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Matthijs de Ligt Juventus Ajax UEFA Champions League 04/16/19Getty Images

Come l'Atalanta può diventare il nuovo Ajax in Champions League

Alzi la mano chi dopo Manchester City - Atalanta 5-1 dello scorso 22 ottobre pensava minimamente di ritrovarsi a marzo a commentare le gesta in Champions di una squadra italiana nerazzurra che non fosse l' Inter .

Alzi la mano chi dopo le prime sei partite di Gasperini sulla panchina dell'Atalanta, con un bilancio di due vittorie e quattro sconfitte, pensava minimamente di ritrovarsi oggi ad elogiare un tecnico e una squadra che un certo Guardiola , affrontandola, l'ha paragonata a "come andare dal dentista" .

Le mani resteranno quasi tutte abbassate, possiamo scommetterci. In quattro anni l'Atalanta ha avuto una crescita costante ed esponenziale, che l'ha portata dal lottare per non retrocedere a diventare un realtà a livello europeo, arrampicandosi fino ai quarti di finale di Champions League.

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Un percorso di crescita che per certi versi, e con le dovute proporzioni, si può paragonare a quello dell' Ajax per quanto riguarda specialmente la perseveranza nel credere a un progetto, a un'idea che poi diventa la base dei propri successi, come quella di prendere un ragazzino o uno sconosciuto qualunque e trasformarlo in un fenomeno .

Matthijs de Ligt Juventus Ajax UEFA Champions League 04/16/19Getty Images

Chiaramente la storia dell'Ajax ha radici più profonde e una tradizione sicuramente di tutt'altro spessore rispetto a quella dell'Atalanta, ma a proposito di alzare le mani: alzi la mano chi avrebbe mai pensato che la scorsa stagione l'Ajax arrivasse a un passo dalla finale di Champions.

SOLIDITA' E SPENSIERATEZZA

Ci è riuscito perché col passare delle partite ha acquisito una solidità che vale più di qualunque top player. La stessa solidità che ha ritrovato l'Atalanta dopo aver concluso il girone d'andata della fase a gironi con zero punti. A questa va aggiunta ovviamente la spensieratezza di chi comunque gioca senza pressioni e non ha paura di fallire. Va in campo e gioca, senza preoccuparsi troppo di come andrà a finire.

IDEE DI GIOCO

Zero punti, dicevamo. Molti allenatori avrebbero provato qualcosa di diverso, ma Gasperini ha avuto la presunzione di insistere sulla stessa cara vecchia idea di gioco che aveva reso grande l'Atalanta.  "La prima di Champions è stata un disastro, però anche lì strada facendo abbiamo pensato che col nostro modo di giocare saremo stati competitivi anche in Europa".

E così è stato. Perché andare a toccare una macchina che fino a quel momento era stata praticamente perfetta? Si dice che i moduli a 3 dietro siano ormai superati e che in Europa non funzionino. Probabilmente in parte è vero, ma è l'idea a fare tutta la differenza del mondo. L'Ajax ce l'aveva, l'Atalanta ce l'ha eccome.

Lo ha dimostrato con il Valencia, in una partita da dentro o fuori, gestita senza fare troppi calcoli. La Dea ha giocato sempre e comunque da Dea: nel 4-1 dell'andata, nell'ennesima esibizione stagionale, e soprattutto al ritorno in Spagna, dove non ha mai pensato a gestire il vantaggio. Non è nella sua indole e non lo sarà mai.

STESSA DETERMINAZIONE

Idee di calcio, idee di gioco ma anche tanta, tantissima determinazione. Quella determinazione che ti permette di vincere al Bernabeu e allo Stadium, eliminando Real Madrid e Juventus , nel caso dell'Ajax. Oppure quella determinazione che ti fa superare la fase a gironi dopo aver perso le prime tre partite (impresa che nella storia della Champions era riuscita solo al Newcastle) nel caso dell'Atalanta.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dal fattore inesperienza, che ha tarpato sul più bello le ali all'Ajax e probabilmente le tarperà anche all'Atalanta. E' il prezzo da pagare per chi vuole essere sempre e comunque sè stesso, nel bene e nel male.

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