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Nel pozzo di S’Archinera parametri nella norma
PAULILATINO. Da lunedì il pozzo di S’Archinera alimenta la rete idrica urbana. Quasi una manna dal cielo per un paese alle prese con drastiche restrizioni idriche. Dopo gli ultimi risultati delle...
18 agosto 2017
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PAULILATINO. Da lunedì il pozzo di S’Archinera alimenta la rete idrica urbana. Quasi una manna dal cielo per un paese alle prese con drastiche restrizioni idriche. Dopo gli ultimi risultati delle analisi condotte dall’Assl sulla potabilità, il Comune ha autorizzato l’immissione in rete della risorsa proveniente dalla falda rimasta inutilizzata per decenni a causa dell’elevata concentrazione di nitriti.
Il ripristino del pozzo ha consentito di attenuare i disagi della popolazione aumentando di due ore l’erogazione giornaliera. Prima di procedere la vena era stata monitorata per settimane con frequenti verifiche sul tasso dei nitriti, trattati con il cloro. L’11 agosto il Dipartimento di prevenzione dell’Ats-Assl di Oristano ha certificato l’idoneità all’uso umano della risorsa idrica.
Le garanzie dell’autorità sanitaria non sono però bastate a convincere la totalità degli utenti circa la salubrità dell’acqua prelevata dal pozzo. Qualcuno ha espresso più di una riserva sulla reale potabilità dell’acqua. Dubbi che l’amministrazione ha subito cercato di fugare, anche per evitare allarmismi: «La Asl mai avrebbe certificato la potabilità se non vi fossero i requisiti di legge. Tantomeno il sindaco, come responsabile della salute pubblica e soprattutto come medico, avrebbe dato il nulla osta per l'immissione in rete se non ci fosse stata la certezza dei risultati delle analisi», ha detto Domenico Gallus.
Il sindaco ha dichiarato che i nitriti sono stati quasi completamente abbattuti: «I valori sono a norma e lo dimostra il consiglio dell’ Assl di monitorare i nitriti a cadenza mensile, e cioè quello che facciamo per legge con i tutti i parametri. In caso contrario ci avrebbero imposto controlli più frequenti».
Maria Antonietta Cossu
Il ripristino del pozzo ha consentito di attenuare i disagi della popolazione aumentando di due ore l’erogazione giornaliera. Prima di procedere la vena era stata monitorata per settimane con frequenti verifiche sul tasso dei nitriti, trattati con il cloro. L’11 agosto il Dipartimento di prevenzione dell’Ats-Assl di Oristano ha certificato l’idoneità all’uso umano della risorsa idrica.
Le garanzie dell’autorità sanitaria non sono però bastate a convincere la totalità degli utenti circa la salubrità dell’acqua prelevata dal pozzo. Qualcuno ha espresso più di una riserva sulla reale potabilità dell’acqua. Dubbi che l’amministrazione ha subito cercato di fugare, anche per evitare allarmismi: «La Asl mai avrebbe certificato la potabilità se non vi fossero i requisiti di legge. Tantomeno il sindaco, come responsabile della salute pubblica e soprattutto come medico, avrebbe dato il nulla osta per l'immissione in rete se non ci fosse stata la certezza dei risultati delle analisi», ha detto Domenico Gallus.
Il sindaco ha dichiarato che i nitriti sono stati quasi completamente abbattuti: «I valori sono a norma e lo dimostra il consiglio dell’ Assl di monitorare i nitriti a cadenza mensile, e cioè quello che facciamo per legge con i tutti i parametri. In caso contrario ci avrebbero imposto controlli più frequenti».
Maria Antonietta Cossu