(Teleborsa) - Segnalare che la Banca centrale europea sarebbe stata pronta a "
ricalibrare gli strumenti di
politica monetaria", ma
senza "impegnarsi preventivamente in azioni politiche specifiche". È su questo questo modo di agire che i componenti del Consiglio direttivo della BCE hanno trovato un "ampio consenso" nella
riunione del 28 e 29 ottobre scorsi, secondo i verbali della riunione resi noti oggi.
La volontà era quella di
attendere la riunione del 10 dicembre, cosa che la BCE sta facendo per ricalibrare le misure di politica monetaria, visto che in quella data saranno
disponibili le previsioni economiche aggiornate sull'impatto della seconda ondata di Covid sull'economia di Eurolandia. Inoltre, sottolineano i verbali, al momento della riunione di politica monetaria di dicembre, sarebbero state "disponibili informazioni sui principali sviluppi geopolitici - come il risultato delle elezioni
presidenziali statunitensi e della
Brexit - nonché le previsioni iniziali sull'efficacia delle nuove restrizioni nel contenere la diffusione del coronavirus e il loro impatto sull'economia".
Ma questo, tenendo presente che "il Consiglio era nella
posizione di agire in qualunque momento, se necessario" e che "nel caso di rinnovate turbolenze per condurre operazioni in maniera flessibile restava disponibile oltre la metà della dotazione del Pepp", il programma di acquisti di titoli varato dall'istituzione contro la crisi pandemica.
La volontà di non impegnarsi in azioni specifiche è tuttavia stata superata dalla presidente
Christine Lagarde e da altri esponenti del direttorio, che hanno successivamente precisato che a dicembre i provvedimenti con cui maggiormente si farà leva per ricalibrare le misure saranno sia il
Pepp che i
rifinanziamenti ultra agevolati alle banche (Tltro).