X Factor 2021: ecco chi andrà ai live. Ma c'è una polemica

Ieri sera si sono conclusi gli Home visit, non senza alcuni malcontenti: fra dodici artisti solo due donne

L'esibizione di Nava

L'esibizione di Nava

22 ottobre 2021 - Ieri sera gli Home Visit di X-Factor, in cui i quattro giudici hanno scelto la formazione delle loro squadre da portare ai live. I quattro, come di consueto, sono stati affiancati da consiglieri che hanno valutato la performance di ogni concorrente.

Ma è scoppiata la polemica dopo la fine della puntata perché, su dodici concorrenti, soltanto due sono le donne che andranno ai live. "Volevano fare un X Factor più inclusivo togliendo i generi in modo tale da essere aperti ai non binary. Il risultato? Nessun gender fluid e due donne su dodici”, si legge in uno dei tantissimi Tweet scritti ieri sera. “Con questo metodo forse non avremmo avuto mai Noemi, Francesca Michielin e probabilmente nemmeno Gaia”, scrive un’altra utente.

Home visit di Hell Raton

Il primo gruppo degli home visit è quello di Hell Raton che ha al suo fianco Salvatore Esposito,  il celebre Genny Savastano di Gomorra. Agli artisti piace questa scelta, perché saprà dare a Manuelito una prospettiva diversa, visto che Esposito non è un cantante.

Rompono il ghiaccio i Karakaz con Out of control dei Chemical Brothers. Il brano parte un po’ sottotono e forse il cantante è lievemente fuori tempo, ma poi si riprendono con tranquillità nel ritornello.

È poi il turno di Mira che, dopo aver incantato il pubblico ai Boot camp con Runaway di Aurora, questa volta porta un suo inedito, Morire con te. Il testo è molto interessante perché parla del ruolo della donna nella società e di come il corpo sia solo un involucro che racchiude la vera essenza di ognuno di noi, cioè i sentimenti. La sua voce è perfetta, come sempre. “L’esibizione è stata così bella che sembrava stesse recitando”, dice Salvatore Esposito a Manuelito.

Il terzo a esibirsi è Edoardo Spinsante che porta Ballata della moda di Luigi Tenco, donandogli una sua interpretazione personale e rendendola molto più malinconica dell’originale. Poche persone riescono a cantare Luigi Tenco e, chi lo fa, si addentra in territori pericolosi. Spinsante, però, lo esegue con una tale naturalezza e maestria da lasciare tutti senza parole e chiaramente sull’orlo delle lacrime.

Melli e Gemma decidono di portare Somebody that I used to know aggiungendo una strofa in italiano e rendendola più ritmata. Dicono di essere andati fuori tempo, ma né gli altri concorrenti né noi da casa ce ne siamo accorti.

L’ultimo a esibirsi è Versailles con un suo inedito Patico, una canzone con un mix di stili, dall’indie, al pop, all’elettronica.

È tempo di decisioni per Hell Raton, ma alla fine ha le idee chiare: prende Versailles, Karakaz ed Edoardo Spinsante, lasciando a casa Mira e Melli e Gemma.

Home visit di Mika

Il secondo giudice a formare la propria squadra è Mika, affiancato da Simone Marchetti, il direttore di Vanity Fair. Anche qui, i concorrenti convengono sul fatto che l’ospite sia un occhio, più che un orecchio.

È una band ad aprire le selezioni, i Westfalia, che portano un loro brano inedito intitolato My new mouse, il mio nuovo topo, pezzo estremamente elaborato, che mette in risalto le differenze stilistiche di ogni singolo membro.

È il turno, poi, del giovanissimo Karim che porta una cover di Summertime Sadness di Lana del Rey. Eseguita in maniera impeccabile, la postura e la voce lievemente tremolante tradiscono l’emozione del giovane cantante: «Ha la capacità maschile di rappresentare la fragilità», dice Mika a Marchetti.

La terza concorrente è Nika Paris e anche lei porta una cover: La chanson de Prevert di Serge Gainsbourg. Mika le chiede se capisce di aver fatto una scelta importante, lei dice di sì e inizia a cantare in maniera irreprensibile una canzone stilisticamente difficile. «Lei porta il bello, ma non è assolutamente consapevole», commenta il giudice.

I quarti a esibirsi sono i Mombao, la coloratissima band che prima di ogni esibizione si pittura faccia e busto. Questa volta hanno scelto della tempera color oro e si esibiscono con un brano non sacro, di più: La Cura di Battiato. L’inizio è un po’ sottotono, ma l’idea di rivisitare il pezzo con le percussioni, nonostante possa sembrare un’eresia, funziona. Le voci del duo si fondono perfettamente fra melodia e controcanto. Mika sembra quasi commosso, ma esprime qualche perplessità alla fine dell’esibizione.

Ultimo ma non ultimo, il brano di Federico, in arte Fellow. “Il figlio di Mika”, come viene chiamato sui social per la sua evidente somiglianza con il giudice, porta London di Benjamin Clementine, un pezzo difficile da eseguire, ma che non dà filo da torcere a Fellow.

Ed è proprio da lui che Mika sceglie la sua squadra: «Federico, questo è un mestiere brutale. Ma io non posso immaginare di andare avanti senza di te nella mia squadra», gli dice il giudice dandogli il benvenuto nel suo team. Fra le due band, poi, decide di lasciare a casa i Mombao e di dare una chance ai Westfalia: «Oggi la vostra esibizione ha messo in luce quattro stili completamente diversi, il pezzo non era molto bello, ma penso ci sia margine di lavoro», dice ai Westfalia, mentre per i Mombao ha parole più dolci: «Il mio addio a voi è molto rispettoso, mi è piaciuta l’idea di portare l’arte di un museo sul palco. Voi sapete quale sia la vostra strada e non voglio portarvi in un percorso che non è nelle vostre corde».

Fra Nika e Karim, Mika prende la decisione di lasciare a casa quest’ultimo: «Sei speciale, ma acerbo e questa cosa non ti sta aiutando. Nonostante il tuo enorme potenziale, questa cosa può essere un limite», afferma il giudice.

Home visit di Manuel Agnelli

Il terzo a dover fare delle scelte è Manuel Agnelli, anche lui accompagnato da un attore, il grande Marco Giallini perché, a detta del giudice, “è un’anima rock”. E ai concorrenti dice: «Siete qui perché siete bravi, ma io voglio vedere il carattere e la vostra identità».

Ad aprire le danze è una band, i Bengala Fire,  che suonano See Emily play dei Pink Floyd. «Il frontman sembra che sia nato per cantare», dice Giallini ad Agnelli.

Il secondo è Phill Reynolds, che canta I fought the law del Clash. Con il suo timbro basso e graffiato e le sue influenze folk, sembra uscito dalla colonna sonora del film Into the wild. «La sua versione è migliore di quella dei Clash», afferma stupito Giallini.

Nava si esibisce, invece, in Firefly, il suo inedito che lei definisce “Garage” molto ballabile, quasi dance. «Questa è un’artista compiuta. Ma è possibile portarla su altri territori?», si chiede Agnelli.

I Mutonia, altra band, portano Psycho Killer, lievemente sottotono all’inizio ma che prende la giusta ritmicità con il celebre ritornello.

Infine, Erio si esibisce in Please, Please, please let me get what I want degli Smiths, cantandola un’ottava sopra rispetto all’originale e creando un’atmosfera magica. Agnelli e Giallini sull’orlo del pianto: «Se fosse rimasto qui altri cinque secondi sarei scoppiato in lacrime», dice scherzosamente Giallini.

Ma veniamo alle scelte: Phill Reynolds e Nava vengono scartati, mentre a passare sono i Mutonia, Bengala Fire ed Erio: «Tu mi farai fare delle figuracce, perché piangerò ogni volta che canti», dice Agnelli all’ultimo artista.

Home visit di Emma Marrone

È Emma Marrone l’ultima a scegliere come comporre la propria squadra e lo fa affiancata dai fratelli d’Innocenzo.

Vale Lp è la prima. Dopo aver portato sempre inediti, si cimenta in un brano di Pino Daniele non nelle sue corde, la performance parte in maniera sbagliata e, rispetto alle sue canzoni, trasmette poco.

Edo porta Deve essere così di Cesare Cremonini e mentre canta, sembra davvero di avere l’artista bolognese sul palco. «La sua voce è così pulita da essere quasi fuori moda adesso», dicono i D’Innocenzo.

È il turno de Le Endrigo, che portano il loro inedito Stare Soli. Lo stile è quello dei Pinguini Tattici Nucleari o di Eugenio in via di gioia, non è una performance entusiasmante: «La loro voce è un po’ fuori in alcuni punti», riflette Emma.

Il quarto, Gianmaria, si esibisce in un’interpretazione di Mio fratello è figlio unico di Rino Gaetano. «Stupendo, clamoroso. La sua rassegnazione e la sua rabbia cantate in maniera così elegante» – esclamano i due fratelli.

A chiudere ci sono i Riva, che interpretano Non andar più via di Dalla in maniera pulita e raffinata.

Tempo di scelta anche per Emma che, clamorosamente, lascia Edo a casa, nonostante la performance perfetta dal punto di vista tecnico e interpretativo. Vale Lp e Gianmaria sono nella squadra: «Siete due pazzi, mi farete andare giù di testa», commenta la giudice. Fra le due band, invece, Emma preferisce Le Endrigo sui Riva.

E così, tutte le squadre sono formate: ora inizia la vera sfida, i live, che andranno in onda giovedì prossimo sempre su Sky uno e sempre alle 21.15.