scomparso a 41 anni

La moda dice addio a Virgil Abloh: «Un rivoluzionario dall'animo gentile»

Virgil Abloh, direttore creativo di Louis Vuitton Uomo e fondatore di Off-White, si è spento domenica 28 novembre a soli 41 anni, dopo una lunga e dura battaglia contro il cancro. A dare l'annuncio è stata la maison Louis Vuitton attraverso il proprio canale Instagram, a cui a fatto subito eco Off-White, brand creato da Abloh per ridefinire il fashion come un valore democratico, senza barriere.

«Siamo devastati e scossi - ha dichiarato Bernard Arnault, presidente e amministratore delegato di Lvmh -. Virgil non è stato soltanto un genio del design e un visionario, ma anche una bellissima anima. Aveva un grande cuore e una grande saggezza. Siamo vicini ai suoi cari, a tutte le persone che hanno perso un marito, un padre, un fratello, un figlio e un amico».

Un ribelle dagli occhi dolci, Abloh, con una fisicità che ricordava Kobe Briant. L’amore ossessivo per il suo lavoro, la curiosità mista alla capacità di approfondire e la promessa fatta a se stesso di non lasciarsi mai domare hanno accompagnato tutto il suo percorso di vita e di lavoro.

Nato nel 1980 a Chicago, in una famiglia di origini ghanesi, dopo la laurea in Ingegneria civile Virgil Abloh si specializza in Architettura all’Illinois Technology Institute, dove accanto ai fondamenti del design apprende l’importanza del lavoro di squadra. Il suo piano di studi è fortemente influenzato dall’opera dell'architetto e designer tedesco Mies van Der Rohe, che studia in un campus realizzato dallo stesso. 

Con Kanye West, conosciuto ai tempi della laurea in Ingegneria civile, nasce e cresce un sodalizio, rafforzato da un periodo comune di stage da Fendi nel 2009: Virgil è a fianco di Kanye per la label Yeezy e come art director ha realizzato delle cover per i suoi album, senza contare la direzione dell'agenzia creativa del rapper, Donda. Ma le collaborazioni si spingono oltre, coinvolgendo artisti e designer come Nick KnightRiccardo Tisci, Kim Jones, Takashi Murakami, Olivier Rousteing e George Condo, solo per citare alcuni nomi.

Del resto, Abloh non conosceva steccati: amava la moda ma anche la musica (si divertiva a fare il deejay), l'arte, il design industriale, guardarsi continuamente attorno per catturare stimoli e suggestioni, comunicare in modo dirompente e immediato. Recentemente aveva istituito una borsa di studio per giovani designer neri ed era stato nominato advisor su questo tema nel board di Lvmh.

Partendo da un'abilità innata nel rimescolare e ridefinire le tradizionali gerarchie tra fashion e streetwear e le distinzioni di ruolo, lancia a Milano nel 2013 il marchio Off-White, un anno dopo aver creato la sua prima etichetta Pyrex Vision. Il mondo di Off-White comprende collezioni uomo e donna, una linea di oggetti e di complementi di arredo, una serie di pubblicazioni, è in sintesi l'espressione di una visione culturale contemporanea.

Non a caso, dal suo debutto, Off-White ha attirato un fenomenale seguito social, partendo da 569mila follower in una sola settimana (ora sono quasi 11 milioni) e ritagliandosi un posto nel programma ufficiale della settimana della moda parigina.

Nel 2015, in quanto finalista dell'Lvmh Prize, il brand entra nelle grazie del gruppo francese, che lo scorso luglio ne è diventato l'azionista di maggioranza. Nel 2018 Abloh viene nominato direttore creativo di Louis Vuitton Uomo ed è incluso da Time tra le 100 persone più influenti al mondo.

Fin dal 2019, anno in cui si era preso un semestre sabbatico lavorando in smart working, Virgil Abloh ha combattuto coraggiosamente un angiosarcoma cardiaco, forma di cancro rara e aggressiva, scegliendo di affrontare la sua battaglia in privato e sottoponendosi a trattamenti impegnativi senza perdere l'ottimismo e senza lasciare da parte i suoi progetti, vissuti sempre all'insegna dell'apertura, dell'inclusione e dell'impegno per una maggiore uguaglianza nell’arte e nel design. Lascia la moglie Shannon, i figli Lowe e Grey, la sorella Edwina, i genitori Eunice e Nee.

Numerosi i messaggi di cordoglio via social da colleghi e amici. Al di là delle condoglianze formali delle maison (per esempio Gucci, che ricorda come «la sua visione vivrà attraverso i sentieri che ha tracciato durante la sua carriera»), Alessandro Michele gli augura che la sua gentilezza possa illuminare il mondo degli angeli, concludendo: «Ci reincontreremo».

Pierpaolo Piccioli posta una foto insieme a lui, «un giovane uomo di immenso talento, un designer, un padre, un artista, pieno di vita e creatività, che ha cambiato le regole del gioco nella moda con la sua umanità disruptive e la curiosità».

«Virgil, mi sento persa e non ho parole - è il saluto di Donatella Versace -. Il mondo si è privato di una fashion superstar. Un innovatore. Un creatore che entrerà nei libri di storia. Penso ai tuoi cari in questo tragico giorno. Ti voglio bene». 

«Sono tristissimo - dice Kim Jones -. Virgil era una delle persone più gentili che io abbia mai incontrato. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme viaggiando tanto, lavorando sul pavimento di stanze d'albergo, leggendo magazine giapponesi, ridendo, scambiandoci idee...il mio pensiero va a Shannon, ai bambini e al resto della famiglia».

«Virgil, leggenda - così esordisce Olivier Rousteing -. Hai fatto sognare il mondo intero e hai portato la luce a intere generazioni. Con la tua arte, la tua visione, le tue PAROLE (scritto così, a lettere maiuscole, ndr) hai fatto capire che ogni cosa è possibile. Mi viene in mente di quando eravamo a Parigi, con i nostri sogni sulla moda, molto prima che iniziassimo a lavorarci. R.I.P. Virgil, sarai sempre con noi».

Maria Grazia Chiuri lo descrive come «un designer brillante, che ha spianato la strada per i nuovi talenti. Ho il cuore spezzato», mentre Tom Ford parla di «un vero talento creativo, un artista sotto ogni punto di vista. Virgil ha cambiato il panorama della moda americana con Off-White e ha infranto le barriere, come primo direttore artistico di colore di Louis Vuitton. Avrà per sempre un posto nella storia».

L'auspicio di Lenny Kravitz è «Riposa nella potenza, Re. Hai lasciato un segno indelebile su questa terra». «Non è stato solo un grande creativo, ma una persona che ha rivoluzionato la moda maschile - ha twittato Lapo Elkann -. Sono dispiaciuto dal profondo del cuore. Era un'ispirazione per le future generazioni e mi mancherà tantissimo».

Non poteva mancare il tributo di Kanye West, che con il suo Sunday Service Choir gli ha dedicato in un concerto in streaming la canzone di Adele Easy On Me, cambiando leggermente il testo: «Go easy on me, father / I am still your child / And I need the chance to / Feel your love around».


a.c. e a.b.
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