Milan-Torino, formazioni ufficiali e dove vederla: Pioli recupera Kessie e Theo, gioca Giroud. Juric con Belotti, Praet in panchina

di Monica Colombo e Manlio Gasparotto

Pioli chiede una squadra «più attenta» per restare in testa: poi avrà Roma e Inter

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Il francese Olivier Giroud salta di testa anticipando i difensori del Bologna Theate, sotto di lui, e Dijks (Afp)

Formazioni ufficiali

Milan (4-2-3-1): Tatarusanu; Calabria, Tomori, Romagnoli, Kalulu; Tonali, Kessie; Saelemaekers, Krunic, Leao; Giroud. All: Pioli.
Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Rodriguez; Singo, Lukic, Pobega, Aina; Linetty, Brekalo; Belotti. All: Juric.
Arbitro: Aureliano di Bologna.
tv: ore 20.45 Dazn

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, ; Singo, Lukic, Pobega, Aina; Linetty, Brekalo; . A disp.: Berisha, Izzo, Zima, Zaza, Baselli, Rodriguez, Sanabria, Praet, Kone, Vojvoda, Warming, Rincon. All.: Juric.

Qui Milan

Il Milan non soffre le vertigini, abituatosi con un certo agio a vivere lassù in cima alla classifica. Certo di partite ne sono state giocate solo nove («troppo poche, capisco l’orgoglio dei tifosi ma siamo lontani dalla bandiera a scacchi per lasciarci andare all’entusiasmo» ammonisce Pioli), eppure il cammino fin qui percorso è la summa di progressi costanti certificati sul campo.

In attesa che la stagione del Diavolo si delinei prima della sosta di novembre, con tre tapponi dolomitici in campionato (martedì sera il Toro di Juric, domenica la Roma e il 7 novembre il derby) e un Tourmalet in coppa (l’ultima chiamata per la Champions contro il Porto la prossima settimana), il Milan festeggia un bilancio da record lontano da casa. Dal dicembre del 2019 (quando la squadra di Pioli inanellò in trasferta due successi con Parma e Bologna) il bilancio è impressionante: 28 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte per un totale di 89 punti su 111 disponibili. Praticamente l’80% dei punti sul tavolo.

Stefano Pioli, arrivato due anni fa a Milanello dopo la sciagurata esperienza di Giampaolo, accompagnato dall’etichetta di Normal One, non si è limitato a dare equilibrio e raziocinio a una squadra all’epoca confusa. Ha valorizzato il parco giocatori a disposizione e ha consegnato un’identità di gioco ben precisa. Sabato a Bologna ha festeggiato le cento panchine in rossonero, traguardo che, fra le titubanze iniziali e lo spettro di Rangnick a metà del percorso, non rappresentano un traguardo banale.

Lunedì Maldini ha premiato l’allenatore per il compleanno in tripla cifra. «Queste panchine sono le prime di un numero che ora è difficile calcolare». Le parole del dirigente sono solo figlie della prudenza: la trattativa per il rinnovo del contratto, in scadenza nel giugno prossimo, sono in fase avanzata. Il tecnico, con il secondo posto dello scorso anno e la crescita progressiva della squadra in questa stagione, ha convinto i manager dell’area tecnica ma anche la proprietà. Con il ritorno in Italia dell’ad Gazidis, martedì presente all’assemblea degli azionisti, la firma sul nuovo accordo è imminente.

Intanto però ci sono ancora alcuni aspetti da migliorare per non perdere il passo da marcia scudetto. «Dobbiamo essere più attenti in fase difensiva» ammonisce il tecnico dopo che nella tabella dei gol incassati spicca il numero nove, sei in più di quelli che conta il Napoli, l’altro capolista.

«Occorrono maggiori attenzione e compattezza. Certo, poi abbiamo le qualità per segnare sempre un gol in più degli avversari ma non ci si può basare solo quest’aspetto». Contro il Torino dell’osservato speciale Belotti, Pioli recupera Kessie e Theo Hernandez (ma quest’ultimo solo per la panchina) e in attacco dà spazio a Giroud. «Vince il campionato chi fa meno passi falsi e sa vincere le partite sporche. Ci sta perdere punti negli scontri diretti, conta non perdere il ritmo in tutte le altre sfide. Di certo siamo competitivi e forti e possiamo giocarcela fino alla fine». Il Toro è avvisato.

Qui Torino

Giovedì scorso Ivan Juric aveva dettato un ordine ai suoi: vincere. Perché dopo i complimenti voleva solo i punti. Alla vigilia successiva il volto del tecnico del Toro è disteso, ha trovato prestazione e punti. Li vuole ancora, ma sa che il livello dello scontro sarà più alto. Vuol vincere, comunque, ma l’ordine è più articolato: «Dobbiamo affrontare Milan come abbiamo affrontato la Juventus e poi il Napoli — dice —, con lo stesso spirito, la stessa voglia di fare risultato. Magari cercando di essere più concreti, con un pizzico di fortuna in più».

Il Toro contro la capolista. Come era successo solo nove giorni fa nella tana del Napoli appunto. Da dove stava per portarsi a casa un punto, target minimo di questa sera, anche se Juric puntualizza: «L’obiettivo è alzare il livello e fare risultato, che alla fine è quel che conta». Il croato ha incrociato 5 volte Pioli in serie A e il bilancio era in equilibrio (una vittoria a testa) sino a marzo, quando i rossoneri violarono il Bentegodi grazie a Krunic e Dalot. Ma la carica emotiva e muscolare di questo Toro sembra superiore a quella del Verona salvo e sereno di allora.

Questo Toro ha perso la qualità di Ansaldi (se ne parla a La Spezia o dopo la sosta) ma ha appena recuperato Praet e Belotti. E Juric venerdì sera lo ha sottolineato: «Il nostro terzo gol ha raccontato la potenza (e le potenzialità) del nostro attacco». Sia il belga sia il numero 9 giocheranno, certo, ma potrebbero partire ancora dalla panchina e portare qualità e corsa nel finale del match, per annullare i problemi dei granata che nell’ultimo quarto d’ora hanno il brutto vizio di incassare gol, uno anche venerdì.

«Belotti sta bene, ma bisogna stare attenti perché il suo infortunio è stata una cosa lunga — dice Juric puntualizzando poi —. Sia chiaro: non andrà via a gennaio. Non firmerà il contratto e a fine campionato si vedrà. Inutile specularci: mi auguro faccia una grande stagione, poi ci guarderemo negli occhi e deciderà il suo futuro in piena libertà umana e professionale».

Il futuro prossimo del Toro e di Belotti dice Milan, da avversario martedì sera, il club che lo voleva anni fa. Ma anche Meazza, lo stadio dove il Gallo ha già segnato 5 reti delle sue 99 reti in A: 4 all’Inter, una ai rossoneri, nel 2016. La foto è ingiallita, Juric vuol scattarne una nuova tutta per lui.

26 ottobre 2021 (modifica il 26 ottobre 2021 | 19:50)