Erika Mattina, Miss Mondo, l’attivismo e le minacce omofobe: «Io e Martina abbiamo fatto 70 denunce, ma spariscono tutti»

di Giusi Fasano

L’attivista Erika Mattina, 24 anni, su Instagram si rivolge a 120 mila follower per sensibilizzare sui diritti lgbtq. Ora è in finale a Miss Mondo Italia. Lei e la compagna Martina Tammaro ricevono insulti e minacce: «Sono solo codardi». In famiglia: «Mamma non riesce a dormire quando legge messaggi di morte»

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Erika Mattina, 24 anni, di Arona (provincia di Novara) è un’attivista per i diritti Lgbtq+. Sul profilo Instagram «Le perle degli omofobi», gestito con la fidanzata Martina Tammaro, si batte contro l’omotransfobia. Pochi giorni fa ha passato le selezioni per Miss Mondo Italia: è tra le 25 donne che si contenderanno la fascia nella finale. Quando la notizia è stata divulgata, però, Mattina è stata ricoperta di insulti omofobi. Lo racconta lei stessa in questa intervista.

Come sta?
«Bene, dai. Adesso va un po’ meglio. Ci diamo del tu?»

Certo. Un po’ meglio rispetto a quando?
«Rispetto alle prime ore. Quando arriva l’ondata è sempre difficile, ti agiti e ci rimani male anche se sei abituata».

Abituata a...
«A insulti di ogni genere, ogni giorno, a messaggi che hanno più parolacce che spazi, a cattiverie, a minacce di morte. Cose tipo: se vi becco per strada vi ammazzo, prego per farvi morire... Stavolta però non me lo aspettavo».

Perché no?
«Perché in questo momento non sto facendo la lesbica attivista. Sto facendo una cosa per me, sono qui da sola e sto vivendo una gioia per essere arrivata alla finale di Miss Mondo Italia, non sto scrivendo un post sul ddl Zan. Non giustificherei gli haters nemmeno per il ddl Zan ma tirare in ballo l’orientamento sessuale per un concorso di bellezza... Sono più dispiaciuta che arrabbiata».

Ti rovinano la festa?
«Ci provano ma non ci riusciranno. Però che fatica avere a che fare di continuo con gente frustrata che usa i social per sfogarsi...».

Stiamo parlando con Erika Mattina , 24 anni, fidanzata da quasi cinque con Martina Tammaro, 26. Tutte e due attiviste Lgbt e antiomofobia, via Facebook ma soprattutto via Instagram, dove gestiscono un profilo da 120 mila follower che si chiama leperledegliomofobi.

Cos’è successo in questi ultimi due giorni?
«Che i soliti leoni da tastiera se la sono presa con me perché sono fra le 25 finaliste di Miss Mondo. A parte gli insulti l’accusa è: sei passata perché lesbica. Fortuna che Martina, lontano, sta gestendo tutto in modo impeccabile per non farmelo pesare».

Lo staff del concorso si è detto «basito» da questi attacchi «da voltastomaco».
«Mi sono tutti molto vicini e qui (a Gallipoli per la finale del 26, ndr) nessuno è interessato alla mia omosessualità».

Davvero gli odiatori sono così presenti nella vita tua e di Martina?
«Mi piacerebbe dire che non è così ma non posso. Ci tartassano da mattina a sera».

Denunce?
«Non so più quante volte siamo andate dalla polizia. Abbiamo denunciato una settantina di profili, e sono solo i post più gravi e minacciosi».

E quindi sono arrivati ai responsabili.
«Alcuni sono profili fake, altri non sono rintracciabili, altri ancora spargono odio e poi vengono eliminati. Sono risaliti solo a due identità. Due uomini, un adulto e un ragazzo. L’adulto aveva incitato al bullismo contro di noi da un profilo con nome e cognome vero. Non lo abbiamo mai visto ma durante la causa civile (vinta) lui ha consegnato al nostro avvocato un foglio con scritte le scuse per quello che aveva detto».

Scuse accettate?
«Beh, diciamo che le scuse sono già qualcosa, un piccolo traguardo. Il foglietto lo abbiamo incorniciato».

E invece il ragazzo?
«È ancora tutto in corso».

Vi è capitato di incontrare fisicamente qualcuno che vi aveva insultato via social?
«No, perché sono codardi alla fine. Fanno i leoni da tastiera finché restano anonimi e protetti dietro uno schermo. Però ci sono capitate situazioni in cui qualcuno se l’è presa con noi per un abbraccio o un bacio. Anche lì: insulti, risatine, una volta un papà ha coperto gli occhi di un bambino perché avevo dato un bacio “a stampo” a Martina».

Se avessi davanti una delle persone che vi ha scritto cattiverie che gli diresti?
«Dipenderebbe da quel che ha scritto. Se fosse solo un commento cattivo proverei a ragionare e a capire perché prendersi la briga di venire sul mio profilo a insultarmi. Davanti a minacce di morte sarei meno diplomatica».

I vostri genitori saranno preoccupati.
«Molto. Mia madre mi dice che spesso non riesce a dormire, soprattutto se legge minacce di morte, appunto».

Il coming out?
«Dopo sei mesi che stavo con Martina. Non è stato facile. Ho perso molti amici, giovani ma pieni di pregiudizi. Confido nelle nuove generazioni. Anche in famiglia non è stato facile. I genitori di Martina l’hanno presa bene, i miei hanno fatto più fatica, ma alla fine oggi amano Martina. Le cose possono cambiare. A chi crede di non farcela dico: abbiate fiducia».

Da grande vuoi fare...
«Mi piacerebbe entrare in polizia».

21 settembre 2021 (modifica il 21 settembre 2021 | 08:44)