Anche a Cuglieri Monumenti Aperti, 27 e 28 maggio
Ci sarà anche Cuglieri tra i comuni che sabato 27 e domenica 28 maggio prenderanno parte alla ventisettesima edizione di Monumenti Aperti.Fino al 4 giugno, lungo cinque fine settimana, sessanta amministrazioni comunali della Sardegna ospiteranno la manifestazione; e apriranno le porte dei loro beni culturali più preziosi per offrirli al racconto di migliaia di giovani studenti”. Numerosa la presenza di enti locali che entrano per la prima volta nella rete, a testimonianza della vivacità dell’iniziativa nata a Cagliari nel lontano 1997. E anche quest’anno, per la seconda edizione consecutiva, la manifestazione si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo.
Anche a Cuglieri Monumenti Aperti, 27 e 28 maggio
Dopo la pausa estiva, Monumenti Aperti oltrepasserà il mare per approdare nella Penisola dove ancora una volta sarà presente in Emilia Romagna e in Puglia.
Una edizione 2023 che fin dal titolo “Pratiche di meraviglia” vuole essere uno stimolo per giovani e adulti a riscoprire il piacere di meravigliarsi davanti alle bellezze del nostro straordinario patrimonio culturale.
“Cuglieri partecipa anche quest’anno a Monumenti Aperti con il solito entusiasmo –
dice Andrea Loche sindaco di Cuglieri –
per un appuntamento atteso che ci consente di raccontare e condividere con i visitatori il nostro patrimonio storico-architettonico, artistico e naturalistico”.
Cuglieri: i monumenti
Il Comune di Cuglieri si prepara al racconto di 11 monumenti e 2 itinerari guidati grazie al contributo e la partecipazione:
dei volontari; dell’Istituto comprensivo di Santu Lussurgiu; della Scuola primaria e secondaria di primo grado di Cuglieri; del parroco Don Mario Piras; delle prioresse e dei priori e dei confratelli delle chiese visitabili; dell’Associazione culturale Marafè, della Scuola civica di musica del Montiferru “Nino Dispenza”, dei Barracelli di Cuglieri e del SOGIT – Gruppo Operativo Protezione Civile.
Basilica della Madonna della Neve e il Cimitero Monumentale
La facciata della basilica venne eretta tra il 1912 e il 1913 in seguito a dei lavori di prolungamento della navata. Nella parte inferiore, ad affiancare il portale su entrambi i lati, due bassorilievi marmorei raffiguranti l’arrivo del simulacro della Vergine sul colle Bardosu e il miracolo del fulmine che lasciò intatto il simulacro nel 1824. La parte superiore si distingue per la presenza del terrazzino, dominato dal fastigio curvilineo ornato da una nicchia entro la quale si trova un’immagine della Madonna. All’interno della basilica sono presenti vari elementi di pregio come gli arredi marmorei di gusto barocco, le pitture realizzate dall’artista parmense Emilio Scherer, l’altare maggiore marmoreo, il coro ligneo e l’antica e venerata statua della Madonna della Neve, in pietra dipinta.
Seminario regionale del Sacro Cuore
Fu inaugurato nel 1927 su progetto dell’ing. Momo, autore, fra gli altri, del seminario di Assisi. La struttura è interamente realizzata in andesite e basalto e si ispira alle architetture romaniche medioevali, con quattro corpi e un cortile centrale porticato. L’edificio si affaccia su piazza Pio XI, dedicata al pontefice che accolse la richiesta di istituzione del Seminario regionale. La scelta di Cuglieri fu dettata dalla sua centralità, per il clima misto montano-marino e per la sua vicinanza alla linea ferroviaria. In 44 anni di attività dal Seminario si formarono circa 1100 sacerdoti, di cui circa una ventina divennero vescovi.
Parco regionale con annessa Via Crucis
Il Calvario del complesso monumentale del Seminario Pontificio di Cuglieri fu un’iniziativa del gesuita Egidio Boschi. In ritiro per gli esercizi spirituali presso Reggio Emilia, egli ebbe modo di ammirare la statua del Sacro Cuore dell’artista Carmela Adani. Ne fece collocare una copia sulla cima del Calvario che si stava costruendo all’interno del Parco del Seminario. La grande statua, realizzata dalla fonderia Battaglia di Milano, è alta 3,80 metri e pesa circa otto quintali. Questa sovrastava il percorso con le stazioni di una pregevole Via Crucis in ceramica di cui si hanno, purtroppo, solo pochi residui e alcuni gruppi scultorei in gesso.
Museo archeologico – Convento dei Cappuccini
L’ex convento dei frati Cappuccini fu costruito all’inizio del XVII secolo e inaugurato nel 1609. È celebre per aver ospitato Frate Paolo Perria, nato a Cuglieri e morto nel 1726 in concetto di santità il 13 febbraio, giorno in cui è venerato col titolo di Servo di Dio. La tradizione riporta vari episodi di guarigione di malati operati dal Frate. I documenti raccolti per il processo di beatificazione, conservati in curia a Bosa, furono però dispersi durante un’esondazione del Temo. L’intero complesso monastico fu adibito intorno al 1940 a Caserma dei Carabinieri e, dopo il trasferimento dei carabinieri in altra sede, a partire dagli anni ’60 ha ospitato varie associazioni culturali. Dal 2011 è sede dell’Istituto Italiano di Archeologia.
Chiesa dei Cappuccini
Anche questa, come il convento, risale al XVII. Al suo interno, nel lato sinistro, si aprono tre cappelle: la prima accoglie un bellissimo crocifisso ligneo seicentesco e, in occasione della Settimana Santa, accoglie il Sepolcro; nella cappella centrale si apre una botola che porta alla cripta la quale, ai tempi in cui il convento era in funzione, ospitava la sepoltura dei frati; l’ultima cappella conduce alla sacrestia, attraverso la quale si accede all’antico coro, con stalli e altri arredi lignei. La chiesa, non avendo subito restauri significativi, si conserva nella sua struttura originale come prezioso tesoro storico e architettonico che necessita, tuttavia, di urgenti interventi di tutela.
La casa di “Mimmia e Tommasina
Una tipica dimora di piccoli proprietari terrieri dell’Ottocento. Con il succedersi delle generazioni la casa, tuttora abitata, ha subito diversi rimaneggiamenti, ma resta evidente la struttura tipica in pietra che, insieme ad alcuni elementi tipici come il forno per pane e i fornelli, rendono l’abitazione molto suggestiva. Si mantengono diversi arredi, utensili originali, foto e libri caratterizzanti la storia della famiglia.
Museo dell’olio Zampa
Sorge nell’edificio occupato fin dal 1937 da un frantoio appartenente alla famiglia Zampa. Una porzione del museo è dedicata proprio alla conoscenza delle varie fasi relative alla trasformazione delle olive per la produzione dell’olio. Organizzato su due piani, grazie alla ricca raccolta di macchinari e oggetti vari, offre la possibilità di conoscere e ricostruire anche altri aspetti della tradizione e della civiltà contadina di un tempo, mostrando utensili da lavoro ormai sconosciuti alle nuove generazioni. È un’importante testimonianza di come la coltura dell’olivo distingua da secoli il territorio.
Chiesa di Sant’Antioco
La chiesa sorge sul margine nord del rilievo basaltico su cui poggia gran parte del rione di Crabola, che secondo la tradizione costituisce la parte più antica del centro abitato. La costruzione della chiesetta, infatti, è da ascrivere al Seicento.
Chiesa Madonna delle Grazie (Convento dei frati Serviti)
Edificata a partire dal 1540 per iniziativa dei frati Servi di Maria. La famiglia Zatrillas, nel periodo in cui possedette il feudo di Cuglieri, contribuì alla fondazione della chiesa. Durante un recente restauro sono state rinvenute all’interno dell’edificio numerose sepolture, fra le quali non si può escludere vi sia quella di Lucia Zatrillas, morta in fama sanctitatis come conversa dell’Ordine Servita e che fu la principale benefattrice della comunità cuglieritana, primo convento dell’Ordine a essere stato fondato in Sardegna.
Chiesa di Santa Croce
Si trova nella parte più antica del paese ma non si conosce esattamente a quale epoca risalga la sua fondazione. Per tradizione si tramanda che fu la più antica parrocchiale e a essa, pare, fosse destinata la statua della Vergine con il Bambino, ritrovata sul litorale di Santa Caterina di Pittinuri nel XIV secolo, che oggi si venera nella Basilica. Sistemata la Madonna su un carro trainato da un giogo di buoi, coloro che rinvennero il prezioso simulacro decisero di trasportare la statua nella parrocchiale ma i buoi, non ubbidendo al comando di fermarsi, proseguirono il loro cammino fin sulla cima del colle Bardosu. Interpretando l’episodio come segno della volontà divina, i cuglieritani vi edificarono la Basilica di Santa Maria della Neve.
Casteddu Etzu
Situato a tre chilometri da Cuglieri sulla strada che collega il Montiferru col Marghine, la fortezza occupava l’estremo limite meridionale del giudicato di Logudoro, con la funzione di difendere e salvaguardare i confini del regno. Il castello appare per la prima volta attestato documentalmente nel 1196, mentre tra il 1263 e il 1267 figura tra le proprietà di cui si era impadronito il giudice di Arborea Mariano II. Il castello rimase nelle mani dei giudici Arborensi fino al 1410, quando passò sotto il diretto controllo della corona d’Aragona. Oggi sopravvivono tratti della muratura perimetrale e della torre, includenti al loro interno le cisterne che rifornivano d’acqua le guarnigioni militari che presidiavano la fortificazione.
Cuglieri: gli itinerari
L’edizione di Monumenti Aperti a Cuglieri non propone solo visite guidate ai monumenti ma anche due interessanti itinerari alla scoperta del centro storico e della cascata.
A spasso tra le antiche vie di Cuglieri (domenica alle 16.00 con punto d’incontro alla Chiesa dei Cappuccini). Il percorso, a cura dell’Associazione Marafè, intende illustrare la specificità urbanistica della villa di Cuglieri alla scoperta degli antichi spazi urbani che l’hanno caratterizzata, dal Medioevo ai nostri giorni, con delle tappe nei luoghi di principale interesse storico-culturale.
Cascata di S’Istrampu ‘e Massabari (domenica alle 9.30). Nella valle di Riu S’Abba Lughida si trova la bellissima cascata di S’Istrampu ‘e Massabari. L’itinerario a cura di Marco Solinas parte dalle fonti di Tiu Memmere e, dopo una camminata di circa un’ora attraverso sentieri immersi nel bosco e accompagnati dal rumore dell’acqua, si arriva alla bellissima cascata attraverso un tunnel formato dall’abbraccio degli alberi.
(Si consiglia abbigliamento comodo e scarponcini. Il percorso è sconsigliato a chi ha difficolta motorie).
L’elenco completo degli eventi collaterali è consultabile sul sito monumentiaperti.com
Informazioni utili
I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle 16.00 alle 20.00 e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.
Per informazioni: info point all’Ex Seminario Regionale
La campagna di comunicazione 2023
Monumenti aperti, pratiche di meraviglia
Il concept di campagna e lo slogan Pratiche di Meraviglia mettono al centro la voglia di (ri)scoprire le bellezze del patrimonio culturale a cui ci siamo involontariamente abituati, quasi facendo finta di «non sapere – non conoscere» ciò che ci apprestiamo a guardare, ascoltare, indagare.
La meraviglia, quindi, come una condizione emozionale complessa, che unisce timore e sorpresa, ammirazione e reverenza, incantamento e benessere.
In questo senso (ri)aprirsi alle meraviglie che ci circondano sottolinea da un lato la missione di una manifestazione che può ancora lavorare su spazi vitali di scoperta e conoscenza aiutando, oggi più che mai, il pubblico di visitatori a riscoprire, a meravigliarsi di nuovo e a reinvestire sulla memoria.
E dall’altro valorizza il rapporto dell’individuo con il patrimonio culturale e che si riappropria della “meraviglia”. Il visual della campagna propone un manifesto che richiama all’arte concettuale moderna che attraverso la tecnica del collage presenta la testa di Venere di Milo arricchita con dettagli fotografici di un viso di donna.
L’obiettivo è comunicare la riduzione di distanza che si crea tra il monumento e chi lo guarda, tra il monumento e la comunità che lo ospita, con l’obiettivo di dissipare la diffidenza creata dal timore reverenziale che si ha nei confronti di un patrimonio che è sì vestigia del passato ma che è anche e soprattutto radice per il futuro.
“Quest’anno abbiamo voluto fondere insieme in un’immagine la pratica della meraviglia di Monumenti Aperti nel rapporto tra volontari, pubblico e patrimonio. È una dichiarazione di responsabilità verso il ruolo del presente nel ricordare il passato per costruire il futuro già oggi. Uno stimolo a guardare da vicino ciò che guardiamo sempre come se fosse distante ma che non lo è realmente, è solo poco conosciuto o approfondito”.
Le istituzioni aderenti
Anche quest’anno la manifestazione, per la seconda volta consecutiva, si terrà sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo e ha ricevuto la Medaglia la Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana, come ormai accade continuativamente dal 2008.
Monumenti Aperti 2023 è realizzata:
con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
con il contributo di Ministero della Cultura e Ministero del Turismo, Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Beni Culturali e Assessorato del Turismo, dei 60 Comuni aderenti
e con il contributo di Fondazione di Sardegna
Main sponsor Energit
Sponsor Sardex
Sponsor tecnici Arti Grafiche Pisano, Fservice, media partner Radio X e Eja TV, in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.
Monumenti Aperti è coordinata su base nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV.
Riconoscimenti
Monumenti Aperti ha ricevuto: 2018 – Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards, il massimo riconoscimento europeo nel settore, per la sezione Istruzione, Formazione e Sensibilizzazione consegnato in occasione del primo vertice europeo del patrimonio culturale 2017.
Imago Mundi OdV è entrata a far parte della rete pan-europea per il patrimonio culturale Europa Nostra nel 2017.
SITO WEB, UFFICIO STAMPA E SOCIAL MEDIA
I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale www.monumentiaperti.com. Il racconto in diretta della XXVII edizione di Monumenti Aperti si svolgerà anche su Facebook (@monumentiapertiofficial), Instagram (@monumentiaperti) e Twitter (@monumentiaperti), canali social nazionali della manifestazione. Il tag ufficiale è: #MonumentiAperti2023.
L’APP HEART OF SARDINIA
Heart of Sardinia è un’app gratuita per iOS e Android, che da cinque anni promuove il patrimonio turistico dell’isola. Sarà l’app ufficiale dell’edizione 2023 di Monumenti aperti e una guida digitale per tutti i visitatori: al suo interno sarà possibile consultare la mappa dei monumenti visitabili e salvare gli itinerari in anticipo.
Heart of Sardinia si occuperà anche di raccogliere dati anonimizzati e aggregati sulle abitudini dei visitatori per misurare i risultati della manifestazione.
Una nuova sfida: la costituzione della Fondazione di comunità di patrimonio
Dopo un quarto di secolo che ha segnato la crescita di rapporti e collaborazioni con i ragazzi delle scuole, con gli insegnanti, con le associazioni, con professionisti del settore e con i tanti Comuni –
non solo della Sardegna ma anche, come detto, della Penisola – che negli anni si sono uniti al nostro progetto; Imago Mundi OdV intende ora rinnovare il proprio impegno volto alla tutela, valorizzazione, promozione del nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale; attraverso il coinvolgimento diretto degli attori (Istituzioni, Enti, Scuole e Università, Sistema delle Autonomie) che a vario titolo animano e contribuiscono dal 1997 a realizzare il progetto culturale.
Le fondazioni di comunità costituiscono, secondo la nostra visione, una linea strategica di intervento; in quanto si ritiene rappresentino sia un importante strumento di infrastrutturazione sociale per il territorio, –
dato il loro positivo stimolo aggregativo adatto a facilitare la collaborazione dei differenti soggetti espressione della realtà locale, –
che un soggetto giuridico idoneo ad attrarre risorse e valorizzarle attraverso una oculata gestione patrimoniale; tesa a includere nel progetto anche le comunità locali che a oggi non hanno avuto modo di aderire alla rete nazionale per mere ragioni di bilancio.
Il Comitato per la nascita della Fondazione di Comunità di Patrimonio denominata proprio Monumenti Aperti, –
nato nei primi mesi del 2022 e che ha già raccolto diverse adesioni formali e manifestazioni di interesse da parte delle amministrazioni locali, –
intende svolgere un ruolo propulsivo sul territorio, affiancando e accompagnando le istituzioni ed enti e le realtà organizzate che intendano aderire al progetto diventandone partner strategici; al fine di facilitare, in prospettiva, l’adesione anche delle persone fisiche, i futuri cittadini, in un processo di allargamento progressivo per piccoli passi.