19 settembre 2020 - 23:00

Referendum, Zaccaria: «Voterò sì, i tagli sono ragionevoli. Ed è bene fare riforme a piccoli passi»

Il costituzionalista, ex presidente Rai: «Giusto ridurre i parlamentari: non è la quantità ma la qualità della rappresentanza che conta»

di Alessandra Arachi

Referendum, Zaccaria: «Voterò sì, i tagli sono ragionevoli. Ed è bene fare riforme a piccoli passi»
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ROMA — Roberto Zaccaria, lei è un costituzionalista già presidente della Rai. Perché vuole votare sì a questo referendum?
«Perché è giusto ridurre i parlamentari, secondo il modello europeo, ed è giusto farlo con una politica dei piccoli passi».

Cosa intende per piccoli passi?
«Piccole modifiche della Costituzione. In precedenti votazioni il popolo ha già detto di no ad una grande riforma che riguardava almeno 40-50 articoli della Carta costituzionale. Del resto non è la prima volta».

Non è la prima volta di cosa?
«Dal 1948 a oggi sono state tante le piccole modifiche apportate alla Costituzione. C’è stata una continua manutenzione della Carta. Abbiamo visto che il popolo ha bocciato le grandi riforme, ma al tempo stesso abbiamo visto che tutte le riforme avevano il comune denominatore della riduzione dei parlamentari».

Non pensa che con questo taglio dei parlamentari ci possa essere un problema di rappresentanza?
«No, anzi mi sembra un taglio ragionevole, come ho già detto in linea con il modello europeo. Basta fare una divisione per vedere che ogni parlamentare rappresenta 150 mila persone alla Camera e 300 mila al Senato. Un Parlamento più leggero è giusto che sia così adesso che le condizioni sono mutate dal 1948».

In che senso intende mutate?
«Nel ’48, durante la Costituente, le leggi venivano fatte soltanto dal Parlamento. Oggi ci sono anche i consigli regionali che legiferano, e pure il Parlamento europeo. Non è la quantità ma la qualità della rappresentanza che conta. Del resto i Parlamenti grandi sono rimasti soltanto nei regimi autoritari, come per esempio la Russia e la Cina».

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