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Bellicchi Formaggio, biogas e la grande passione per i vini

Bellicchi Formaggio, biogas  e  la grande passione per i vini

di Claudia Olimpia Rossi

24 Settembre 2022, 08:33

Tutto si trasforma: il celebre enunciato di Lavoisier pare la filosofia de «La Vittoria», azienda agro-zootecnica che fa Parmigiano reggiano a Pizzo di San Secondo. Con l’impianto a biogas 249 kw/ora, avviato nel 2014 (dopo sette anni d’iter burocratico), Michele Bellicchi e il padre Maurizio, titolari de «La Vittoria», stanno dimostrando empiricamente che si può produrre energia e tutelare l’ambiente grazie agli scarti.
«Sono molto soddisfatto. Anzi, considero l’impianto a biogas - spiega - un passaggio fondamentale per un approccio innovativo in ambito agro-zootecnico. Introducendo biomasse vegetali e liquami derivanti dalle colture e dall’allevamento, produce un’energia che, immessa in rete, è molto superiore al fabbisogno dell’azienda e costituisce un’ottima integrazione al reddito. Inoltre limita l’emissione del metano in atmosfera; riduce gli odori; il materiale in uscita dall’impianto è un eccellente fertilizzante, il cui impiego sostituisce il concime chimico. Consiglio questa scelta, sperando che le procedure per la messa in opera vengano snellite. Purtroppo, nel settore agri-zootecnico il nemico numero uno è la burocrazia».
«La Vittoria» alleva vacche per la produzione di Parmigiano reggiano, con 150 in lattazione (350 capi totali): il caseificio aziendale ogni giorno trasforma il loro latte in 8-9 forme del pregiato formaggio. «Nel 1961 mio nonno - ricorda Bellicchi - si trasferì nel podere, all’epoca in affitto. Nel 1978 lo ha acquistato e, insieme a mio padre, ha iniziato la costruzione della stalla di stampo moderno, una delle primissime in provincia a stabulazione libera. Da lì in poi ci siamo progressivamente ampliati fino alle dimensioni odierne, con circa 70 ettari di terreni di proprietà e poco meno in affitto».
Diplomato all’Itis di San Secondo, Michele Bellicchi da ragazzo non aveva nessuna intenzione di entrare in azienda. «Poi ho pensato di provare, anche perché - prosegue - la fortuna di avere un’azienda già avviata in famiglia meritava il tentativo. A farmi decidere positivamente è stata la sintonia con mio padre nel prendere decisioni sempre ponderate, con mente aperta allo sviluppo. All’inizio ci davano dei matti per l’impianto a biogas, rivelatosi invece molto importante, anche in termini di redditività nei momenti di bassa quotazione del Parmigiano. Avere un’azienda solida è una questione di serietà».
L’hobby di Michele Bellicchi sta in un calice. «Appena posso - conferma - visito fiere enologiche e cantine, sia in Italia che in giro per l’Europa. Forse per deformazione professionale, m’interessa ogni aspetto, dal terreno al vitigno, fino alla lavorazione. Mi pare in questo modo di poter apprezzare più umilmente una bottiglia, anche costosa, comprendendo che, per il grande lavoro che vi sta dietro, non è solo un oggetto di lusso». Un consiglio da appassionato? «Adoro i vini rossi piemontesi e i bianchi trentini».

La scheda

Nome: Michele Bellicchi
Età: 36 anni
Segno zodiacale: Ariete
Studi: perito informatico
Hobby: vino, viaggiare per l’Europa a visitare cantine, leggere (soprattutto libri storici sul ‘900 e sulle auto)
Sogno nel cassetto: avere più tempo libero
Azienda: società agricola «La Vittoria»
Attività: azienda agrozootecnica, vacche da latte, caseificio aziendale per la produzione di Parmigiano reggiano, impianto biogas da 249 kw/ora.

© Riproduzione riservata

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