"Un anno fa l’inferno Ma ora ne sono uscita Grazie a tutti voi"

"Il 18 settembre non sapevo che la mia vita sarebbe cambiata in maniera considerevole. Un evento improvviso ha sconvolto la mia quotidianità e mi sono trovata in un mondo che conoscevo ben poco e che mi ha condotta fino ad oggi...".

Comincia così la lettera di ringraziamento di Sabrina Bellandi, commessa di Altopascio, che il 18 settembre 2019 è rimasta vittima di un grave incidente stradale a pochi passi dal suo luogo di lavoro. Oggi, a un anno da quel giorno terribile, la donna fa sapere che ha lottato, è in piedi e che ce l’ha fatta. Ecco la sue parole di ringraziamento a chi ha lottato insieme a lei.

"Ma veniamo ai fatti: il 18 Settembre del 2019 ho avuto un grave incidente con la mia moto e sembrava che le mie condizioni fossero talmente gravi da lasciare ben poche speranze. Mi hanno “caricata” sul Pegaso e sono “finita” a Cisanello. Avevo gli arti fratturati oltre al viso e e le vertebre. Sembrava una fine scritta; invece, validi chirurghi ed ortopedici mi hanno più volte operata facendo sì che ogni arto potesse rinsaldarsi. Ho pensato a quanto lavoro ogni giorni viene fatto da queste competenti persone ed è un lavoro che rimane forse un po’ nascosto, ma è così importante per chi come me si trova in gravi condizioni. Ho passato lunghi mesi in rianimazione, curata ed assistita sia dai medici che dal personale infermieristico: questo prima a Cisanello poi a Lucca; ho passato successivamente diversi giorni nel reparto riabilitazione, anche in questo caso assistita e seguita da varie figure all’interno del reparto. Ci sono stati momenti difficili, momenti nei quali, sdraiata sul letto, pensavo che non sarei mai più stata in grado di tornare a camminare ed essere indipendente come prima".

"Così, però, non è stato. Sono qui a scrivere, forse non in condizioni perfette, ma ugualmente in piedi, in grado di guidare e di fare tutte quelle cose che facevo prima. Vi assicuro che, dopo mesi, durante i quali sono dovuta rimanere semi-nuda nel mio letto, inerme e bisognosa di tutti e di tutto, è una conquista che sento straordinaria. Non bisogna mai dare per scontata la salute e l’autonomia, bisognerebbe apprezzare quello che si ha ed esserne ogni giorno grati. E’ per questo e con questa consapevolezza che ringrazio pubblicamente tutti i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i fiosioterapisti dell’ospedale di Cisanello, di Lucca e di Barga, con tutta la mia stima e il sincero affetto".

"E infine, per ultimi ma non ultimi, gli amici e e la mia famiglia, che mi sono stati sempre accanto dandomi quella forza che, in certi momenti, altrimenti non avrei avuto".