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ECCO CHI ELEGGE IN BASILICATA

Se si votasse domani alle politiche così sarebbero suddivisi i seggi

2 aprile 2021. Ma se si votasse domani per il rinnovo del Parlamento cosa accadrebbe in Basilicata? Di certo un grande scossone per le dinamiche politiche attuali. Discorso prematuro? Sì, se si calcola la data più presumibile del voto politico non prima della fine del 2022, ma dirimente per leggere bene le aspirazioni in campo e le relative mosse già in atto, al netto dei posizionamenti spesso solo strumentalmente ideologici. Ecco perchè nonostante si sia ancora in piena emergenza pandemica, può diventare interessante immaginare quello che sarebbe il risultato alle politiche se si votasse nell’immediato. A questo proposito è molto interessante l’ultima proiezione elettorale offerta da Winpool, per ‘Il Sole 24 ore’, divisa per aree geografiche. In particolare l’intenzione di voto per il Sud e le Isole offrirebbe questa realtà: primo partito Fratelli d’Italia con il 24,2 % seguito dal Movimento 5 stelle al 23,4%. In successione il Pd con il 18,2 % la Lega con il 15,5, Forza Italia con l’8, il cartello di Iv, Azione e + Europa al 5,6 e Verdi con Leu al 4%. Si tratta di un gioco, evidentemente, ma che tenuto contro dell’attuale legge elettorale e del taglio dei parlamentari potrebbe consegnare in Basilicata risultati sorprendenti. La premesse: con il Rosatellum oggi in vigore, in Basilicata, si eleggerebbero 4 deputati, di cui 3 sul proporzionale e 1 sul maggioritario e 3 senatori, di cui 2 sul proporzionale e 1 sul maggioritario. Il ragionamento parte dal proporzionale per il Senato dove i seggi vengono assegnati su base regionale in maniera matematica ai 2 partiti con più voti in termini assoluti a prescindere dalle coalizioni. E quindi, in base al sondaggio, i due senatori sarebbero uno di Fratelli d’Italia e uno dei 5 stelle. Stessa riflessione vale per il proporzionale (3 seggi lucani) alla Camera dove però l’assegnazione non avviene su scala regionale ma su scala nazionale. Cioè i singoli partiti non competono tra loro in regione ma sulla miglior performance su scala nazionale. Più facile fare un esempio: ipotizzando che la quota proporzionale alla Camera sia di 100 seggi e che un partito prendesse il 10%, eleggerebbe 10 deputati assegnati ai migliori 10 risultati in tutta Italia dello stesso partito. E attenzione, se la Basilicata ha pochi seggi a disposizione così non è per altre regioni, come ad esempio l’Emilia Romagna, dove ci sono numeri ben più ampi. E da questo sondaggio rispetto alle proiezioni del Nord e del Centro Italia risulterebbe che in Basilicata eleggerebbero un deputato Forza Italia e il Movimento 5 stelle mentre il terzo seggio sarebbe una sfida tra Fratelli d’Italia e le forze centriste liberali. Di certo né Lega e né il Pd sarebbero in corsa per un seggio al proporzionale della Camera e del Senato. Più lineare la questione per i seggi del maggioritario che si assegnano non sulla base dei voti dei partiti ma delle coalizioni. E in tale logica alla luce di questo sondaggio appare evidente che sarebbe essenziale la scelta della coalizione. Tanto più che le forze di centro potrebbero essere determinanti per far vincere l’una o l’altra delle coalizioni sia a livello nazionale che a livello regionale con inevitabili e delicatissime trattive tra Roma e Potenza che non assicurerebbero postazioni privilegiate di partenza e schemi precostituiti.

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