L'intervento

Tirrito (Co.g.i): “Il caso-Pandetta a Ostia non finisce, tra mancati divieti e nuove proposte”

14 settembre 2021 | 17:33
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Tirrito (Co.g.i): “Il caso-Pandetta a Ostia non finisce, tra mancati divieti e nuove proposte”

“Il manager di Pandetta, Pietro Pelagalli, ha avuto un confronto con il Co.g.i, nel quale ha spiegato la posizione del giovane cantante”

Ostia – Il caso-Pandetta continua in un modo o nell’altro a tenere banco a Ostia. Dopo la nostra sollecitazione e l’uscita pubblica della presidente Di Pillo sull’annullamento del concerto (leggi qui), nulla sembra essersi mosso. O almeno nulla da parte istituzionale, perché invece il manager di Pandetta per il Lazio, Pietro Pelagalli, ha avuto un confronto con il Co.g.i, nel quale ha spiegato la posizione del giovane cantante”.

A parlare è Maricetta Tirrito, portavoce del Co.g.i (Comitato collaboratori di Giustizia), dopo le polemiche sul concerto di Niko Pandetta (leggi qui), che anni fa ha dedicato una canzone allo zio, Salvatore “Turi” Cappello, uno dei più potenti boss catanesi, al 41 bis, previsto per il prossimo 17 settembre.

“Intanto la pubblicità sta continuando ad essere fatta, e non risulta esserci una nota ufficiale dell’annullamento del concerto, nonostante le dichiarazioni pubbliche della presidente Di Pillo. Su questa storia, poi, innescata da mie dichiarazioni, ho visto gettarsi tutte le forze politiche con l’evidente intento di ottenerne un beneficio elettorale. Tutto ciò mi delude profondamente, innescando una serie di considerazioni.

La prima, è che se è vero che il concerto andava annullato non avrebbe dovuto esserci bisogno della mia segnalazione. Il Municipio avrebbe dovuto vigilare in proprio e non su indicazione esterna.

La seconda è che una volta presa una posizione pubblica, va tenuta fino in fondo. Invece alle dichiarazioni di annullamento del concerto, non hanno fatto seguito atti formali che, a detta dello stesso manager di Pandetta, non sono mai arrivati a chiudere la questione.

La terza è che le mie parole sono state peraltro male interpretate. Io chiedevo a Pandetta di fare il concerto iniziando con una canzone forte di condanna alla mafia, chiedevo a lui di dissociarsi pubblicamente e ufficialmente dalla famiglia mafiosa, dalla criminalità, da quel modo di vivere.

Tirrito e Pelagalli

Impedire il concerto può alimentare la rabbia di tutti i ragazzi che lo seguono; i quali possono vedere una decisione come questa come una violenza contro la libertà di espressione, innescando altra violenza o comunque un sentimento di simpatia er chi viene percepito come vittima.

Io volevo invece sollecitare Pandetta a creare un momento di riflessione nel suo pubblico, spiegare come sia importante allontanarsi da ogni forma di criminalità. Una parola di Pandetta può essere importante in questo senso perché accettata dai giovani più di mille conferenze..

Ho incontrato il manager di Pandetta nella bella cornice del Xvillage, peraltro in occasione del 25° anniversario dell’Associazione nazionale carabinieri Roma litorale, alla presenza di tutte le forze dell’ordine. Il Xvillage non è solo un bel posto per divertirsi, ma anche un luogo dove riflettere, ad esempio onorando le forze dell’ordine, com’è stato fatto.

Niko Pandetta – mi ha detto il suo manager – è ora una persona pulita, che nel passato ha sbagliato e adesso vuole diventare un esempio. Per questo il 17 l’intenzione non è di cantare ma di mettersi a disposizione dei giornalisti per rispondere alle domande che vorranno fargli. Io credo però che Pandetta possa anche cantare l’Amore, come sta facendo nelle sue ultime opere, ma allontanandosi prima in maniera forte e chiara dallo stile di vita criminale, che purtroppo molti giovani vedono ancora come un modella da seguire”.

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