Cronaca

Il Tar sospende l'ordinanza della Sardegna sui test per il coronavirus

Attività di screening a Carloforte (ansa)
Il provvedimento del governatore Christian Solinas prevedeva gli esami obbligatori per chi arriva sull'isola. Ma è stato bocciato perché in contrasto con il diritto costituzionale della libera circolazione tra regioni
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È stata sospesa l'ordinanza del presidente della Regione Christian Solinas che prevedeva test Covid 19 per chi arriva in Sardegna dal 14 settembre al 7 ottobre. Il provvedimento, come già annunciato, è stato infatti impugnato dal governo davanti al Tar. Questa mattina è stato reso noto il decreto dei giudici amministrativi, firmato dal presidente del Tribunale amministrativo isolano, Dante D'Alessio, che ha accolto la domanda cautelare di sospensiva proposta dall'avvocatura dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Prevista anche l'udienza di merito il 7 ottobre.
 
Al centro delle contestazioni il passaggio sull'obbligatorietà: l'ordinanza prevedeva due alternative per i passeggeri, da qualunque provenienza. Avere in mano all'imbarco un certificato di negatività (dal tampone al test sierologico), o in alternativa effettuare entro 48 ore dall'arrivo un tampone, o test antigenico o sierologico. In attesa del risultato previsto l'isolamento fiduciario. Una disposizione, secondo la posizione del governo nazionale e del ministro agli Affari regionale, in contrasto con il diritto costituzionale della libera circolazione tra regioni previsto dall'articolo 16. Lo stesso principio al centro dello scontro sulla proposta di 'passaporto sanitario' avanzata a maggio con insistenza dallo stesso presidente Solinas, da applicare ed esportare, poi abbandonata prima della riapertura totale a luglio per il solo obbligo di registrazione (via app o sito) all'arrivo. Una disposizione decisa, secondo la Regione, per il picco di contagi (e aumento dei ricoveri) partito ad agosto e riconducibile ai flussi turistici, in una regione a zero casi lo scorso luglio.
 

Secondo il giudice D'Alessio, "l'aggravamento del rischio sanitario, determinato dall'incremento dei contagi accertati nella regione, che ha determinato l'adozione delle misure in contestazione non sembra comunque di tale rilevanza da giustificare l'adozione di una misura, che incide sulla libera circolazione delle persone". Ancora:  "L'indicato rilevante incremento dei contagi nella Sardegna si è verificato in relazione al forte afflusso turistico del mese di agosto in condizioni che non sono peraltro destinate a ripetersi con l'imminente termine della stagione estiva" e "non risulta dimostrata una insostenibile pressione sul sistema sanitario regionale, tale da imporre limitazioni alla libera circolazione delle persone".

"La scelta del ricorso conferma un atteggiamento arrogante e propagandistico che mira a soverchiare l'autonomia speciale e contrastare sul piano ideologico e non sostanziale l'azione di governo di una Regione evidentemente non allineata, – aveva già dichiarato il presidente della Regione, Solinas - posto che misure decisamente più discriminatorie nei confronti dei sardi sono state adottate da Lazio, Campania e Puglia senza che il Governo dicesse niente o facesse ricorso". Il riferimento va ai test che si possono effettuare nei porti e aeroporti già a fine agosto quando dal Lazio, soprattutto, era arrivato l'allarme dei positivi da rientro, nonché una richiesta di tracciamento e di un accordo di reciprocità, mai raggiunto. Ma per i passeggeri dalla Sardegna l'esame è facoltativo, senza nessun obbligo. E da due giorni c'è pure l'avvio di voli sperimentali Covid free tra Milano e Roma, gestiti da Alitalia.
 
La stessa ordinanza regionale è stata bocciata anche dall'opposizione di centrosinistra, perché "inattuabile". Nonostante le note esplicative diramate la scorsa domenica, a meno di dodici ore dall'entrata in vigore. Con le novità che prevedevano eccezioni per chi arriva e riparte in due giorni, e la precisazione sul test sierologico, nonché un possibile rimborso dei costi. Di fatto negli scali non è stato allestito ancora nessun presidio e prenotare un test (e avere il risultato in tempi rapidi) nei laboratori accreditati non è scontato. Per i tamponi a pagamento è attivo (per ora) solo l'ospedale del Qatar, il Mater Olbia, in Gallura.