13 ottobre 2020 - 08:50

Brembo Super Ski, altra asta deserta: ora Carona rischia lo stop. Ma qualcosa si muove per San Simone

Nessuna offerta per il lotto principale con le tre seggiovie. Qualcuno si fa avanti, invece, per i terreni e il bacino per la raccolta dell’acqua sulle piste di Valleve. Oggi 13 ottobre l’apertura delle buste

di Maddalena Berbenni

Brembo Super Ski, altra asta deserta: ora Carona rischia lo stop. Ma qualcosa si muove per San Simone
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Oggi è il giorno della sesta asta per i beni della Brembo Super Ski (Bss), la società sciistica che ha gestito il comprensorio di Foppolo e Carona fino a febbraio 2017. E notizie già ce ne sono. La prima è che per il lotto principale, che comprende le seggiovie Valgussera, Alpe Soliva e Conca Nevosa, l’innevamento artificiale e il resto dell’attrezzatura, nessuno si è fatto avanti. Significa, al 13 ottobre, il rischio di dover rinunciare alle piste di Carona per il prossimo inverno. Viceversa sono arrivate offerte per i tre lotti di San Simone, dove, dopo due stagioni senza sci, qualcosa a quanto pare si sta muovendo.

Gli impianti di Carona partivano da una base d’asta di circa un milione e mezzo di euro. Una cifra sotto la quale i curatori fallimentari non intendono scendere. Il prossimo tentativo sarà tra la fine di dicembre e l’inizio del 2021, sempre che non piombino dal cielo salvataggi in extremis. L’anno scorso, il Comune di Carona aveva garantito l’apertura del comprensorio, con un contratto di affitto e una proposta irrevocabile d’acquisto condizionata all’ottenimento di un finanziamento. Mai arrivato. Scottata dall’esperienza, la giunta di Giancarlo Pedretti, ora, resta alla finestra. È pronta a mettere la sua parte, ma non vuole caricarsi sulle spalle il peso dell’impresa. Non pervenuti gli imprenditori in qualche modo interessati: dall’ex gestore Stefano Dentella a Giacomo Martignon del Belmont, fino a Fulvio Berera del K2. Il Comune di Foppolo, invece, la scorsa settimana ha lanciato un bando per mettere in affitto, fino all’estate prossima, le seggiovie Quarta Baita e Montebello, come per volere garantire, quantomeno, l’apertura di quegli impianti.

Quanto a San Simone. I tre lotti in questione riguardano il bacino per la raccolta dell’acqua, realizzato un’era fa con l’idea che servisse per l’innevamento artificiale (a una base d’asta di 95 mila euro) e terreni sia sulle piste sia alla partenza (per circa 300 mila euro in tutto). Oggi forse si saprà chi è il «Mister X» che tenta l’affare. Al momento, tutti gli indizi portano a Franco Quarti. L’imprenditore, già proprietario degli skilift al centro di un contenzioso con il Comune di Valleve, ha ritirato nei mesi scorsi le due seggiovie ex Bss.

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