Una corona di fiori e i pensieri affettuosi dei ragazzi della scuola media Emanuela Loi hanno accompagnato la cerimonia di commemorazione del maresciallo maggiore Felice Maritano, ucciso dal brigatista Roberto Ognibene il 15 ottobre 1974 davanti al covo delle Br a Robbiano di Mediglia. Erano gli anni di piombo, quelli in cui le Brigate rosse e i vari gruppi di matrice terrorista quasi quotidianamente versavano il sangue di qualche innocente per portare avanti un piano eversivo contro lo Stato e le sue istituzioni.
Maritano era vicino alla pensione quando chiese di entrare a fare parte del nucleo speciale antiterrorismo, una nuova formazione creata dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesta per combattere quella che ai tempi veniva definita lotta armata. Partecipò a numerosi blitz, compreso quello che portò alla cattura di Renato Curcio e Alberto Franceschini, i due capi storici delle Br.
L’ultimo appostamento a Mediglia – durante il quale vennero arrestati i terroristi Pietro Bassi e Pietro Bertolazzi e ucciso Roberto Ognibene – gli fu fatale: ferito da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da Ognibene nel tentativo di fuggire, morì durante il trasporto in ospedale, lasciando la moglie e tre figli.
Il compito di ricordarne la figura e le gesta di Felice Maritano è stato affidato a Nazzareno Giovannelli (nella foto) e Giuseppe Papa dell’associazione nazionale carabinieri. Commoventi i pensieri dei giovani studenti presenti alla cerimonia, che hanno voluto testimoniare l’importanza che le nuove generazioni devono attribuire alla memoria e ai valori civili e sociali. Importanza sottolineata anche dal neoeletto sindaco Gianni Fabiano, che ha richiamato i presenti al rispetto dei valori di legalità e giustizia rappresentati dall’eroico maresciallo.
Valeria Giacomello
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