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Green pass bis, la Camera conferma la fiducia con 413 sì

La Lega era presente al 60%; hanno votato, tutti a favore, 80 deputati su 132; Fdi era presente al 78% (19 su 37). L’unico astenuto è stato l’ex ministro M5S Luciano Fioramonti.

Il governo ha posto la fiducia alla Camera alla Legge di conversione del Green pass bis. Lo ha comunicato all’Aula il ministro per il rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà. La Camera conferma così la fiducia al Governo sul decreto legge green pass bis. I voti a favore sono stati 413, 48 i contrari, un astenuto. La votazione è stata palese e per appello nominale: ciascun deputato ha sfilato davanti al banco della presidenza dichiarando ad alta voce il proprio voto.

La Lega era presente al 60%; hanno votato, tutti a favore, 80 deputati su 132; Fdi era presente al 78 % (19 su 37). L’unico astenuto è stato l’ex ministro M5S Luciano Fioramonti.

Il gruppo più presente è stato quello del Pd che ad inizio seduta ha dichiarato: «Voteremo la fiducia perchè dopo aver messo in sicurezza gli operatori sanitari dobbiamo onorare il nostro debito verso gli studenti». Così in aula alla Camera Elena Carnevali in dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Green pass bis, su cui il suo gruppo voterà a favore. «Dalla possibilità di vivere lo studio in presenza parte la rinascita del Paese. Chi pretende di non vaccinarsi mette a rischio tutti», conclude.

Così invece si è espressa la Lega: «Rinnoviamo la fiducia al governo Draghi, ma ricordiamo la promessa di non aumentare in nessun modo le tasse, di aprire i cantieri e tenere sotto controllo i costi dell’energia. Parliamo di questo, non di ius soli. Pensiamo sia giusto porre dei problemi per trovare soluzioni condivise e positive per il Paese» ha affermato Rossana Boldi della Lega in dichiarazione di voto sulla fiducia al dl Green pass bis.

«La vita degli italiani - spiega - oggi dipende dal possesso di un Qr code, non da un vaccino. La gente non deve impazzire per avere il green pass. Le nostre mail sono piene di richieste di cittadini che sono bloccati in un limbo. Abbiamo cercato di risolvere dei problemi, e insisteremo sulla validità per 12 mesi del green pass per i guariti e per l'indennizzo ai malati». Secondo Boldi, «c'è stato un fallimento nella comunicazione. Spiegare meglio che chi si vaccina vuole bene a se stesso e poi ai suoi cari e alla fine al resto del mondo: questo doveva essere il primo messaggio da mandare».

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