Galeotto fu Genius Loci. Per chi non lo sapesse si tratta dell’originale progetto ideato dal Comune di Macchiagodena che ha portato in estate 200 persone a soggiornare gratis nel centro dell’isernino noto anche come la terrazza sul Matese, stante la sua vista mozzafiato sul massiccio montuoso molisano.
Da allora è nato un turbinio di iniziative, di sinergie e di proposte. Tutte con un unico sotteso comune denominatore: provare a salvarsi (dallo spopolamento in primis) con l’arma della cultura. “Abbiamo scelto il libro, in particolare, come arma di resilienza”, specifica il sindaco Felice Ciccone che in questi mesi è finito sulle pagine dei giornali di tutta Italia e, da ultimo e proprio pochi giorni fa, anche su una importante rete televisiva svizzera (RSI).
Perché? Come ha fatto? Beh, non è da tutti (non è da tutte le Amministrazioni) decidere di far venire turisti e offrire loro una vacanza in cambio di un libro. Eppure la scommessa sembra aver dato ragione agli amministratori macchiagodenesi. “Le richieste sono state 2.000, il progetto durerà fino a fine anno ma i 200 pacchetti-vacanze sono andati esauriti quest’estate”.
Da varie regioni italiane sono arrivati in questo angolo remoto – ma bellissimo – di Molise dove non è raro imbattersi neanche in turisti stranieri. “Tutti sono rimasti colpiti della proposta, molti sono venuti anche perché abbiamo dato loro l’opportunità di presentare il proprio libro”. Uno scambio vero e proprio, dunque, tutto giocato sul filo della cultura.
Ora la Terrazza della Lettura, così ribattezzata dopo l’installazione delle panchine letterarie (altre ve ne sono in altri luoghi del comune, compreso un parchetto tutto dedicato alla lettura e ai giochi dei bambini) e di appositi contenitori dove vengono depositati i libri regalati al comune, pullula di libri che recano sempre (era questo un requisito del bando di Genius Loci) una dedica così come il perché si è scelto proprio quel libro e proprio Macchiagodena.
“Nella torretta della lettura faremo una biblioteca con tutti i libri arrivati a seguito del progetto e con tutte le dediche faremo un libro”. Da tempo poi in comune si aggira un anonimo che si diverte a tappezzare di ‘pizzini‘ letterari il centro cittadino. “Non sappiamo chi sia, ma supponiamo sia un residente dato che lo fa da tempo, quasi quotidianamente troviamo un suo bigliettino, molto spesso con frasi di Leopardi“, racconta divertito il sindaco.
E a proposito di libri, a Macchiagodena stanno per arrivarne circa 3.500, frutto della donazione di una libreria di Parma, suggestionata positivamente dal fervore nato a Macchiagodena intorno all’oggetto-libro. “Ci stiamo organizzando per andarli a prendere, molti entreranno a far parte della biblioteca scolastica“.
La torretta medievale è un altro gioiellino del paese. Rimessa a nuovo, oggi ospita una esposizione di reperti dell’insediamento sannitico ma anche – e questa è un altro frutto dell’impegno culturale di Macchiagodena – un ‘San Girolamo’, tela di Luca Giordano risalente al 1650 circa, ‘prestato’ dalla Fondazione De Chiara De Maio di Napoli. Il dipinto è visitabile, gratuitamente ma dietro prenotazione, e prima di questo la fondazione culturale aveva portato nel comune dell’isernino il dipinto ‘San Sebastiano e le pie donne’, divenuto nei mesi estivi un’attrazione sull’attrazione di Macchiagodena per appassionati d’arte.
Una sinergia nata un po’ per caso ma che sta regalando nuovo lustro al paese. Così come i turisti del libro, parliamo di visitatori ‘di qualità’ (non ce ne vogliano gli altri, ndr). “Anche quando abbiamo fatto presentazioni in piazza molto partecipate (e da tempo la cadenza è una a settimana), nessuno ha gettato neanche una cicca di sigaretta”, ci dice il sindaco Ciccone per argomentare il concetto.
E qualcosa si muove anche sul fronte immobiliare, perché alcuni macchiagodenesi andati via in cerca di fortuna stanno riconsiderando l’idea di tornare, o di trascorre qui almeno diversi mesi all’anno. Certo, i risultati non si vedono subito, le presentazioni editoriali non portano fiumi di soldi, se così vogliamo dire. Ma da queste parti quello che si è messo in moto sembra dover avere un seguito. E gli abitanti del paese, circa 1700 molti dei quali anziani (ma non troppi, Macchiagodena ha tutte le scuole dall’asilo alle medie e dunque un nutrito numero di cittadini del futuro), dall’iniziale scetticismo si sono fatti via via conquistare e coinvolgere da questa rivoluzione culturale.
Intanto, a completare il quadro, va detto che per la fine dell’anno il Castello Longobardo che si erge maestoso nella piazza principale del paese vedrà terminati i lavori di ristrutturazione. “È di proprietà, da qualche anno, della Regione Molise. Stava cadendo a pezzi, allora abbiamo chiesto il comodato d’uso all’ente regionale e un finanziamento per metterlo in sicurezza”. Castello che, ricordiamo, è sede nazionale dei Borghi della Lettura e, giusto per non farsi mancare nulla, Macchiagodena nelle settimane scorse è stato l’unico comune molisano che ha preso parte alla manifestazione sui Borghi d’Italia autentici.
Il sindaco Ciccone però non lesina qualche critica. “Nessuno si salva da solo, io non voglio promuovere solo Macchiagodena ma tutti i comuni del circondario. Ognuno ha qualcosa da offrire, ma da soli non si va da nessuna parte. La strategia deve essere condivisa”.
Per concludere, fino al 31 ottobre si potrà votare il sindaco Ciccone come ‘migliore d’Italia’. 11 i contendenti del ‘Gioco del sindaco’, promosso dall’associazione dei Comuni virtuosi, e tra questi appunto l’unico molisano è…
“Non lo vedo come un riconoscimento alla mia persona, ma agli sforzi che tante piccole amministrazioni fanno per resistere”. Innovando, perché no.
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