Piano vaccini anti-Covid, primo step: l'elenco degli ospedali da consegnare entro lunedì. Prime dosi a operatori sanitari ed Rsa

Piano vaccini anti-Covid, primo step: l'elenco degli ospedali da consegnare entro lunedì. Prime dosi a operatori sanitari ed Rsa
di Vincenzo DAMIANI
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Sabato 21 Novembre 2020, 09:30

Entro il 23 novembre la Regione dovrà comunicare al commissario Domenico Arcuri per ogni provincia, il numero e la denominazione dei presidi ospedalieri all'interno dei quali si ritiene utile che il vaccino venga consegnato e somministrato: l'operazione per la vaccinazione di massa anti Covid è sostanzialmente iniziata, il commissario ha fornito i primi dettagli ai governatori attraverso una lettera inviata 48 ore fa. La macchina organizzativa sta iniziando a mettersi in moto, le prime 3,4 milioni di dosi per l'Italia dovrebbero essere disponibili a fine gennaio, ma non sarà obbligatoria la vaccinazione. Quindi, in prima battuta potranno essere immunizzati 1,7 milioni di italiani. Il «presidio ospedaliero si legge nella missiva - dovrà essere in condizione di vaccinare almeno 2mila persone o più persone ma con multipli di mille in 15 giorni». Per ogni presidio ospedaliero, Arcuri chiede di conoscere «il numero di personale operante al suo interno, a qualunque titolo; il numero di personale sanitario e sociosanitario operante nel territorio, che potrà raggiungere il presidio ospedaliero in non più di 30-60 minuti; la disponibilità al loro interno di congelatori» con caratteristiche tali da consentire la conservazione del siero ed il «relativo volume di spazio disponibile».


I primi a potere usufruire dei vaccini saranno operatori sanitari e Rsa, le strutture «che nel corso della pandemia hanno rappresentato il principale canale di contagio e diffusione del virus».

Sono queste le indicazioni contenute nel Piano, «Come noto si legge nella comunicazione l'Italia ha aderito all'iniziativa dell'Ue per l'acquisto del più ampio portafoglio possibile di vaccini e i primi potrebbero essere disponibili già a partire dai primi mesi del prossimo anno». «In particolare scrive Arcuri il vaccino Pfizer, il cui iter di validazione sembra essere, ad oggi, il più avanzato, permetterebbe all'Italia di disporre già dal fine gennaio 2021 di circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 milioni di persone. È necessario, pertanto, scegliere il target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili». «Si potrebbe prevedere in questa prima fase prosegue Arcuri - di somministrare il vaccino direttamente nelle strutture ospedaliere e, tramite unità mobili, nei presidi residenziali per anziani. Concluso il primo step, ci sarà da organizzare anche la seconda e probabilmente terza fase. Per tutti gli altri cittadini si ipotizzano modalità differenti di somministrazione, in linea con l'ordinaria gestione vaccinale attraverso una campagna su larga scala», impiegando se necessario anche «u drive-through». Si comincerà sempre dalle persone con un elevato livello di fragilità. Proprio per preparare le Regioni ad accogliere le dosi e organizzarne la distribuzione e la somministrazione secondo le procedure previste, il testo chiede agli amministratori di iniziare già ora a individuare le strutture più idonee.


Per quanto riguarda le modalità di conservazione del vaccino Pfizer, che richiede temperature molto basse sino a -40 gradi, Arcuri sottolinea che «le caratteristiche di consegna di questo primo vaccino prevedono, per garantire la sua integrità, che questo sia consegnato esclusivamente dal fornitore direttamente ad ogni punto di somministrazione. Le caratteristiche di conservazione, inoltre, di queste prime dosi di vaccino prevedono che lo stesso possa essere mantenuto per 15 giorni dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore; 6 mesi, qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura -75°C+-15°». Inoltre, «il vaccino va utilizzato al massimo entro 6 ore dall'estrazione dalle borse o dalla cella di conservazione. Si consideri inoltre che ogni fiala di vaccino contiene 5 dosi». Non si prevede una distribuzione del vaccino nelle farmacie, sarà la più grande operazione di vaccinazione di massa, anche se resta un punto interrogativo: quanti italiani accetteranno di essere vaccinati.

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