23 maggio 2020 - 22:47

Iran, baci proibiti sui tetti. Arrestato il campione di parkour

«Atti osceni»: entra in campo la cyber-polizia. In manette anche la ragazza che non rispetta le regole dell’abbigliamento della Repubblica Islamica

di Viviana Mazza

Iran, baci proibiti sui tetti. Arrestato il campione di parkour
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Un ragazzo a torso nudo e una ragazza in pantaloncini e canottiera si baciano sul cornicione di un grattacielo. Sullo sfondo, Teheran all’alba. È una delle immagini condivise la scorsa settimana sui social da Alireza Japalaghy, campione iraniano di parkour. «Atti osceni»: la polizia di Teheran lo ha arrestato.

Il parkour è uno sport metropolitano di origine francese che si è diffuso in molte realtà urbane: consiste nell’eseguire un percorso, superando gli ostacoli con la maggior efficienza, velocità e semplicità di movimento possibile. Japalaghy pubblica immagini delle sue imprese sulla sommità di palazzi vertiginosamente alti e vicini l’uno all’altro nei quartieri occidentali di Teheran, dove il parkour ha un seguito. La scorsa settimana ha diffuso una serie di foto molto sensuali in compagnia della fidanzata. Poi in un video su Instagram ha detto di aver ricevuto «chiamate sospette» che lo invitavano a costituirsi per evitare l’arresto pubblico. Il giorno dopo il fratello ha annunciato sullo stesso profilo che Alireza era stato prelevato da agenti a casa. Anche la ragazza, che non rispetta le regole di abbigliamento modesto e velo sui capelli previste nella Repubblica Islamica, è stata arrestata nell’operazione di «cyber-polizia», secondo la Bbc.

I ragazzi iraniani si mostrano sui social in modo più libero rispetto a quanto non facciano nelle strade delle loro città. Due anni fa una giovane è stata arrestata per aver pubblicato video di sé mentre ballava nella sua stanza senza velo. Nel 2014 sei giovani sono finiti in manette per aver postato su YouTube un filmato in cui ballavano sulle note di «Happy» di Pharrell Williams. Di tanto in tanto, il «Centro per il monitoraggio e la lotta ai cybercrimini» fa retate e dichiara di voler ripulire l’intero cyberspazio iraniano. Ma le autorità sanno che ci sono giovani che in privato ballano, bevono, si frequentano.

Alcuni ammiratori notavano ieri che Japalaghy aveva condiviso anche in passato foto come quelle finite adesso sotto accusa, ma è stato arrestato dopo aver pubblicato un messaggio nel quale denunciava la scomparsa di suo padre, un agente di polizia della sezione Narcotici, e lamentava il fallimento delle autorità nell’indagare sul caso.

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