Fabrizia Ramondino, la figlia balla il tango sulle scale intitolate alla scrittrice
C’erano tanti amici di Fabrizia Ramondino stamattina, giovedì 24, a Salita Tarsia, a Napoli. Gli amici che hanno accompagnato la sua vita e che sono venuti a renderle omaggio alla cerimonia di intitolazione della targa che le dedica le rampe poco lontane dalla Mensa dei Bambini Proletari, di cui fu una delle animatrici. Tra i presenti, Livia Patrizi, unica figlia della scrittrice, che vive in Germania. E la sorella Annalisa Ramondino, che a luglio esporrà al Madre le sue sculture.
Tantissimi i compagni di strada della scrittrice, a cominciare da Goffredo Fofi, che le commissionò il suo primo libro, l’inchiesta sui disoccupati organizzati pubblicata da Feltrinelli.
Poi Enrico Pugliese, che con Fabrizia Ramondino e altri amici condivise abitazioni e idee; Vera Maone, fotografa e confidente; la germanista Valentina Di Rosa e il regista e attore Arturo Cirillo, amici più giovani, di un’altra generazione, ma ugualmente vicini in diverse avventure intellettuali.
Poi Mario Martone, il cui brillante lungometraggio d’esordio “Morte di un matematico napoletano” fu sceneggiato proprio da Fabrizia Ramondino.
E ancora Patrizio Esposito, che ha condiviso con lei l’impegno per il popolo Saharawi; e altri amici come il poeta Sasà Di Natale e l’editrice Maria Liguori, la giornalista Nora Puntillo e la studiosa Marie Helene La Forest.
A scoprire la targa il sindaco Luigi de Magistris e le assessore Clemente e Menna. Infine, presenza tra le più commosse i “bambini” di Torre Caracciolo, che seguirono il suo doposcuola a Quarto: oggi sono signore e signori sulla settantina, che il “Corriere del Mezzogiorno” ha rintracciato nei giorni scorsi e dei quali Fabrizia Ramondino parla nel suo «L’isola dei bambini».
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