La protesta di Simone con i manichini al posto dei clienti al pub: «Covid, servono regole certe ma lasciateci lavorare»

Marotta, la protesta di Simone con i manichini al posto dei clienti al pub: «Covid, servono regole certe ma lasciateci lavorare»
Marotta, la protesta di Simone con i manichini al posto dei clienti al pub: «Covid, servono regole certe ma lasciateci lavorare»
di Massimiliano Viti
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Giovedì 8 Aprile 2021, 09:29

MAROTTA - Manichini vestiti di tutto punto, seduti all’interno del pub mentre bevono birra e fanno vivere il pub. Molti sono caduti nel tranello, pensando di trovarsi di fronte ad un ristoratore che per protesta contro le norme Covid ha deciso di infrangere le regole e riaprire il locale.

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«La mia è una provocazione. Una protesta silente, un modo per chiedere al Governo di farci riaprire» commenta Simone Massi, titolare di Vecchia Osteria, che da qualche giorno ha posizionato alcuni manichini all’interno del suo locale come fossero dei normali clienti.

Una sorta di istallazione di arte contemporanea che ha colpito soprattutto chi si è trovato a passare con l’auto di sera e ha notato il locale illuminato con gli avventori (finti) al suo interno. «Come tanti ristoratori sono arrabbiato perché prima ci hanno dato delle regole da rispettare e da far rispettare ai clienti e poi non ci hanno permesso di lavorare» insiste Simone che poi prosegue: «Ci sono delle evidenti incongruenze su chi e come può stare aperto e chi no.

Parlo anche di teatri, cinema, ecc. Dateci delle regole ma fateci lavorare» è la richiesta del ristoratore. «Qual è la situazione? Ho tirato fuori dei soldi dai miei risparmi al fine di garantire la regolarità contributiva, requisito indispensabile per poter usufruire della cassa integrazione a favore dei miei dipendenti. Purtroppo siamo rimasti chiusi per molto, troppo tempo e anche l’asporto che prima garantiva delle entrate, ora funziona meno perché la gente è stufa di mangiare a casa» racconta Simone Massi che ha visto una impennata delle richieste del cibo d’asporto nei primi periodi di lockdown per poi registrare un declino. Questo ha comportato riduzioni dell’orario di lavoro per il personale fino alla cassa integrazione. «Ristori? In 10 mesi avrò preso meno di 10.000 euro e ora con Draghi, che ha cambiato le regole, non rientro nemmeno tra i beneficiari» osserva il titolare di Vecchia Osteria che però non getta la spugna e, anzi, rilancia perché ha da poco aperto un laboratorio di affumicatura (a caldo e a freddo) di carne e pesce, al servizio della clientela privata ma anche di altri locali di ristorazione. Prodotti che verranno venduti anche online. Inoltre è partita l’attività di sushi bar. «È il mio lavoro, la mia vita, per cui credo in un futuro. Era un investimento che avevo programmato e non mi sono fatto scoraggiare dalla situazione. E con questo spero di aver dato anche un piccolo gesto di positività per i dipendenti e la comunità che mi è stata molto vicino in questo periodo» conclude Massi.

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