Oltre un terzo dei 401 pazienti COVID (dato bollettino di ieri) ricoverati nella Regione Puglia sono al Policlinico di Bari dove ormai la struttura ha di gran lunga superato la capienza prevista dei 119 posti letto complessivi previsti dalla delibera di giunta regionale di giugno scorso (84 in degenza normale e 35 in terapia intensiva).

Come chiarito dal direttore generale, Giovanni Migliore, nell'ex Consorziale «sono ricoverate complessivamente 139 persone, di cui 17 in Rianimazione. Attualmente, quindi, il Policlinico - dove sono ricoverate 38 persone in più rispetto a quanto previsto in regime di degenza ordinaria Covid - ha a disposizione solo altri 18 posti letto di terapia intensiva».

La struttura sanitaria, dunque, ha potenziato la capienza sia pure garantendo comunque le altre attività ordinarie. Nel Policlinico sono tornati ad essere attivi quasi tutti i posti letto delle altre unità operative che si occupano di attività di ricovero mediche e chirurgiche, che erano state sospese durante la prima fase dell'emergenza.

Da ricordare che ad inizio pandemia in Puglia c'erano complessivamente 304 posti letto di terapia intensiva: la massima occupazione, per pazienti Covid, è stata raggiunta il 5 aprile con 159 pazienti ricoverati. Il nuovo piano ospedaliero, che è stato subito messo in atto per diventare poi strutturale, ha previsto l'attivazione di altri 276 posti letto di terapia intensiva portando la rete ospedaliera pugliese (sulla carta) a quota 580 come cristallizzato dal regolamento regionale approvato il 20 agosto scorso con la delibera di giunta 1079 del 9 luglio.

Per ora, però, i posti di terapia intensiva a disposizione del Covid sono una ottantina (su 304) e ne sono occupati 36. Mentre i letti hanno già superato la soglia di occupazione del 50% (con 377 ricoverati al netto di quelli in Terapia intensiva) e a Bari la disponibilità è già al completo. Il rischio è che si vada verso l'attivazione di nuovi posti letto con conseguenze inevitabili sul piano dell'organizzazione dell'attività ordinaria che rischia di essere compromessa. 

Il Governatore Emiliano, in un post, precisa che è stata rafforzata «tutta la rete ospedaliera che, diversamente dalla fase 1, sta funzionando a regime gestendo contemporaneamente anche i pazienti non Covid ai quali stiamo assicurando il diritto alla salute, diversamente da quanto accaduto durante il lockdown. Si tratta di uno sforzo enorme - aggiunge-, che per la prima volta stiamo affrontando. Come nuova è l'esperienza di tentare di far abbassare la curva dei contagi tenendo tutta la nostra società aperta e in funzione».

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