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MotoGP | Flashback

A sette anni di distanza Alex Rins e Alex Marquez si sono ritrovati insieme sul podio di Aragon

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Nel 2013 in Moto3 Alex Rins vinse il Gran Premio di Aragon davanti a Maverick Vinales e sul terzo gradino del podiò salì Alex Marquez in una giornata in cui il fratello Marc fece un passo importantissimo verso la conquista del titolo in MotoGP all’esordio in seguito alla caduta di Daniel Pedrosa, scatenata da un contatto tra i due piloti Honda HRC in cui si ruppe il controllo di trazione della RC213V #26 che lanciò in aria l’impotente Pedrosa. Oggi Alex Rins e Alex Marquez si sono ritrovati affiancati sullo stesso podio, con il più giovane dei fratelli Marquez che ha scalato un gradino salendo in seconda posizione.

La storia dei due Alex li vede contrapposti a livello di carriera. Rins ha due anni in più di Marquez ed è considerato il più talentuoso dei due. La bacheca, però, vede il classe 1997 vantare due titoli mondiali contro gli zero del più esperto, che nel 2014 è stato un vero gentleman nel mettersi al servizio del compagno di squadra nel braccio di ferro con Jack Miller quando l’aritmetica non gli ha più dato speranze (esultare con un giro di anticipo a Brno buttando via la gara non aiutò di certo).

Oggi Alex Rins, giustamente, non ha ricevuto ordini di scuderia da parte del muretto Suzuki e ha legittimamente avuto via libera per giocarsi e vincere la terza gara in carriera in MotoGP. Un anno fa piegò Rossi ad Austin e Marc Marquez a Silverstone, non proprio due qualunque, oggi Alex Marquez è arrivato a un passo da beffare l’ex compagno di box, ma una perdita del posteriore a due tornate dalla bandiera a scacchi ha indotto il pilota Honda Hrc a miti consigli. Nel 2015 entrambi sono saliti in Moto2, con Alex Rins subito protagonista e in lotta per il titolo. L’allora pilota Pons è rimasto due anni nella middle class prima di accettare l’offerta della Suzuki. Alex Marquez ha invece militato in Moto2 il doppio degli anni, ma si è presentato in MotoGP in questo 2020 con il titolo in tasca e una bacheca completa almeno per quanto concerne i primi due step.

Una rarità di questi tempi, perché la MotoGP fagocita le attenzioni oltre a centralizzare sponsor e, di conseguenza, guadagni. Jack Miller ad esempio dopo lo sciagurato 2014 in cui mancò il titolo con la KTM contro Alex Marquez è passato subito in MotoGP, Vinales e Mir hanno affrettato l’arrivo nella classe regina con nel curriculum ‘soltanto’ il titolo in Moto3, Fabio Quartararo è invece direttamente sbocciato in MotoGP dopo essersi perso nella entry class prima e in Moto2 poi. Come hanno sottolineato su Twitter Marc Marquez e Jorge Lorenzo oggi Alex Marquez ha dimostrato – se mai ce ne fosse stato il bisogno – di non essere un bi-campione del mondo per caso e di valere ampiamente la massima espressione del motociclismo di velocità. Alex Rins, dal canto suo, si è tolto la piccola grande soddisfazione di essere stato ancora lui il pilota a portare la Suzuki sul gradino più alto del podio. Una bella rivincita contro l’astro nascente Joan Mir, il quale può recriminare sulla bandiera rossa che ha stoppato la sua cavalcata in Stiria.

L’affermazione odierna di Rins aumenta il rammarico per l’infortunio arrivato nel sabato di Jerez, un k.o. che ha subito escluso lo spagnolo dal sogno iridato. Anche quest’anno il pilota Suzuki rimarrà senza titoli in bacheca, e probabilmente dovrà anche mettersi al servizio di Mir se la ‘ragion di stato’ dovesse chiedergli questo sacrificio. Un destino con cui Rins ha già dovuto misurarsi, dando prova di essere un vero gentleman come Alex Marquez, per il quale da oggi il nome pesa più del cognome.

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