Il grido d'aiuto

Caro bolletta elettrica, ristoratori rassegnati: l’ennesima beffa, sul cotto l’acqua bollente

Prima l'allarme, lanciato dal Ministro Cingolani, poi le reazioni di un paese intero. Perché l'aumento della bolletta elettrica? E quali conseguenze porterà per famiglie, imprese e attività? Voce ai ristoratori: "Sul cotto l'acqua bollente"

Prima l’allarme, lanciato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, poi i primi conti e le reazioni di un paese intero. Ora l’ipotesi di sterilizzare l’IVA per contenere i rincari. Perché ci sarà questo aumento della bolletta elettrica? E quali conseguenze porterà per famiglie, imprese e attività?

Per il prossimo trimestre si parla di un aumento di oltre il 40% sulla bolletta elettrica. Un rincaro pesante, causato a sua volta dall’aumento del prezzo del gas a livello internazionale.

Le aziende in ripresa dalla crisi legata al Covid sono tornate a lavorare a pieno regime: parallelamente c’è stata un’impennata della domanda di energia, portando ad un aumento del costo del gas, principale fonte dell’elettricità. Ad aumentare è anche il prezzo della CO2, che riguarda quelle aziende che producono anidride carbonica, che nell’Unione Europea devono pagare per questo, acquistando quote di emissioni nel sistema europeo Ets. Con l’obiettivo di spingere le aziende a decarbonizzare, però, il prezzo di queste quote Ets viene aumentato gradualmente e, di conseguenza, aumentando i costi di produzione salgono le tariffe in bolletta per i consumatori.

Risultato? Conseguenze pesanti per famiglie, aziende, attività di ristorazione e produttive, quasi rassegnate a quella che sembra essere la prossima stangata economica. Abbiamo ascoltato la voce dei ristoratori, già piegati dalle conseguenze del Covid19 e dei ripetuti lockdown.

“Sul cotto arriva altra acqua bollente”, lamenta Ralph Aureli, titolare del The Corner Pub a L’Aquila, ascoltato dalla redazione del Capoluogo.it. “Dopo tutto quello che abbiamo passato pensavamo di poter tornare a respirare, con la speranza di non essere di nuovo costretti a chiudere il prossimo autunno. Invece ci troviamo a commentare l’ennesima batosta, che darà un nuovo scossone alla nostra categoria”. 

Si discute tanto di limitazioni e libertà limitata per l’obbligo del Green Pass, quando il fatto che bisognerà, di nuovo, pagare e basta, significherà non avere libertà nel nostro Paese. Per un’attività come la nostra l’aumento del 40% significherebbe sborsare 5mila euro circa in più solo per l’utenza elettrica. Come si fa ad andare avanti in questo modo? Ci aspettavamo sgravi fiscali, non spese aggiuntive”.

“Questo rincaro, tra l’altro – conclude Ralph Aureli – si aggiunge alle bollette che erano state sospese nei mesi del lockdown. Ora arriveranno, quindi, le spese per le utenze nuove e vecchie. Poi non veniteci a parlare di ripresa…”.

L’unica buona notizia è l’ipotesi sul tavolo di studio del Governo: sterilizzare l’Iva sull’incremento tariffario.

“Il caro bollette, in realtà, soprattutto per le piccole imprese è una problematica esistente da tempo”, dichiara alla nostra redazione Maurizio Cantalini, del locale aquilano Joe Potato. “È chiaro che avremo delle difficoltà, perché noi pagheremo un importo per l’energia elettrica che andrà ad essere uguale o superiore all’affitto del locale: e questa è una conseguenza pesante per tutti coloro che non hanno la fortuna di avere una struttura di proprietà. Una soluzione – aggiunge – potrebbe essere quella di investire sul fotovoltaico, ma se un ristoratore è in affitto non può fare simili lavori sullo stabile di qualcun altro”. 

“Paghiamo la mancanza di impianti nucleari in Italia, quando gli stessi impianti sono a pochi km dai nostri confini. Basti pensare a quelli attivi in Francia – continua Cantalini – Inoltre, sentiamo parlare di una ripresa economica, ma avvertiamo sulla nostra pelle le difficoltà: soprattutto per le piccole imprese ed attività. Per noi questa ripresa non è affatto iniziata ed è anche troppo presto per fare un’analisi. Ad oggi, in tante attività ci chiediamo dove andare a risparmiare questa volta, messi di fronte a questo nuovo salasso. Siamo già condizionati dall’obbligo del Green Pass: L’Aquila la conosciamo tutti, a breve sarà praticamente impossibile sistemare nei tavoli fuori  chi è sprovvisto della certificazione verde”. 

“A nulla serve, poi, guardarsi intorno e cercare gestori alternativi dell’Energia elettrica: i prezzi variano ben poco – conclude Maurizio Cantalini – Dispiace non poter far nulla e dover ancora una volta rassegnarsi a pagare. Ci hanno messo di fronte ad un qualcosa già deciso. Si continua a ‘giocare’ al rialzo e la nostra categoria è tra le vittime principali di una fiscalità già molto pesante”.

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