Scontri con la polizia a Montecitorio, il popolo pesarese di "Io Apro" in prima linea: «Ecco le nostre richieste»

Foto tratta dal Web
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di Osvaldo Scatassi
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Mercoledì 7 Aprile 2021, 03:15

PESARO «Abbiamo ottenuto la garanzia di essere convocati alla cabina di regia che definirà i tempi delle riaperture». Questo il risultato dichiarato ieri sera dal ristoratore pesarese Umberto Carriera al termine di oltre tre ore di confronti politico-istituzionali tra una delegazione di operatori, da una parte, Pd, Fratelli d’Italia e Governo dall’altra.

Le riunioni sono state convocate su due piedi per stemperare la tensione salita ieri in piazza Montecitorio, a Roma, dopo un paio di cariche delle forze dell’ordine contro gruppi di manifestanti che partecipavano alla tappa capitolina di #IoApro Tour. Gli esercenti di varie categorie avranno quindi la possibilità di far valere la loro opinione su questioni di importanza nevralgica: le riaperture delle attività e le cadenze con cui saranno attuate.

Epilogo in un clima rasserenato, dopo un pomeriggio di forti tensioni. Le forze dell’ordine hanno caricato per evitare che alcuni manifestanti forzassero il cordone di sicurezza posto davanti al palazzo della Camera. Tra la folla anche diversi esercenti provenienti dal Pesarese. «Ho appena rivisto tutti i pesaresi, sia i miei compagni di viaggio sia coloro che ho incontrato alla manifestazione in piazza Montecitorio, e nessuno è stato ferito oppure fermato dalle forze dell’ordine», assicurava il ristoratore Alessandro Corsini, che nel tardo pomeriggio stava tornando alla stazione centrale per prendere il treno del ritorno. Con lui altri quattro pesaresi, più un’altra decina incontrati strada facendo. Una quindicina, dunque, gli operatori partiti da Pesaro con mezzi diversi per rappresentare uno spaccato piuttosto ampio di operatori, dai baristi ai gestori di palestre. «Il raduno era alle 15 – ha proseguito Corsini – e la piazza era piena, gremita di persone.

Mi trovavo al centro della piazza, nella zona del comizio, quando gli animi si sono scaldati alla nostra destra e alla nostra sinistra. Ho visto una ragazza che si stava sentendo male e l’intervento di un’ambulanza. C’era tanta tensione, siamo al quindicesimo mese di un estenuante tira e molla: i ristori sono ridicoli, i debiti tanti e mentre noi restiamo chiusi i casi di Covid aumentano. O il Governo ha sbagliato le categorie da chiudere o sta sbagliando i criteri con cui affronta l’emergenza sanitaria». Carriera è stato ripreso mentre, al megafono, tentava di riportare la calma in animi esasperati. Dopo le cariche si parlava di alcuni feriti e di qualche persona sottoposta a fermo dalle forze dell’ordine. «Tanta è stata l’adesione – raccontava il ristoratore pesarese, promotore di #IoApro Tour – che piazza Montecitorio è risultata troppo piccola per contenere tutti i partecipanti. Si è chiesto di spostarsi alla piazza di palazzo Chigi, più grande, ma la risposta è stata un rifiuto e a quel punto sono iniziate le tensioni». Durante i confronti politico-istituzionali la delegazione degli esercenti «ha messo sul piatto alcune richieste riguardanti altrettante questioni spinose della vertenza: gli affitti dei locali, gli sfratti, una moratoria sui mutui e i ristori improponibili».

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