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Sicilia, il Cga respinge i ricorsi degli ambientalisti: il radar americano va avanti

Il consiglio di giustizia amministrativa respinge la richiesta di bloccare il Muos. Il ministero della Difesa si era schierato a favore del sistema satellitare Usa di Niscemi ma aveva fatto formalmente marcia indietro dopo la protesta dei 5 Stelle siciliani
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Il Cga ha bocciato i tre ricorsi degli ambientalisti per sospendere l'attività del Muos, il sistema satellitare americano di Niscemi. Con una sentenza pubblicata stamattina, il Consiglio di giustizia amministrativa definisce "inammissibile" la richiesta di revocare la decisione con cui lo stesso organismo aveva autorizzato l'installazione del mega-radar. I ricorsi erano stati presentati da diverse associazioni, fra le quali Wwf e Legambiente, il movimento No Muos e i Comuni di Modica e Gela.

Niscemi, il super radar Usa alla massima potenza: protesta dei No Muos davanti alla base

La decisione era molto attesa, perché maturata in un clima di fibrillazione politica: una rappresentanza di esponenti siciliani di 5 Stelle, guidata dal deputato regionale Giampiero Trizzino, era insorta contro una memoria firmata dal ministero della Difesa (la titolare è la pentastellata Elisabetta Trenta) che, malgrado le battaglie dei grillini sul territorio, aveva difeso le ragioni del governo americano. Trizzino era riuscito a ottenere la formale rinuncia alla difesa da parte del ministero, ma i 5 Stelle sono rimasti nel mirino di ambientalisti, No Muos e dei partiti di sinistra. In ogni caso, il Cga dice che il Muos, realizzato nella riserva della Sughereta di Niscemi, può continuare a operare.

I giudici del Cga (presidente Rosanna De Nictolis, consiglieri Giuseppe Verde, Giuseppe Barone, Caro Modica de Mohac, Silvia La Guardia) hanno bocciato su tutta la linea i ricorsi. Le motivazioni confermano il precedente giudizio, sostenendo soprattutto che "non può ritenersi che gli autori della sentenza in esame abbiano omesso di affrontare la questione della tutela ambientale della Sughereta" ma, continuano i magistrati, "che abbiano scientemente ritenuto che la tutela ambientale possa costituire un interesse recessivo rispetto ad altri interessi pubblici".

Il ricorso al Cga "non era dirimente, lo avevamo annunciato. La questione del Muos, purtroppo non può proseguire presso il tribunale amministrativo, e questa decisione ne è la prova" sostiene Trizzino. Per il deputato "il tema deve proseguire con le misurazioni e colpire l'impianto sugli sforamenti".
 
I legali erano consapevoli delle difficoltà. “Il Cga ha continuato a ritenere che il ricorso di Legambiente sull'inedificabilità fosse tardivo, e a questo punto non ci resta che prenderne atto", dice uno dei legali del Comitato No Muos Nello Papandrea per il quale, tuttavia, alcuni dubbi sulla legittimità delle autorizzazioni rimangono. "Il problema di fondo è che queste questioni non sono esaminabili da un giudice ordinario - spiega - e ora la palla dovrebbe tornare alla politica che dovrebbe occuparsi dalla questione. L'hanno fatto solo a voce. Poi, di fatto, non è stata mai affrontata in modo serio". Il movimento non si arrende: "La battaglia si continuerà a fare, così come penso che delle pressioni sulla politica affinché assumano delle decisioni conseguenti, si terranno anche quelle. Perchè le questioni riguardanti anche l'illegittimità costituzionale dei trattati con i quali sono state autorizzate le basi, poi fatte proprie e presentate anche dal M5s, quelle rimangono ancora come questioni aperte".
 
Anche Legambiente Sicilia non si arrende: “La battaglia contro il Muos prosegue, comunque, davanti ai giudici penali - dice il presidente Gianfranco Zanna - essendo in corso un processo davanti al Tribunale di Caltagirone e uno davanti alla Corte d’Appello di Catania per reati connessi al rilascio delle autorizzazioni”.