Realismo Capitalista. Banksy a Volterra. Cento opere nelle sale dell’ex ospedale

Un mondo dove i bambini giocano con il giubbotto antiproiettile e bambine abbracciano bombe e lasciano andare l’amore. Pepi (Fondazione Crv): "Messaggi affascinanti e coinvolgenti".

Realismo Capitalista. Banksy a Volterra. Cento opere nelle sale  dell’ex ospedale

Realismo Capitalista. Banksy a Volterra. Cento opere nelle sale dell’ex ospedale

Oltre cento opere tra serigrafie, video, stampe e sculture raccontano l’arte dello street artist britannico noto per il suo stile sarcastico e beffardo nella mostra "Banksy. Realismo Capitalista". Arriva a Volterra il mondo che rappresenta Banksy, infestato da topi che rivendicano i loro diritti, governato da scimmie, dove i bambini giocano con il giubbotto antiproiettile e le bambine abbracciano bombe e lasciano andare l’amore. Dal 18 marzo al 3 novembre nel centro studi espositivo Santa Maria Maddalena, l’esposizione promossa dalla Fondazione Crv, prodotta da Opera Laboratori e curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. La mostra Il catalogo è prodotto da Sillabe. Ogni opera, documento o materiale presente in mostra, è stato supervisionato, verificato per accuratezza e autenticità e approvato per conto di Banksy da Pest Control Office ltd: l’ufficio che gestisce le pratiche burocratiche per Banksy, l’unico punto di contatto per l’artista. La mostra è costituita da un percorso che è frutto di uno studio multidisciplinare sul lavoro dell’anonimo artista britannico, letto attraverso l’omonimo saggio del filosofo Mark Fisher.

Protagoniste del progetto espositivo, una selezione di trenta serigrafie originali, quelle che Banksy considera tracce fondamentali per diffondere i suoi messaggi etici. Sono queste le immagini che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo. Tra queste Bomb Love del 2003, accolta dal pubblico con il nome di Bomb Hugger quando apparve nella zona est di Londra e poi a Brighton. Girl with Balloon, serigrafia su carta del 2004-05, forse l’immagine più popolare dell’artista che nel 2017 è stata votata in un sondaggio come l’opera più amata dai britannici. Love is in the Air, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.

A Volterra sarà possibile entrare nel mondo di Banksy non soltanto legato ai suoi lavori in strada ma anche alla produzione forse meno conosciuta, quella realizzata in studio. Senza dimenticare i video, ben 18 quelli visibili dal 1995 al 2009 che raccontano tra cortometraggi e documentari un Banksy quasi inedito dietro la macchina da presa.

"Le numerose opere, che arrivano dalle più importanti collezioni private, anche britanniche – sottolinea Roberto Pepi, presidente della Fondazione Crv - rappresentano il valore aggiunto di una mostra su un artista i cui messaggi risultano essere particolarmente affascinanti e coinvolgenti in quanto ne dimostrano la capacità di muoversi tra i temi della migrazione, dei diritti dei popoli, delle disuguaglianze sociali, della crisi climatica, tutti elementi presenti nella scena culturale mondiale". "Banksy – spiegano Antonelli e Marziani - appare come una rara forza interpretativa attiva, e non reattiva, ed è la sua incredibile capacità di imprimersi sul reale che ne fa un oggetto da studiare con sistematicità e rigore, per questo motivo l’approccio che la nostra mostra propone è quello genealogico, della ricostruzione dei rapporti tra le forze, attraverso un lavoro curatoriale che sia in grado di rendere conto dei rapporti di forza che, unificando piani tradizionalmente separati come l’arte e la comunicazione commerciale, determinano il singolo fenomeno sia storico che individuale".