Rimini, malata di Parkinson perde 790mila euro alle slot machine in un mese

Assolto in primo grado il tabaccaio accusato di circonvenzione d'incapace: depositato il ricorso in Appello

Una donna di 65 anni in un mese ha perso 790mila euro alle slot machine

Una donna di 65 anni in un mese ha perso 790mila euro alle slot machine

Rimini, 24 aprile 2017 - Malata e senza più un soldo dopo che in un mese si è giocata alle slot machine la bellezza di 790mila euro. La sua vita è stata stravolta, all’improvviso, dalla malattia. Una patologia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. Una donna di 65 anni, residente nel Riminese al confine con la provincia di Forlì-Cesena, si è ritrovata, insomma, affetta dal morbo di Parkinson.

I primi segnali si erano manifestati da tempo, ma sono stati riconosciuti e diagnosticati nel 2009. E fino a quel momento la signora, madre di due ragazze, aveva sempre avuto una condotta integerrima, tutta dedicata alla casa ed alla famiglia. Ogni spesa veniva accuratamente soppesata e valutata: questa sua parsimonia aveva consentito al suo nucleo familiare di accantonare una bella cifra, quasi 800mila euro, in modo da poter garantire alle figlie la possibilità di scegliere le migliori università dove studiare. Ma a stravolgere ogni progetto è arrivata la malattia.

La signora si è subito rivolta ad uno specialista che le ha prescritto un farmaco apposito per contrastare i sintomi e l’avanzamento del morbo. Alla paziente però non è stato detto che quella piccola compressa aveva fra i suoi effetti collaterali indesiderati il disturbo del controllo degli impulsi che possono includere comportamenti come la dipendenza dal gioco d’azzardo, l’alimentazione o le spese eccessive, un desiderio sessuale anormalmente alto. Così la sessantenne, all’insaputa dei familiari, ogni giorno faceva tappa in una tabaccheria del Cesenate, poco distante, in linea d’aria dalla sua abitazione. Lì si piazzava davanti ad una slot machine e giocava.

Giocava centinaia e centinaia di euro. Solo dopo circa un mese le figlie, ricevendo l’estratto conto bancario, si sono accorte di quello che stava accadendo: il loro conto era stato prosciugato, quasi 800mila euro volatilizzati. Tutti spesi alle slot. La famiglia ha subito denunciato il gestore della tabaccheria, un cesenate di 35 anni, difeso dall’avvocato Marco Martines, per circonvenzione di incapace. Ma poche settimane fa il tabaccaio è stato assolto a Forlì «perchè il fatto non sussiste».

Il nuovo legale della famiglia della donna affetta da Parkinson, l’avvocato Piero Venturi, ha depositato in questi giorni il ricorso in Appello contro la sentenza di primo grado: «Lottomatica tiene dei corsi appositi di formazione agli esercenti che hanno le macchinette proprio per stoppare la ludopatia sul nascere. Nel nostro caso non è stato fatto nulla e la mia cliente si trova adesso malata e senza più un euro. Per questo ricorrriamo in Appello, per avere giustizia. E’ una battagflia che conduciamo per tutti i giocatori patologici», afferima il legale riminese.