La Nuova Sardegna

Verona

Vinitaly, Cannonau protagonista anche nella giornata di chiusura

di Luca Urgu
Vinitaly, Cannonau protagonista anche nella giornata di chiusura

Nello spazio di Micro Mega Wines l’associazione di aziende di Mamoiada. La kermesse veronese va in archivio con le produzioni isolane in evidenza

17 aprile 2024
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Verona Lo scambio di bottiglie con relativi complimenti reciproci tra un produttore veneto dell’amarone della Valpolicella e uno di cannoanu di Mamoiada avviene di all’inizio dell’ultima giornata del Vinitaly, appuntamento che in questa edizione ha sfiorato le 100 mila presenze. Lo spazio è quello di Micro Mega Wines, la sezione dedicata ad alcune delle migliori aziende vitivinicole italiane caratterizzate da vini dai piccoli volumi di produzione nati da varietà d’uva e terroirs unici. Qui 14 aziende di Mamoiada si sono presentate compatte sotto l’egida dell’associazione Mamoja. O meglio ci sono tornate in forze dopo l’esordio coraggioso dello scorso anno, ma sempre più convinti che l’investimento per il soggiorno lavorativo a Verona valga la pena farlo. Oltre a fare degustare i propri vini e incontrare i buyers internazionali hanno presentato la Cartina territoriale dell’area viticola di Mamojada.

«Le belle parole sul vino fanno davvero piacere, segno che stiamo seguendo la strada giusta. La volontà è quella di continuare e di mantenere i livelli qualitativi e continuare a crescere con vini che parlano del territorio», ha detto Giovanni Sedilesu della cantina Teularju che si gode i complimenti del collega veneto. Lo stand della Sardegna è invece il numero 8, all’interno dell’immenso spazio fieristico, questa volta è piaciuto di più un po’ a tutti, sia per una sorta di orgoglio identitario di nuovo di facile lettura ma anche per la veste grafica e coordinata, maggiormente accattivante rispetto al passato. «Ho visto entusiasmo e ottimi riscontri parlando con i diversi produttori isolani incontrati», ha detto il direttore regionale di Coldiretti Luca Saba, reduce da una serie di incontri che hanno visto protagonista l’associazione agricola. «Si respira un maggiore ottimismo e consapevolezza nelle proprie possibilità. Insomma possiamo solo crescere e farlo bene». Posizione strategica nello stand della Cantina Santa Maria La Palma di Alghero nei cui salottini interni si susseguono degustazioni e incontri secondo una tabella di marcia solo in parte programmata. «È stata ottima la presenza di operatori del settore, soprattutto buyer esteri. Vinitaly si conferma un importante momento di confronto e condivisione. Per noi continua il grande apprezzamento per il marchio Akenta», sottolinea Simone Bussu, 45 anni, di Gavoi, direttore generale da un triennio dell’azienda che ha mostrato un trend di crescita importante passando da 4,3 a 6,5 milioni di bottiglie. E da 13 a 25 milioni di fatturato.

Molto apprezzati e premiati i vini della Cantina di Orgosolo con i soci tornati a Verona dopo un anno di assenza. Nel loro stand quella stupenda foto in bianco e nero di Franco Pinna che ritrae quattro uomini che cantano a tenore in un bar del paese. «Siamo una piccola realtà, ma cerchiamo di lavorare con serietà puntando sulla forza del territorio producendo dei vini che hanno personalità distinte», sottolinea Nicola Corria.

Sempre animato anche lo spazio per le degustazioni tra vini e prodotti della tradizione gastronomica, a cura dell’assessorato regionale all’Agricoltura. Ieri il focus è stato per i dolci della Sardegna: un patrimonio culturale di antichissime origini. Un momento molto seguito con i cattedra il sommelier Pier Paolo Fiori e lo scrittore gastronomo Giovanni Fancello.
 

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