativa. Anche in Asia non la adotta quasi nessun paese e neanche in Sud America (solo Uruguay, Cile e Paraguay, le regioni meridionali e la regione di Bahia del Brasile). La Russia l’ha abolita nel 2011, per volontà del presidente Putin in tutti gli 11 fusi orari del paese. nell’emisfero australe funziona al contrario visto che le stagioni sono invertite.
E SE CANCELLASSIMO TUTTO?
Ogni anno e a ogni latitudine ci si chiede se non sia da eliminare questo cambio di orario o sia da estendere a 365 giorni. Su Change.org si trovano petizioni per entrambe le posizioni e anche per portare alla metà della giornata di lunedì il cambio dell’ora, con un giorno lavorativo più breve e uno più lungo ogni anno. C’è anche chi vorrebbe abolire del tutto i fusi orari decisi nel 1884 a partire dal meridiano zero del Royal Greenwich Observatory di Londra. Sono 24 spicchi in cui è divisa la Terra, uno per ogni ora di una giornata. Dicono no ai fusi due studiosi americani: Steve Hanke, economista della Johns Hopkins University e Dick Henry che insegna fisica e astronomia. La tesi è stata esposta sul Washington Post e applicherebbe il sistema senza fusi del traffico aereo utilizzando il tempo universale di Greenwich. Il tutto partirebbe dal primo gennaio 2018.