Il missionario diventa arcivescovo. Papa Francesco scioglie la riserva: don Gambelli è l’erede di Betori

Salvo sorprese dell’ultimo momento, la nomina sarà comunicata stamani dal cardinale al clero riunito. Quarantuno anni dopo Piovanelli, un prete fiorentino torna a sedere sulla cattedra di San Zanobi

Don Gherardo Gambelli

Don Gherardo Gambelli

Firenze, 18 aprile 2024 – Il sito web Silere non possum dà la nomina come già fatta, annunciando don Gherardo Gambelli come nuovo arcivescovo di Firenze. Che la decisione di Papa Francesco, attesa stamani nel palazzo di piazza San Giovanni, sia ormai più che probabile è un dato oggettivo fino da ieri quando sono caduti i dubbi residui sulla possibile nomina di don Valentino Bulgarelli, 55 anni, del clero di Bologna, sottosegretario Cei, fatti salvi colpi di teatro entro mezzogiorno. E così, dopo quasi sedici anni a guida Betori, la Chiesa fiorentina riparte da un parroco fiorentino, che mancava dall’83, anno della nomina ad arcivescovo di monsignor Silvano Piovanelli, prima vicario generale, vescovo ausiliare e poi cardinale, con una lunga parentesi da proposto di Castelfiorentino, paese nel quale don Gherardo, che compirà 55 anni il prossimo 23 giugno, è nato.

Missionario per dodici anni a N’Djamena e Mongo in Ciad, il Paese più povero del continente africano, don Gambelli è ora parroco della Madonna della Tosse, al Ponte Rosso. Rientrato dall’Africa ha preso possesso del nuovo incarico nel settembre scorso, andando a sostituire il novantenne don Giacomo Stinghi, prete coraggio impegnato fino dagli anni ’80 sul fronte della lotta alle tossicodipendenze. Don Gambelli è anche il successore di don Vincenzo Russo come cappellano del carcere di Sollicciano. Un impegno pastorale che lo rende una figura molto apprezzata da Papa Francesco, che parrebbe aver optato a Firenze per una soluzione comparabile alla successione di monsignor Cesare Nosiglia a Torino, con la scelta caduta nel 2022 su don Roberto Repole, all’epoca 55 anni, dopo tre di proroga dell’arcivescovo uscente.

Sulla nomina alla successione del cardinale Giuseppe Betori, due anni dopo la rinuncia, può aver pesato non poco il fatto che don Gherardo sia stato, fra il 2020 e il 2023, vicario apostolico a Mongo per supportare la comunità nella creazione di una vera e propria diocesi. Un’altra sfida importante, durante la sua permanenza in Africa, in una zona a maggioranza musulmana, quella del dialogo interreligioso, che lo ha spinto a collaborare con le iniziative fiorentine legate all’ecumenismo e alla vicinanza con le altre fedi. Tutte caratteristiche che a un Papa, che i cardinali sono andati a prendere alla fine del mondo, non possono che piacere. Difficile dire quando avverrà l’ordinazione ad arcivescovo e il passaggio del pastorale. I tempi di solito si aggirano sui tre mesi.

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