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Bici usate come armi, Fuji sospende la vendita alla polizia Usa

L'azienda che produce i mezzi usati dalla polizia americana sottolinea: "Tutto questo è inaccettabile e lontano dallo scopo previsto". Intanto il presidente della Nfl chiede scusa ai giocatori di colore: "Abbiamo sbagliato nel non ascoltarvi".
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Le immagini di biciclette usate come armi improprie per respingere i manifestanti e i filmati con agenti che brandiscono i loro mezzi contro le folle in rivolta dopo l’omicidio di George Floyd hanno spinto BikeCo., il distributore in Nordamerica di biciclette Fuji, a sospendere la propria fornitura alle forze di polizia statunitensi. Lo ha annunciato l'azienda, una delle maggiori produttrici del mondo, in una dichiarazione su Instagram. “Tutto questo è inaccettabile” recita il comunicato, e “lontano dallo scopo previsto per le bici”. La Fuji è un'azienda di proprietà Usa che ha rilevato la Nichibei Fuji Cycle Company, un produttore di biciclette nato in Giappone nel 1899. La Fuji ha anche avuto alcuni trascorsi nel ciclismo professionistico come fornitore di biciclette di alcune squadre, ultima delle quali la spagnola Caja Rural.
Il comunicato via Instagram della BikeCo. 

 
"I valori fondamentali di Fuji sono sempre stati radicati nel supportare le comunità e le organizzazioni che stanno apportando un vero cambiamento in patria e all'estero - si legge nella dichiarazione della società -. Sentire che ci sono casi in cui le biciclette sono state usate come arma contro coloro che sono vulnerabili, coloro che parlano apertamente contro il trattamento ingiusto delle persone di colore, e quelli che stanno al loro fianco per sostenere il cambiamento, ha profondamente sconvolto la nostra comunità, la nostra società e il cuore del marchio Fuji. Supportiamo molte organizzazioni e atleti diversi, non per marketing, ma perché vogliamo davvero fare la differenza nella nostra comunità. È inaccettabile che questi sforzi siano messi in ombra dai casi di violenza con le biciclette. Abbiamo visto casi nell'ultima settimana in cui la polizia ha usato le biciclette in tattiche violente, per le quali non intendevamo o progettavamo le nostre biciclette. Abbiamo sempre visto l'uso delle nostre biciclette da parte di polizia, fuoco, sicurezza e servizi di emergenza medica come uno dei migliori forme di sensibilizzazione della comunità. Nel tentativo di apportare un vero cambiamento, stiamo iniziando un dialogo con i dipartimenti di polizia a livello nazionale per esaminare come le biciclette vengono utilizzate nelle attività di polizia e per garantire che l'uso delle bici della polizia rafforzi l'idea che le biciclette non sono un'arma contro la nostra comunità. Al momento sospendiamo la vendita di biciclette della polizia Fuji fino a quando non verificheremo che si stiano realizzando cambiamenti”.

Anche le americane Trek e Specialized, a loro volta fornitori di bici per la polizia americana, hanno dovuto prendere le distanze dalle violenze, anche se in maniera meno netta rispetto alla Fuji. "L'omicidio di George Floyd dovrebbe essere un campanello d'allarme per fare davvero qualcosa che fornirà vera speranza e un vero cambiamento per milioni di americani ... ora è il momento per porre domande difficili, avere conversazioni difficili e creare grandi idee. Se lo facciamo, allora potremmo trovare la vera giustizia" ha scritto la Trek sul suo profilo Twitter. "Diteci come possiamo essere migliori, vi ascoltiamo" scrive la Specialized.

Nfl, il presidente della Lega dice ai giocatori: “Non vi abbiamo ascoltato”

Il numero uno della Nfl, la lega professionistica di football americano, ha chiesto scusa ai giocatori per non aver ascoltato il loro grido di dolore sulla questione razziale in America: "Abbiamo sbagliato". In un video postato su Twitter Roger Godell offre le sue condoglianze alle famiglie vittime della brutalità della polizia e ammette di non aver ascoltato abbastanza i campioni che protestavano pacificamente come Colin Kaepernick, il quarterback dei San Francisco 49ers diventato famoso per inginocchiarsi durante l'inno nazionale primo di ogni partita. Una protesta contro cui si scagliò anche il presidente Donald Trump. “Noi della NFL condanniamo il razzismo e l'oppressione sistematica contro i neri. Noi della NFL ammettiamo di aver sbagliato a non ascoltare prima i giocatori della NFL e incoraggiamo tutti a parlare e protestare pacificamente. Noi della NFL crediamo in Black Lives Matter”.